Capitolo 32

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<<Sto facendo la stessa cosa che stai facendo anche tu, ovvero sto partendo, e a quanto pare anche voi per  i Caraibi...>>

Dice con tutta tranquillità

<<Si. Non credi che dovresti prendere posto?>>

Gli dico e si siede affianco a noi, o meglio a me, dato che Karol è seduta sul sedile posteriore ed io su quello esterno

<<Fatto>>

Dice sorridendo.
Mi mancava vederlo sorridere, in realtà mi mancava lui.

<<Quindi in quale Hotel vi fermate?>>

Dice

<<Ehm, sinceramente non ricordo il nome... Il tuo come si chiama?>>

Gli chiese Karol

<<Hotel Caraibi>>

<<Ma dai! Anche il nostro!>>

Dice controllando il biglietto. Fantastico.

<<Vado alla Toilette>>

Dico alzandomi, poco dopo si alza anche Ethan e proprio mentre sto per aprire la porta del bagno mi blocca per un braccio

<<Lo sai che non potrai evitarmi per sempre, vero? Dobbiamo parlare.. >>

<<Hai intenzione di farlo davanti al bagno, o mi lasci fare i miei bisogni in santa pace?>>

Lo stoppo aspettando che se ne vada. Imprecare a bassa voce e finalmente torna a sedersi. In realtà non devo andare in bagno, ma avrei fatto di tutto pur di scappare a quella situazione super imbarazzante.
Decido di andare a prendere un caffè, quindi mi dirigo verso la caffetteria.
Mi siedo su una sedia dinanzi al bancone. Un ragazzo molto giovane si dirige verso di me.
Ha i capelli biondi degli occhi azzurri e quando mi sorride posso constatare che ha un sorriso stupendo.

<<Ciao, cosa ordini?>>

Mi chiede sempre più sorridente. Che ha? Perché non smette di sorridere?

<<Un caffè, grazie>>

Gli dico iniziando a guardarmi intorno battendo a terra il piede come se stessi portando un tempo musicale.

<<Ecco a te>>

Mi dice mettendo sul tavolo il mio  caffè.
Gli dico grazie e comincio a berlo.

<<Allora, per dove sei diretta?>>

Mi chiede mettendo le mani sul tavolo e. Credo che stia iniziando a conversare.
Ed io che volevo bere il mio caffè in santa pace.

<<Se non erro, questo è l'aereo diretto ai Caraibi>>

Gli dico facendogli un sorrisino ovvio.
Ride sonoramente. Non faceva ridere. Ma è serio?

<<Giusto, giusto... Comunque sono Aiden>>

<<Emily>>

Gli rispondo poggiando la tazza ormai vuota sul tavolo.

<< Aiden, ti sbrighi?! Mi serve una mano qui!>>

Sento una voce provenire dalla cucina urlare. Heathen impreca e poi si rigira verso di me

<<Vado un secondo e torno>>

Mi dice correndo verso la porta di quella che credo sia un cucina.
Questo bar è davvero arredato bene, anche se è stato costruito su un aereo.
È tutto in legno, dai mobili alle sedie.
Scorrendo tra le decorazioni che ci sono, noto una figura sulla maniglia di un mobile. Essendo che non c'è nessuno e Haethen è in cucina, decido di alzarmi e andare verso questo mobile. Eh sì, avevo ragione. Su quella maniglia c'è una figura che sembra un lupo che ulula verso l'alto.
Haethen esce dalla cucina e mi viene incontro

<<Cos'è questo?>>

Gli chiedo. Alzo una mano per toccarlo e con i polpacci delle dita traccio una linea attorno il contorno, ma stranamente mi scotto. Già, brucia. Ma com'è possibile?

<<Oh, questo è il simbolo della famiglia del capo>>

Dice. Mi giro verso di lui e vedo chei sta fissando.

<< Beh è stato un piacere conoscerti, Aiden. Alla prossima>>

Dico indietreggiando. Non sento neanche la sua risposta che mi giro e ritorno al mio posto.

<<Ti sei persa nel bagno per caso?!>>

Mi chiede Karol. Non le rispondo. Sono troppo impegnata a pensare a quel simbolo. Cosa vorrà significare? Devo scoprirne di più.

La ragazza mezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora