Capitolo 36

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<<Non ce la faremo mai!>>

Dico esasperata. Ed ho ragione. Tra 10 minuti dovrei essere all'entrata dell'Hotel, quando devo ancora farmi una doccia, asciugarmi i capelli, fare un'acconciatura decente e truccarmi. Non è legale mandare un invito per le 19.30, e si, sembro Karol.

<<Concordo con te>>

Dice esasperata.

<<Se bussassi alla sua porta e gli diresti di essere pronta per le 20.00?>>

Domanda. Pessima idea.

<<Scordatelo mi prenderebbe per pazza. Non sappiamo neanche a che ora ha mandato l'invito... Aspetterà se dovrà aspettare.>>

Dico con convinzione. Chi voglio prendere in giro?

<<Corri a farti una doccia>>

Dice Karol scegliendo i trucchi e il vestito che dovrò indossare.

****

Dopo aver fatto una doccia esco e vado in camera, e ciò che mi ritrovo davanti agli occhi mi lascia a bocca aperta. Sul letto c'è un vestito verde acqua che arriva più o meno sopra il ginocchio, a giromaniche, con una scollatura intrecciata dietro.

<<È stupendo Karol grazie!>>

Le dico abbracciandola. Sorride soddisfatta e mi passa il phone per asciugare i capelli.

<<C'è solo un problema, oltre al tempo che manca ovviamente, se non è una cena formale? Magari mi porta a mangiare qualcosa al McDonald che ne so->>

<<Fidati di me>>

Mi stoppa facendomi l'occhiolino. D'accordo, del resto Ethan è il mio migliore amico, lo conosco da praticamente sempre, e se mi ha mandati quel biglietto significa che è una cena in qualche ristorante.

Mi asciugo i capelli e indosso il vestito, dopodiché Karol me li aggiusta così che non possa sembrare una pazza uscita da un film horror, e poi passa al trucco.

<<Voglio darti questa e queste>>

Dice porgendomi una borsetta con una catena oro e un paio di scarpe con il tacco tutto sempre dello stesso colore del vestito. Metto nella borsa il telefono e un portafoglio, anche se so che sarà inutile, e la abbraccio salutandola, dopodiché mi dirigo verso l'ingresso dell'hotel.
Ho fatto 30 minuti di ritardo... Vabbè pazienza capirà.

Una volta arrivata non vedo nessuno, finché una rosa rossa non si ferma davanti ai miei occhi.
Sorrido spontaneamente e dopo qualche secondo davanti a me c'è anche Ethan, che è vestito con una camicia, un pantalone elegante e una giacca che ha sulle spalle. Sa quanto mi fa impazzire con la camicia e probabilmente l'avrà messa apposta.

<<Sei bellissima>>

Dice una volta avermi studiato per bene.

<<Anche tu non sei male>>

Dico sorridendo.
Mi porge il braccio facendomi l'occhiolino, e lo prendo a braccetto.
Essendo che siamo arrivati qui con l'aereo non ho la minima idea di come sia possibile il fatto che ha una macchina. Questo ragazzo mi stupisce sempre di più.
Saliamo dentro l'automobile e inizia a guidare uscendo dall'hotel.

<<La prossima volta ti inviterò alle 20.30, così non mi farai aspettare credendo che mi avessi dato buca>>

Dice ridacchiando. Probabilmente adesso sono diventata rossa per l'imbarazzo.

<<Fai bene>>

Dico ridacchiando insieme a lui.
Non esprimo tutto l'imbarazzo che sto provando adesso.

<<Dove andiamo?>>

Chiedo anche se so, che qualunque posto mi dirà io non lo conosco. Apparte il Mc mi sembra ovvio.

<<È una sorpresa>>

Dice. Così mi mette ansia. Parecchia ansia.
Arrivati in questo posto scendiamo dalla macchina e noto che non è un ristorante, ne il Mc. Siamo in una strada, con tutte le luci accese e mille bancarelle di cibo.
Sorrido per la millesima volta spontaneamente, e l'istinto di uccidere Karol è alto. Io gliel'avevo anche detto, ma no dovevo fidarmi di lei.

<<Sono sicuro che altronde ti saresti annoiata... Più il là c'è un musical, potremo andare a vederlo... Inizia tra qualche secondo... Che ne pensi?>>

Mi chiede e l'istinto di uccidere la mia migliore amica se prima era al 70% ora è al 90%
Annuisco e ci incamminiamo verso un palcoscenico.

****

Il musical è finito, è devi dire che è stato stupendo, poiché era dedicato alla storia di Romeo e Giulietta di Shakespeare, il mio musical preferito. Ethan mi conosce troppo bene. Se solo avrei saputo mi sarebbe vestita molto più comoda, dato che questi tacchi mi stanno uccidendo e i miei piedi stanno protestando da quando siamo scesi da quella macchina.
Ora stiamo mangiando dei panini che abbiamo preso in una di quelle bancarelle, e devi dire che sono davvero ottimi.

<<Ammettilo hai un istinto omicida alto al 100% nei confronti di Karol per averti fatto mettere i tacchi>>

Dice ridacchiando.

<<Mi leggi nel pensiero per caso?>>

<<Ne ero convinto>>

Dice e ricordo quella volta in cui sua madre ha insistito così tanto per farmi mettere quelle dannate scarpe con il tacco che alla fine mi convinsi e passai una serata orribile. Io e i tacchi siamo incompatibili.

<<Sai perché ti ho invitata?>>

Chiede come se non fosse ovvio.

<<Scommetto per scusarti del tuo comportamento di stamattina>>

Dico guardandolo

<<Già... Ma anche per un altro motivo>>

Dice e proprio in quel momento inizio a piovere a dirotto, ma rimaniamo impassibili alla pioggia, alle gocce d'acqua che ormai ci hanno bagnati completamente.

<<Quale?>>

Gli chiedo e solo ora mi accorgo che siamo a pochi centimetri di distanza.
A

ll'improvviso le sue labbra si fiondano sulle mie, formando un bacio casto, senza alcun tipo di emozione. Non era come all'inizio. L'amore che provavo per lui era sparito. Ora lo vedevo solo come un semplice amico nient'altro.
Si stacca da me e guarda impietrito per terra

<<Ethan, ti voglio bene, ma non c'è più quel sentimento forte che provavo per te...>>

<<Concordo, è mancata del tutto la scintilla>>

<<Già infatti>>

Dico mostrandomi sorpresa dal fatto che per una volta fossimo d'accordo su qualcosa.

<<Amici come prima?>>

Mi chiede allungando la mano verso di me

<<Amici come prima>>

Rispondo spostanfogli la mano e abbracciandolo.

La ragazza mezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora