Capitolo 31

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Oggi si parte e non vedo l'ora. Non ho mai viaggiato prima d'ora, e la cosa mi impaurisce leggermente.
Sto aspettando Karol, tanto per cambiare fuori dalla porta. Ho chiamato un taxi che sarà qui a momenti e se Karol non si scriva faremo tardi.

<<Eccomi eccomi>>

Dice chiudendo la porta alle sue spalle e cercando di controllare l'affanno.

<<Ce ne hai messo un po' di tempo>>

Le dico guardandomi in torno. Volevo salutare Jack, ma non l'ho visto per tutto il giorno e ieri quando parlavamo del viaggio a tavola si era alzato ed era andato dritto verso la sua stanza sbattendo la porta.
All'improvviso vedo una macchina, e deduco che sia un taxi. Non ne ho mai visto uno fin'ora e per me è una vera novità.
Sapevo dell'esistenza dei Caraibi perché mio padre me ne parlava sempre. È lì che si erano conosciuti lui e la mamma.
Saliamo in quella macchina gialla e proprio mentre chiudo la porta vedo Jack affacciarsi dalla finestra, ma entrare subito dentro. Chissà che gli è preso.

<<Destinazione?>>

Chiede l'autista.
Sono ancora girata al lato della finestra, e non faccio caso a quel che dice Karol. Proprio mentre il motore della macchina parte Jack esce fuori casa apre la mia portiera e mi abbraccia.

<<Buon viaggio principessa delle caramelle>>

Mi sussurra all'orecchio. Ricambio l'abbraccio, gli sorrido ed entro in macchina. Mi giro verso Karol e le vedo un'espressione cupa, come se avesse visto un fantasma.

<<Autista parti.>>

Dice e poi si gira nuovamente verso di me e mi sorride.
Ma che succede a tutti quanti oggi? C'è un alto stato di volubilità per caso?

******

Siamo arrivati all'aeroporto circa un'ora fa ed è quasi il nostro turno. Non mi piace aspettare, odio aspettare, e tra l'altro ho una strana sensazione...
Abbiamo svolto la procedura, e siamo finalmente sull'aereo.
Ho molta ansia, ma pensandoci il panorama è stupendo.
Decido di rilassarmi, così affondo la schiena nel sedile e appoggio la testa sul poggiatesta chiudendo gli occhi.

<Ma guarda guarda chi si vede>>

Sento una voce molto familiare.
Quanto vorrei che la terra mi risucchiasse. Un buco nero nelle vicinanze?

<<Che ci fai qui?>>

Gli chiedo. No non può essere.

La ragazza mezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora