Capitolo 25

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Dopo 3 settimane di pura tristezza, pianti e singhiozzi, sono pronta a tornare a scuola e a vedere in faccia quell'idiota.
Mi siederò vicino a Jack, dato che io e Karol non seguiamo gli stessi corsi.

<<Siete pronte?>>

Urla Jack.

<<Si da il caso che tua sorella è indecisa su quali orecchini mettere: quelli blu o quelli rossi>>

Dico alzando gli occhi al cielo, sbuffando e guardando Karol che si stava ancora togliendo e mettendo gli orecchini.

<<I dilemmi della vita>>

Dice Jack in preda a una risata fragorosa.

<<Sapete che faccio?! Non li metto proprio.>>

Dice venendo verso di noi con un'espressione soddisfatta.
Ma è seria?
Mi ha fatto perdere questi 10 minuti di vita eterna per niente?!
Nel frattempo Jack sta morendo dalle risate. Io e Karol lo superiamo e saliamo per prime in macchina.
Arrivati a scuola scendo dalla macchina e faccio un bel respiro profondo.
A pochi centimetri da noi, nascosti dietro un albero, c'è Evelyn che bacia il capitano della squadra di Hockey e Ethan che... Aspetta, mi sta guardando. Giro subito la faccia e saluto Karol facendo segno a Jack di entrare a scuola. Mi ascolta e insieme entriamo in classe.
Dopo pochi minuti entra anche Ethan seguito da Evelyn, ovviamente.
La mattinata va avanti così, tra lezioni e a volte pianti in bagno.
Ma ora basta rimpiangerai a dosso.
Basta piangere.
Devo affrontare questa situazione a testa alta.

Karol

Finalmente sono finite le lezioni, ma non di certo i pianti di Emily.
Stamattina ogni volta che sono andata in bagno l'ho trovata seduta a terra con dei fazzoletti in mano e che continuava a ripetere 'Perchè'.
Ho preso una decisione: andrò a parlare con Ethan. Non c'è la faccio più a vederla così. Senza Ethan si sente sola, e per quanto io possa starle affianco, non la mia compagnia non sarà mai come la sua.
Adesso sono fuori casa sua e busso.
Per fortuna è lui ad aprirmi.
E sembra che sia da solo.

<<Che vuoi?>>

Dice. Indossa una maglia verde scambiato e dei pantaloncini neri.

<<Voglio parlarti. Mi fai entrare?>>

Gli chiedo e si scosta lasciandomi passare.
Mi accompagna in cucina e mi fa sedere.
Si siede anche lui e mi fa cenno di iniziare.

<<Ascolta: Emily sta male da quando vi siete lasciati. Non fa altro che piangere e piangere...Addirittura oggi a scuola... Io non ce la faccio più a vederla così lo capisci?! Non potrò mai colmarle il vuoto che le hai creato. Credevi che lasciarla sarebbe stata la cosa migliore per non farla soffrire con Evelyn nei paraggi, giusto?>>

Dico e lui annuisce.

<<Beh sappi che non è così, anzi da quando ha saputo che Evelyn dorme con te e usava le sue maglie ancora peggio. Tu eri anche il suo migliore amico, e ora che non ci sei non fa altro che singhiozzare. Ethan, lo so che manca anche a te>>

Dico e sulle ultime parole lui alza la testa guardandomi.

<<Certo che mi manca. Evelyn non vuole levarsi dai piedi, e sto iniziando seriamente ad odiarla. Ieri ha addirittura provato a baciarmi.>>

Dice facendo una smorfia di disgusto.

<<Vorrei tanto, tantissimo correre da Emily, abbracciarla e proteggerla con le mie braccia, ma mi odia.>>

Continua.
Ma è DEFICENTE?!

<<Non ti odia! Non piangerebbe per te se ti odiasse! Insomma un po' di cervello ti è rimasto?! Poi per quale stupido motivo hai prestato i suoi vestiti ad Evelyn?!>>

Gli chiedo infuriata.

<<Mi credi così stupido?! Non glieli ho mica prestati! È stata lei a prenderli, ed ogni notte viene accanto a me perchè dice che sono ''caldo'' e lei sente freddo. Pff>>

Dice scuotendo la testa.
Ok Evelyn ha confermato tutti i miei test sul fatto che sia una stupida Barbie infantile.

<<Bene torna da Emily allora! E caccia via Evelyn!>>

Gli urlo alzandomi in piedi

<<Credimi lo farei anche ora, ma Emily non vuole vedermi.>>

Mi porto la mano davanti alla fronte esasperata.

<<Devi avvicinarti a lei piano, non devi buttarti subito!>>

Gli dico e lui inizia a sedersi composto.

<<Ok ci sto. Da dove comincio?>>

Mi dice sfregandosi le mani.

<<Cacciare Evelyn sarebbe già un primo passo.>>

Annuisce e mi stringe la mano che gli avevo teso subito dopo aver detto la mia ultima frase.

La ragazza mezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora