Capitolo 5

1.2K 54 7
                                    

"Sono Ashton il tuo supereroe personale."

Lo guardo esterrefatta, sono ancora troppo sconvolta per parlare e ho una gran paura che l'uomo si rialzi. Cerco di distinguere meglio la figura del ragazzo, ma con questo buio non riesco a vedere nulla. Riesco solo ad intravedere qualcosa di rosso in testa, probabilmente una bandana.

Ashtag o come si chiama mi risveglia dai miei pensieri.

"Hey tutto bene? Mi stai guardando come se un pony mi avesse appena cagato in testa." dice ridendo.

Ha la risata più strana che abbia mai sentito.

Annuisco imbarazzata e ancora scossa dall'accaduto.

"Vieni ti accompagno a casa."

"No tranquillo sto bene, grazie per avermi salvata."

"È il mio dovere da supereroe personale." mi dice ammiccando. "Sai...io in realtà sono Smash e sconfiggo i criminali di questa città usando la mia super forza e rincoglionendoli con la mia super risata, ma tu shh non dirlo a nessuno." Sussurra avvicinandosi al mio orecchio.

Ok, anche questo è fatto. Perché in questa città sono tutti così dannatamente strani?

Beh comunque al momento preferisco di gran lunga lui allo stupratore stecchito a terra. Ringrazio Dio per aver spedito questo idiota a salvarmi.

"Ora si è fatto tardi ti devo lasciare andare, ma stai attenta, perché bella come sei tutti vorrebbero portarti a casa stanotte."

Mi lascia un dolce bacio sulla guancia e si dilegua.

Non appena si allontana sento le guance avvampare. Ha davvero detto che sono bella? Probabilmente sono ancora sotto l'effetto di quella droga e mi sono immaginata tutto. A questo punto non mi stupirei se vedessi Homer Simpson che corre per la strada inseguito da una squadra di ciambelle giganti.

Attraverso il portico e per poco non mi viene un infarto quando vedo quegli orrendi gnomi. Al buio sono ancora più inquietanti. Dovrò ricordarmi di sbarazzarmi di questi esseri mostruosi. Entro in casa cercando di non svegliare mio padre, arrivo in camera mia e mi lancio sul letto; sono talmente stanca che mi addormento immediatamente.

____________

Non ho praticamente chiuso occhio, mi svegliavo continuamente, rigiradomi nel mio letto. Non sono abituata a questo orario, odio il jetleg. Ma ovviamente la mattina seguente appena riesco ad addormentarmi vengo svegliata dalla suoneria del mio telefono. Ancora con gli occhi chiusi, allungo un braccio cercando di prendere il cellulare dal comodino, ma fallisco miseramente e finisco col buttarlo a terra.

La giornata comincia magnificamente.

Mi chino verso il basso e lo raccolgo. Il nome di Lauren si illumina sullo schermo accecandomi momentaneamente la vista e facendomi imprecare pesantemente.

Dio, perché mi odi?

"Pronto?" Rispondo irritata e assonnata.

"Hey, ehm...scusa devo averti svegliata."

No guarda io di solito a quest'ora trotto verso l'infinito e oltre.

"No no tranquilla." dico sbadigliando. Ok, sono davvero poco convincente.

"Comunque devo assolutamente raccontarti cos'è successo ieri sera. Vieni subito da me!"

"Sono lì fra un quarto d'ora." detto questo riattacco.

Ricordo che ieri sera quando ce ne siamo andati era molto presa da un ragazzo misterioso, non vedo l'ora di sapere ogni singolo dettaglio.

Faccio colazione in un lampo e corro a prepararmi. Metto semplicemente una maglietta forse un po' troppo larga, degli shorts e le solite converse. Vado un'attimo in camera di mio padre per salutarlo ma noto con dispiacere che è già uscito, nell'ultimo periodo è sempre fuori, forse il suo lavoro gli richiede davvero tanto tempo. Raccolgo i capelli in una coda alta ed esco.

A destructive dream » Ashton Irwin [rewriting]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora