A destructive dream » Ashton Irwin [rewriting]

Capitolo 11

Appena arrivo a casa mi butto sul divano, ma ovviamente la voce di mio padre interrompe il mio tentativo di riposare.

"Meddy é pronta la cena"

Scendo in cucina e mi siedo a tavola.
Dopo qualche minuto di silenzio, mio padre lo interrompe.

"Meddy.."

"Si?" gli dico alzando lo sguardo dal piatto.

"Sai che non ti puoi permettere distrazioni dalla scuola e soprattutto dalla danza." fa una piccola pausa e continua "Non dico di non avere una vita sociale, voglio solo dirti che hai fatto tutta questa strada e non voglio che sia stato tutto tempo sprecato."

Aveva ragione, non posso permettermi distrazioni, soprattutto se la distrazione si chiama 'Ashton Irwin'

"Sì, lo so bene.."

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Sento suonare alla porta, solo ora mi ricordo che Brad deve venire da me a provare. Corro alla porta e quando apro mi ritrovo, come immaginavo, Brad di fronte.

"Ehi! Entra pure" lo saluto spostandomi di lato per farlo entrare.

"Vuoi qualcosa da bere o mangiare?" gli chiedo gentilmente.

"No sono a posto così" mi sorride dolcementre.

"Allora vieni con me che montiamo la coreografia" gli dico prendendolo per la mano e lo tiro verso le scale per poi dirigerci nella mia camera.

"È molto spaziosa la tua camera e poi non sei una di quelle ragazze viziate e superficiali, mi piace" mi complimenta Brad "Innanzitutto che canzone vogliamo ballare?" mi chiede.

Prendo il mio iPod e lo collego allo stereo poi comincio a cercare la canzone desiderata, dopo averla trovata, schiaccio play.

"Che ne dici di questa?" gli chiedo mentre alzo il volume della canzone Bring me to life dei Evanescence.

"Uhm...si, mi piace" dice incominciando a cantarla e a muoversi a tempo, mentre io lo guardo ipnotizzata dalla sua voce e i suoi movimenti.

"Non sapevo che sapessi anche cantare, sei bravissimo"

"Tu non sai niente su di me"

"Adesso che ci penso, non abbiamo ancora avuto la possibilità di conoscerci meglio. Che ne dici se ci conosciamo più a fondo? Dopo tutto con il partner si deve avere dell'intesa per ballare in sicronia, giusto?"

"Giustissimo" mi sorride per l'ennesima volta.

Dopo svariati minuti di chiacchierate, incominciamo a mettere giù qualche passo di danza. Dopo aver inventato la coreografia, che è semplice ma carina, iniziamo a provarla. Ogni volta che proviamo, non riesco a fare quel passo, finisco sempre per terra come un sacco di patate. Sono una fallimento. Dopo la quinta volta che cado, al contrario delle altre quattro, rimango per terra e non mi rialzo. Porto le ginocchie al petto e avvolgo le mie gambe con le braccia, per poi abbassare la testa, sento una lacrima rigarmi la guancia destra, perchè devo essere così dannatamente emotiva?

"Ehi ma che fai lì per terra?" mi dice Brad porgendomi la mano per rialzarmi, ma io scuoto la testa.

"Dai ce la farai, non ti preoccupare, non puoi pretendere che tutto ti venga al primo tentativo" mi consola mentre mi porge di nuova la mano che questa volta accetto cercando di sorridere, ma invano.

Improvvisamente sento delle braccia intorno al mio esile corpo, all'inizio esito ma alla fine cedo e ricambio l'abbraccio. Ci stacchiamo dopo qualche minuto, adesso è di fronte a me mentre ammiro con molto interesse i miei piedi. Mi alza lentamente il mento con una mano e lo guardo nei suoi occhi marroni, poi sposta le sue mani sulle mie spalle che scuote leggermente e si avvicina al mio viso.