Prologo

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~Sabrina's Pow~

"Sabrina svegliati!"urla mia madre dal piano di sotto.
Mi alzo,mi passo una mano tra i capelli e inizio a vestirmi: maglietta,leggins e converse verdi che non guastano mai.
Prendo il mio zaino rosa tenda,con i libri del giorno messi dentro ieri e  scendo.
Noto subito mio padre seduto vicino al ripiano con il cellulare in mano
"Buongiorno Sab"mi dice,alzando la testa verso di me,sorridendomi
"Buongiorno papà"dico,sedendomi vicino a lui e iniziando a mangiare
"Mamma?"
"Eccomi Sab"mi dice sedendosi su Sascha e finendo la sua colazione.
Già,mio padre è Sascha Burci,il famoso youtuber italiano che fa parte dei Mates,aka i miei zii.
A me piace tanto YouTube: vorrei fare la youtuber superato il liceo,ma mia madra mi dice che quella vita non fa per me
"Papà,mi compri una go-pro per Natale?"oso chiedere,dato che quando c'è Violet io non posso spiccicare frase che contenga la parola "comprare"
"Cer-"
"No"dice mia madre con freddezza.
Sospiro,finisco la colazione,metto la tazza e il piatto nel lavabo e mi metto il giacchetto
"A dopo.."dico sussurrando e uscendo.
Mi dirigo verso la scuola e mi ritrovo il mio ragazzo davanti il cancello
"Ciao piccola"mi sorride abbassandosi gli occhiali da sola,nonostante faccia un freddo bestia
"Ciao Brian"dico sorridendo,ma mi guarda male
"Come mi hai chiamato?"sussurra freddo
"Volevo dire,ciao cucciolo".
Stavolta mi sorride e mi da un bacio a stampo
"Ci vediamo stasera?"
"Non posso,devo studiare"
"Ti aspetto alle cinque al parco"dice,prima di andarsene.
Sospiro.
Brian ha venti anni,non ha un lavoro e talvolta è un pó manesco,le mie amiche non capiscono perché stia insieme a lui,sinceramente non mi piace più come prima....ma ormai...
Mio padre non lo sa,mia madre invece ha sempre detto che dovevo continuare a stare con lui,anzi,qualche volta mi dice anche di portarmelo a letto,ovviamente non l'ho mai fatto,sono ancora vergine e voglio rimanere cosi.
Entro,oggi ho una verifica e tre interrogazioni,spero di andare bene.

~Sascha's pow~
Mi spezza il cuore vederla così infelice, incapace di realizzare i suoi sogni, che tanto tiene stretti tra le sue mani pronta ad aprirle.
Metto la tazza nel lavabo senza fa colare le gocce di caffè e inizio a lavare quella di mia figlia.
La prendo tra le mani e la sollevo, il calore delle sue dita è ancora presente, come la morbidezza. Ho sempre amato la sua mano stretta al mio indice, quando passeggiamo per il parco, il suo posto felice.
"Ma mi ascolti?" ed eccola qui, la voce squillante di Violet
"Eh? Si si"
"Ripeti quello che ho detto"
"Ehm... "
"Ma che cazzo ti prende? Non mi ascolti più, fai quello che cazzo ti pare e dai più importanza a quella bambocciona!"
"Non chiamare mia figlia bambocciona"
"È anche la mia, quindi posso chiamarla come voglio, che cazzo ti prende?"
"Mi prende che sono stanco della nostra relazione, stiamo fingendo su tutto!"
"Non è vero amore!"
"Non chiamarmi amore. Pensi che un genitore non lasci via libera ai propri
figli?"
"Su amore, rilassati"
In un secondo mi ritrovo sul divano, con solo i boxer e lei in intimo sopra di me.
Si abbassa a baciarmi il collo, mordendolo e succhiandolo, per poi scendere lentamente, giocando con l'elastico del mio intimo ma la scaravento giù da me prima che potesse continuare
Ecco la nostra relazione :litigata, sesso, sesso, litigata, sesso.
Non c'è un momento di pace, dove ci sono solo i baci e le carezze, cosa che, mi farebbe impazzire, solo sesso.
Mi rivesto, mi alzo, la guardo e salgo in studio, pronto (si fa per dire) a passare una giornata attaccato al computer, come sempre.

My daughter-SaschinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora