Capitolo 8

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Violet's pow
Ho aspettato Sascha per tutta la notte e, per mia sfortuna, non si è presentato.
Dove cazzo è finito?
Dovevamo fare sesso!
Controllo tutte le stanze, senza risultati, tralasciando quella della verginella.
Il nostro piano va liscio come l'olio, quindi non penso che abbiano ripreso i contatti.
Alla fine decido di entrare in quello schifo e la cosa che vedo mi sconvolge.
"Alessandro,Alexander,Alex,Sascha!"
Tuono, facendoli svegliare. Metto le mani sui fianchi e guardo male quella gatta morta che si rannicchia sul petto di mio marito.

Sabrina's Pow
Merda.
Merda.
Fottuta merda.
"Mi spieghi che cazzo ci fai qui?!?" tuona mia madre
"Stavo parlando con nostra figlia e ci siamo addormentati" risponde Sascha tranquillo
"Si certo e perché cazzo è rannicchiata su di te?".
Provo ad alzarmi subito ma le mani di mio padre mi trattengono
"Aveva semplicemente freddo" dice ancora calmo.
Ma non ha capito che la cosa è seria?
Mia madre squadra la stanza e nota tutto quello che aveva portato Sascha in camera.
Posa lo sguardo di fuoco su di me
"E quelle cose?" urla indicandole.
Papà non risponde.
"Papà stava semplicemente spiegand-"
"Qualcono ti ha dato il consenso di aprire quel forno?" dice fredda in un tono che mi ricorda troppo Brian.
Mi faccio cupa.
"Allora,prima cosa a mia figlia non parli cosi" dice il mio cucciolo lasciandomi scendere per farlo alzare
"Secondo,ho portato tutto il materiale li per spiegarle la differenza tra fare sesso e fare l'amore".
Violet ci lancia sguardi alterni
"E come mai le serviva questa spiegazione?" chiede scettica
"Perché il mio ragazzo vuole fare cose....ma io non sono una tipa da botta e via e quindi prima di farlo vorrei capire cosa vorrebbe lui..." mormoro.
Ma cosa ho appena detto?
La più grande stronzata di sempre.
"Mh....comunque sia io e te abbiamo dei conti in sospeso" dice facendo uno sguardo malizioso a mio padre.
Lui annuisce e la fa uscire mentre raccoglie tutto
"Lo farai?" chiedo preoccupata.
Mi guarda
"Sta tranquilla,sarà l'ultima volta" mi dice accarezzandomi la guancia.
Dò un'occhiata alla porta per assicurarmi che mia madre sia andata in camera e lo bacio dolcemente.
Le sue mani gia finiscono sotto la maglia e,ancora una volta,cercano di salire per la schiena ma le blocco all'istante.
"Devi andare" dico mentre riprendo i libri di matematica
"Mhmh,ti vedo stressata"
"Si,diciamo,è difficile mentire a Brian e nascondere i succhiotti"
"Ancora non lo lasci?".
Certo che l'ho fatto,ma il giorno dopo mi ha fatto male tanto da farmiti dire una cazzata
"No"
"Mh"
"Quando tu lasci mamma lo farò".
Annuisce
"Domani mattina ti faccio un massaggio".
Annuisco e lo lascio andare.
M'infilo le cuffie e faccio partire la mia playlist di Spotify mentre faccio i calcoli.
Senza rendermene conto,mi addormento con la testa sulla scrivania.

~Il giorno dopo~

Mi sveglio con A te che mi rimbomba nelle orecchie.
Mi stropiccio gli occhi e cerco di riprendere coscienza su ciò che è successo ieri.
Appena mi sento meno rimbambita scendo giu a fare colazione notando l'ora sull'orologio della cucina
11:45
Molto tardi,ma tanto sono in vacanza quindi.
Mentre preparo la colazione,sento due braccia stringermi dai fianchi e delle labbra sul collo baciarmi a stampo
"Buongiorno" sussurra il proprietario della voce
"'Giorno amore" sussurro mentre verso il latte nella tazza.
Mi giro verso di lui e mi siedo sul ripiano delle cucina.
Mi guarda con un sorriso a due denti.
"Mamma?"
"A lavoro,se ti sbrighi ti coccolo" dice con un sorriso da ebete
"Va be-" non faccio in tempo a rispondere che mi squilla il telefono.
Guardo il contatto e sospiro

Brian

Rispondo

//inizio chiamata//
"Dimmi" mormoro
"Tra venti minuti"
"Ma io...."
"Muoviti." e attacca
//fine chiamata//

Sospiro e bevo il latte
"C'è oggi pomeriggio?"
"No"
"Allora mi coccoli dopo" dico baciandolo a stampo e uscendo.
Arrivo a casa di Brian e ricomincia la sessione di frustate e tagli ai quali sono abituata da settimane sono abituata da settimane.
Torno a casa che è addirittura passata l'ora di pranzo,fortunatamente Brian mi ha lasciato chiamare mio padre per dire che non tornavo.
Vado nella camera di mio padre e,non trovandolo,mi sdraio a pancia in giu sul letto.
La schiena mi fa male,tanto,le lacrime sgorgano libere e non m'importa se mio padre possa entrare.
Lo so,se vedesse tutto sarebbe la fine,ma non credo mio padre entrerà presto.
Mi addormento mentre continuo a piangere.

My daughter-SaschinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora