Capitolo 7

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È passato un di tempo da quando è successo tutto quello raccontato in precedenza.
Adesso Sascha non guarda più in faccia sua figlia,non la considera,le impone solo ordini.
Violet è soddisfatta del mostro che ha creato e di poter godere ogni notte.
Brian è felice di avere un corpo su cui sfogare tutta la sua rabbia rovinandolo con la frusta.
E Sabrina......e Sabrina vuole solo scappare.
Infatti,stiamo per andare a raccontare questo....

Sabrina's Pow
Mi metto lo zaino in spalla e prendo il telefono,pronta a scappare da questa casa.
Ormai non ha più senso rimanere qui.
I miei scopano ogni giorno ed io non posso fare altro che sopportare,in silenzio,tra le lacrime e tanta voglia di esserci io sotto lo sguardo di Sascha.
Lo amo ancora.
Ma la verità non posso dirla.
In tutto questo,Brian ogni giorno continua a picchiarmi a sangue.
Voglio solo....scappare.
Eppure,ogni volta che ci provo,qualcosa mi blocca.
Mi blocca il mio amore per lui.
Mi blocca il sogno di poter ricominciare.
Mi blocca il sogno che tutto possa cambiare.
Forse la verità gliela dovrei dire...o forse gli dovrei dire che gli ho mentito.
Qualcosa devo fare.
Non posso lasciarlo andare cosi.
Poso lo zaino e busso al suo studio,è Gennaio ed è un mese che non entro qua.
"Avanti"
Entro.
"Ti devo parlare" dico con voce ferma.
Lo vedo irrigidirsi al suono della mia voce
"Vattene a preparare il pranzo."
"No,ora tu mi ascolti"
"COSA CAZZO DEVO ASCOLTARE?!? CHE TI SEI FATTA BRIAN?!?! EH?!?"
"NO SASCHA,TI PREGO ASCOLTAMI".
Si gira con la sedia e si mette a braccia conserte,scrutandomi con i suoi occhi marroni che m'incantano.
"Eh sentiamo cosa vuoi dirmi"
Prendo un respiro,chiudo gli occhi,li riapro e lo guardo
"Quella sera io e Brian non abbiamo fatto nulla,io ero uscita con delle amiche che erano fidanzate e sapevo che tu non l'avresti accettato. Questi ragazzi fumano e si drogano e io sapevo che se te lo dicevo non mi avresti più permesso di uscire. Ti prego perdonami".
Sento i suoi occhi che continuano a osservarmi
"Sabrina...."
"Puoi anche non credermi,ma sappi che ti amo davvero e che no,non sono mai andata a letto con nessuno" dico mentre sento salire le lacrime.
Se mai dovesse non credermi sarebbe la fine.
Chiudo gli occhi aspettando il suo giudizio,ma non faccio in tempo a chiudere le palpebre che le sue labbra si posano sulle mie dolcemente.
Ricambia dolcemente mentre mi aggrappo a koala su di lui.
Le sue mani che vanno sotto la mia maglia le sento perfettamente mentre le mie gli cingono il collo.
Le sue labbra si staccano e riprendo a fare dei succhiotti sul mio collo che mi fanno gemere di un piacere mai provato prima.
Mi stende sul letto del suo studio e si mette a cavalcioni su di me mentre riprende il lavoro sul mio collo.
Fermo le sue mani sui miei fianchi,non voglio che vadano oltre e che sentino le cicatrici.
Lo sento slacciarmi lo shorts e rinsanisco,staccandomi da lui.
Mi guarda
"Non...non possiamo,c'è mamma giù" mormoro
"E poi....sono vergine..." dico imbarazzata.
Ridacchia un pó
"Sai che prima o poi dovremmo farlo?"
"Si ma...."
"Ti devi abituare"
"E che vorresti fare?"
Lo vedo che alza gli occhi al cielo,quando fa così vuol dire che sta pensando
"Stasera in camera tua ti insegnerò un paglio di cosette" mi dice dopo aver posato di nuovo gli occhi su di me
"Sia chiaro,io non ti tocco il pene!" faccio in un urletto disgustato.
Scoppia a ridere
"Stai tranquilla,fidati" dice rassicurante.
Mi lascia un bacio a stampo e mi fa uscire salutandomi con la mano sorridendo.
Sorrido anch'io,non vedo l'ora.

Sascha's pow
Sorrido, perché almeno so che non mi ha mentito, che mi ama, così come la amo io.
E ridacchio, perché ha inventato la scusa più brutta per pararsi il culo.
Anche se ha ragione, non l'avrei più fatta uscire.
Il mio sorriso si spegne subito, pensando al fatto che ogni giorno scopo con Violet, solo per gelosia.
Merda.
Ho passato tutto il pomeriggio a rimpiangere e non mi sono accorto che è notte.
Oh cazzo.
Salvo il video e chiudo il programma do editing, spegnendo il computer avviandomi velocemente verso la camera di mia figlia.
Sospiro di sollievo, quando la sento fare conti matematici.
Mi avvicino di soppiatto sbattendo il piede a terra e sobbalza dalla sedia, facendomi ridere.
"Papà!"
"Principessa"
Mi tira un pugno sulla spalla e rido,poi la faccio alzare dalla sedia e mi ci siedo io.
"Ma... "
"Cosa fai?"
"I compiti"
"A quest'ora?"
"Papà ci hanno assegnato i compiti delle vacanze!"
"Sabrina si rientra a scuola tra due settimane!"
Dico chiudendo tutto e, come fa ogni studente, buttandolo nel cestino.
Sbuffa e si piega per raccoglierli, facendo spremere la mia testa di pensieri poco ambigui.
"Papà, ci sei?"
Tolgo il suo sguardo dagli shorts che le mettono in risalto quel punto lì.
Dio come la voglio farla mia...
"Si principessa"
"La smetti di guardarmi mi... Metti in soggezione!"
"Sei mia figlia, fammi vantare almeno del lavoro che né è uscito!"
"SASCHA!"
Rido, mentre mi spintona amichevolmente all'indietro, mettendomi le mani sul petto.
Le afferro delicatamente i polsi tra le mani e la avvicino, baciandola.
Ricambia dolcemente, ed io allento la presa ai suo polsi.
"Allora, dovevi... Insegnarmi qualcosa o sbaglio?"
Domanda staccandosi lentamente.
"Impaziente signorina?"
Arrossisce e annuisce, sedendosi sopra di me.
Passiamo la maggior parte della nottata a ridere e scherzare, mentre le mostro e spiego preservativi, vibratori, oli per il sesso e molta altra roba, spiegandole come principale argomento che fare l'amore e fare sesso sono due cose ben distinte.

My daughter-SaschinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora