Rumoroso e festoso come sempre arrivò il Natale.
Lucy aveva deciso di addobbare il Club e per portare a termine quel compito aveva richiesto l'aiuto del fidato Smith e della signora Robinson.
“Non avevamo mai addobbato il Club” disse il signor Smith aggiustando un vischio sopra a una porta.
“Davvero?” chiese lei stupita.
“Il padrone ne rimarrà sicuramente sorpreso” la incoraggiò governante e Lucy non poté evitare di sorriderle.
Si sentiva così felice e non solo perché la festività del Natale era vicina e Londra, il Club compreso, si stava rivestendo di neve e decorazioni natalizie.
Ogni giorno si scopriva sempre più un po' più felice del giorno prima.
Adorava la vita tranquilla e piacevole al fianco di Cris e l'atmosfera sempre piena di vitalità del Club.
Vitalità che sembrava nascere da dentro il suo instancabile marito.
Non aveva mai visto nessuno lavorare tanto quanto lui.
Non si fermava mai: non c'era giorno troppo stancante o notte troppo insonne che potesse tenerlo fermo. Sembrava che ci fossero sempre troppi documenti da controllare e troppi clienti da soddisfare eppure lui non mai stanco.
Mai stufo.
Non si lamentava mai.
E riusciva anche a trovare del tempo per lei, pensò arrossendo e ricordando la notte precedente.
Smith guardando le due donne indaffarate ed emozionate pensò che come aveva detto la Robinson tutti questi preparativi avrebbero sorpreso il suo principale ma non sapeva se in bene o in male.
Non avevano mai festeggiato il Natale al Club, non c'erano mai state decorazioni e neanche piatti tipici.
Il 25 dicembre scorreva come qualsiasi altro giorno del calendario, tra lavoro e clienti insoddisfatti della propria vita che cercavano divertimenti, lusso e una bella partita a poker.
“Lucy, cosa stai facendo sopra quella dannata scala?” la voce rabbiosa e preoccupata insieme fece immobilizzare anche il signor Smith.
Ecco, disse tra sé e sé, adesso il signor Orson avrebbe preteso la sua testa.
Su un piatto d'argento.
La donna scese molto lentamente dalla scala e mettendo in mostra le sue caviglie tornite ed eleganti davanti agli occhi bramosi del marito rispose semplicemente:
“Stiamo decorando il Club”
“Decorando?” fece Cris confuso.
“Tra pochi giorni sarà Natale e ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedere il Club addobbato per le feste”
Il signor Smith e la governante, facendo il meno rumore, possibile uscirono dalla stanza lasciandoli soli.
“Non ho mai festeggiato il Natale” disse Cris stanco mentre con le mani si massaggiava le tempie.
“Smith mi ha detto che è una novità per il Club ma, infondo Cris, sono solo qualche fiocco di qua e di là e un albero nella sala principale” concluse Lucy prendendogli la mano e accarezzandogli le tempie sperando di fargli passare il mal di testa.
Dal sospiro soddisfatto che fuoriuscì dalle sue labbra e dall'abbraccio in cui la racchiuse, Lucy dedusse che Cris gradiva molto le sue attenzioni.
Nascondendo il volto nel suo collo e aspirando boccate avide del suo profumo dolce Cris disse ancora:
“Il problema non sono le decorazioni” e sempre più piano e quasi con vergogna ammise: “Il problema sono io. Non ho mai festeggiato il Natale”
Lucy si strinse forte a lui e cercò di nascondere le lacrime che le stavano rigando le guance.
Non aveva mai festeggiato il Natale. Mai.
Come si sentiva infelice per lui e per il bambino che doveva essere stato.
Che infanzia aveva passato?
Lei ricordava ancora la felicità di quel periodo da piccola, sua madre che addobbava la casa, le corse tra la neve appena scesa con suo fratello e i regali sotto l'albero.
A Cris avevano tolto tutto.
Persino il Natale.
Glielo avrebbe restituito lei, pensò stringendosi a lui.
Lei gli avrebbe restituito ogni attimo di tutto quello che gli era stato tolto, e avrebbe iniziato dal Natale.
“Festeggeremo questo Natale e ogni altro Natale della nostra vita” e poi asciugandosi svelta le lacrime disse risoluta: “e tutte le altre feste”
Un sorriso incerto e stupito apparve sul volto di Cris.
“Non conosco le tradizioni, non sarei a mio agio”
“Non importa, Cris. Creeremo noi le nostre tradizioni” e il suo entusiasmo era così contagioso, poi sospirando quasi rammaricata concluse: “Anche se qualcuna mi toccherà proprio insegnartela” e, come voleva la tradizione, lo baciò.
Proprio sotto il vischio appena posizionato dal signor Smith.
Un bacio passionale e dolce, con le labbra aperte e le lingue che si rincorrevano in una corsa folle e gioiosa.
Un bacio pieno di promesse e di aspettative.
Il loro primo bacio di Natale.
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Il Diavolo e la Luce
Historical Fiction!COMPLETA! Se avessero chiesto a Lucy Northwood con chi voleva sposarsi lei con certezza avrebbe risposto: William Sherwood. Ama quell'uomo fin da quando era piccola e ha già fatto i piani per il proprio futuro. Peccato che i debiti accumulati dal...