A seguito della sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale l'atteggiamento nei confronti della guerra, delle forze armate e del coinvolgimento militare nella politica ebbe un cambiamento sostanziale portando allo smantellamento totale di ogni struttura e alla rimozione di tutte le cariche militari. Inoltre il trauma della sconfitta produsse un forte sentimento pacifista che trovò la sua espressione nella Costituzione del 1947 (Nihonkoku Kenpō), la quale, all'articolo 9 dichiara: « Il popolo giapponese rinuncia per sempre alla guerra come diritto sovrano della nazione e alla minaccia di un uso della forza per risolvere le dispute internazionali, [...] i potenziali di forze terrestri, aeree o navali non saranno più mantenuti. » (Articolo 9 della Costituzione del Giappone) Così dopo la guerra fu istituito il corpo delle Forze di autodifesa giapponesi (in giapponese Jieitai, in inglese Japan Self-Defense Forces o JSDF), la cui unica funzione era quella di difendere il territorio nazionale da eventuali attacchi o invasioni esterne. Tuttavia, a seguito dei fatti dell'11 settembre 2001, venne approvata la legge antiterrorismo, la quale autorizzava l'invio di unità delle JSDF oltremare in supporto alle forze americane e della coalizione, supporto però limitato solo alla logistica, consentendo la partecipazione delle JSDF a operazioni quali trasporto di munizionamento, supporto medico, ricerca e salvataggio trasporto e distribuzione di aiuti umanitari, opere di ricostruzione di infrastrutture. Nel 2003 vennero inviate, disarmate, in Iraq per la ricostruzione del Paese e la fornitura alle popolazioni locali di generi e aiuti di prima necessità. Nel 2007 si incominciò a discutere di una modifica dell'articolo 9 della Costituzione, con l'intento di dotare il Giappone di un esercito ufficiale,[105] e l'argomento è tornato d'attualità nel 2012, soprattutto dopo l'incrinamento dei rapporti con le altre due potenze asiatiche, Cina e Corea del Sud. In Giappone è tuttora in vigore il divieto di esportare armi e tecnologia militare.Le JSDF, formate esclusivamente da civili volontari, si dividono in forze terrestri (Rikujō Jieitai), marina militare (Kaijō Jieitai) e aeronautica militare (Kōkū Jieitai) per un totale di 239 430 volontari attivi (nel 2011), numeri che collocano formalmente il Giappone al 9º posto al mondo per potenza militare.