Evoluzione demografica
Il Giappone ha una popolazione di 127 103 388 abitanti.Avendo una superficie di 372.824 km² ha una densità abitativa di circa 337 abitanti/km², di quasi sette volte superiore alla media mondiale. La popolazione è distribuita in megalopoli, la maggiore delle quali ha il suo centro nella capitale Tōkyō. Quest'ultima ospita 8 535 792 abitanti nella prefettura omonima, ma il tessuto urbano ininterrotto che la collega alle città circostanti conta più di 30 milioni di abitanti. La società giapponese è linguisticamente e culturalmente omogenea,il 98,5% della popolazione è formato da cittadini di etnia giapponese con un esiguo numero di lavoratori stranieri. Coreani zainichi,cinesi zainichi, filippini, brasiliani per lo più di origine giapponese e peruviani anch'essi di origine giapponese fanno parte dei piccoli gruppi di minoranza presenti in Giappone. Una famiglia giapponese Il gruppo etnico nativo dominante è il popolo Yamato; altri gruppi minoritari principali includono gli indigeni Ainu e i Ryukyuani, così come gruppi minoritari sociali quali i burakumin. Nelle Isole Ogasawara vivono gruppi di persone di diverse origini etniche e un decimo della popolazione ha origini europee, americane, micronesiane o polinesiane.La popolazione del Giappone è sostanzialmente etnicamente omogenea (nel 2009, i nati all'estero non naturalizzati costituivano solo l'1,7% della popolazione totale) e gli stessi giapponesi tendono a preservare l'idea del Giappone come una società monoculturale respingendo ogni necessità di riconoscere le differenze etniche in Giappone, benché tali richieste vengano inoltrate dalle stesse minoranze etniche degli Ainu e della gente Ryukyu. L'ex primo ministro giapponese Taro Aso ha una volta descritto il Giappone come una nazione di «una razza, una civiltà, una lingua e una cultura».L'aspettativa di vita in Giappone è una delle più alte al mondo: 83,5 anni. Ne consegue un tasso di mortalità fra i più bassi al mondo (9,54/1000 ab), con un tasso di natalità altrettanto limitato (7,64/1000 ab) i quali determinano una diminuzione effettiva della popolazione e un suo progressivo invecchiamento. Già oggi un giapponese su quattro ha più di 65 anni, e si stima che nel 2050 questo rapporto salirà a un terzo. I suddetti cambiamenti nella struttura demografica hanno creato una serie di questioni sociali, in particolare un calo della potenziale forza lavoro e l'aumento del costo delle prestazioni di sicurezza sociale, come il piano pensionistico pubblico. Un numero crescente di giovani giapponesi preferisce non sposarsi o non avere una famiglia. Nel 2005 il numero delle morti ha superato per la prima volta dal 1950 il numero delle nascite;nel 2011, la popolazione del Giappone è scesa ancora per il quinto anno consecutivo, di 204 000 persone. Su questi dati incidono i 15 844 morti e i 3 451 dispersi lasciati dallo tsunami, e l'alto numero di suicidi annuali, i quali rappresentano una delle maggiori piaghe del Paese. La popolazione del Giappone dovrebbe scendere a 95 milioni entro il 2050. Per far fronte a questo problema sono state intraprese campagne di sensibilizzazione in favore dell'immigrazione e incentivi per le nascite, in modo da contrastare l'invecchiamento della popolazione della nazione. Inoltre il Giappone naturalizza circa 15 000 nuovi cittadini giapponesi all'anno.
