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|Dal capitolo precedente|
Arrivo a casa, e stranamente né Martinus né Mac né Bea hanno fatto la strada di casa con me.
Appena entro in casa non vedo nessuno, così cerco in tutta la casa ma non c'è traccia di nessun essere vivente trattane per Jipffon (non so se si scrive così) che sarebbe il cane dei Gunnarsen.
Vado in cucina e guardo l'orologio.
Sono le 13:56 ciò significa che i miei e i Gunnarsen sono a lavoro, Emma è a scuola, e Mac bea e quell'essere inutile di Martinus avranno qualche corso extra scolastico.
In ogni caso mi faccio un piatto di pasta dato che sto morendo di fame.
Finisco di mangiare e mi dirigo in camera mia.
|Dopo 3 ore|
Sento la porta aprirsi così scendo giù e vedo Mac bea e il coglione che ridono
Io: Dove cazzo eravate? - domando prendendo una mela
Bea: A scuola - dice prendendo anch'essa una mela e io, squadrando Martinus, andai al piano di sopra, o almeno era questo che volevo far credere perché restai ferma in sala cosicché potevo ascoltare quello che avrebbero detto in cucina.
Mac: Da quanto tu e lei vi siete lasciati è più stronza del solito.
Martinus: Lo so, infatti vorrei parlargli e dirgli che se vuole far la stronza con me che lo faccia ma con voi non la deve fare, non gli avete fatto niente
Bea: Lasciatela stare, infondo è stata tradita da te
Martinus: Sai il perché. - puntualizza guardandola per poi continuare a mangiare
Bea: Si ma non ha senso
Martinus: Tutto può avere un senso basta che lo vuoi - dice sorridendo

No un attimo, come cazzo si permette di copiarmi? Io avevo detto "si può fare di tutto basta che lo vuoi" e lui mi ha copiato?

Mac: Una frase simile l'ho già sentita.. - dice ridacchiando

Ecco bravo Mac! Diglielo a sto scemo!

Martinus: Si, Martina mi aveva detto "si può fare di tutto basta che lo vuoi" e io l'ho cambiata un attimino - dice ridacchiando
Bea: Copioneee - dice ridendo e buttandogli uno straccio
Martinus: Ehi! Questa è violenza - dice ridendo e Bea senza risponderlo gli lancia un altro stracci
Martinus: Ancora uno - dice serio ma si vede che sotto i baffi sta ridendo e bea gli lancia un altro
Martinus: Corri. - dice alzandosi e Bea inizia a correre, urlando, per tutta la cucina inseguita da Martinus

Io a volte mi chiedo se sono normali
Per la prima volta posso dirti che loro sono meno normali di te. Ma questa è la prima ed ultima volta che ti faccio un complimento sia chiaro.
Certo certo

Io sbuffo e salgo in camera, prendo il cartellone e torno giù.
Martinus: Ecco qui la signora Ciclo - dice e Mac e Bea non possono fare a meno di ridere
Io: Signora Rossi, grazie - dico sorridendo falsamente
Martinus: Il ciclo è rosso quindi è tutto combaciato - dice e io gli lancio una banana
Martinus: La smettete di lanciarmi oggetti oggi! - dice esausto
Io/Bea: No, stai zitto - diciamo contemporaneamente per poi metterci a ridere
In ogni caso, mi siedo e inizio a disegnare le scritte per il cartellone di tecnologia. Fino a quando qualcuno entra in camera, siccome sono girata, non posso vedere chi sia.
Così mi giro e vedo Martinus sdraiato sul mio letto

Come se fosse letto tuo
Appunto, lasciamo perdere

Io: Cosa vuoi essere inutile - dico facendo una faccia schifata
Tinus: Volevi dire "cosa vuoi essere divino" - dice e io rido
Io: Tu essere divino? - domando squadrandolo
Tinus: Si, e lo sai anche tu, piccola - sussurra con voce roca
Io: Scusami? Piccola? Io? - domando stupita
Tinus: Tu sei sempre stata la mia piccola, e sempre lo sarai - dice sorridendo
Io: Senti, vattene che devo finire il cartellone - dico sbuffando
Tinus: Quando iniziamo il progetto, piccola? - dice e io lo guardo male
Io: Non ne ho idea, domani?
Tinus: Ho la partita
Io: Non me ne frega un cazzo della tua partita, domani lo iniziamo punto - dico e lui si alza
Tinus: Ho detto che ho la partita, ed ho la partita. Okay?! Domani non si farà niente - dice e mi alzo anch'io
Io: Okay va bene! Fai quella stupida partita! - dico per dopo risedermi e continuare il cartellone
Tinus: Ehm.. scusa piccola sono stato un po' troppo aggressivo solo che quella partita è importante - dice mettendomi una mano sulla spalla e io sospiro
Io: Scusami tu, ho preteso troppo. Vai domani e non ti preoccupare - dico girandomi e sorridendo
Tinus: Grazie, ci vediamo dopo - dice sorridendo per poi uscire

Untouchable || Martinus Gunnarsen || Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora