|Il giorno dopo|
|Tinus Pov's|
Oggi, per fortuna, è domenica e quindi si sta a casa.
Ho già in mente che fare domani.
Prenoterò la barca per me e Martina, arriveremo al Po (con un po' di immaginazione) e vedremo l'alba.
Poi, più avanti, prenderò i biglietti per la Norvegia, così gli farò vedere il mio paese Trofors.
Io: Mamma, zio è a casa? - dico scendendo e mettendomi la felpa
Mamma: No tesoro adesso sta venendo qui, perché?
Io: Devo chiedergli se mi presta la barca
Mamma: Ah okay, vuoi portare Martina? - dice sorridendo
Io: Si.. ma come fai a saperlo?
Mamma: Lei me ne ha parlato tanto - dice sorridendo e io ricambio il sorriso anche se un po' confuso.
Vado al piano di sopra e prendo il giubbotto.
Poi scendo al piano di sotto e esco di casa, arrivo al porto e vedo mio zio
Zio: Ehi nipotino mio! Stavo giusto venendo da voi! - dice sorridendo
Io: Ciao zio, mi servirebbe un favore - dico e dalla barca spunta mio papà
Zio: Dimmi
Io: Papi? Che ci fai qui?
Papà: Sono venuto a dare una mano al mio fratellino - dice ridendo
Zio: Fratellone, comunque dimmi tesoro
Io: Potresti prestarmi la barca?
Zio: Certo, no problem! - dice sorridendo - Un'unica cosa, in caso di pioggia schiaccia il pulsante verde vicino al manubrio e vai dentro in casa (il piano di sotto della barca)
Io: Okay, grazie mille zio - dico abbracciandolo per poi andarmene
Appena tornato a casa vado al piano di sopra e mi stendo sul letto.
Dopo poco sento qualcuno bussare la porta
Io: Avanti - dico e entra Martina
Marti: Ciao amore - dice sorridendo
Io: Ehi amore - dico alzandomi e baciandola
Io: Domani partiremo io e te, tutto è una sorpresa - dico sorridendo
Marti: Va bene, grazie amore - dice mettendomi le braccia intorno alle spalle e mi bacia
|La sera|
Io: Amore andiamo a fare un giro?
Marti: Okay, arrivo - dice scendendo dalle scale
Una volta scesa gli prendo la mano e usciamo di casa.
Ci incamminiamo, mano nella mano, fino ad arrivare al lago dove mio zio ha la barca
Io: Bene, ti avevo detto che domani partiremo giusto?
Marti: Si
Io: Beh, non partiremo domani. Ma oggi - dico indicando la barca e lei sorride a 32 denti per poi saltarmi addosso
Marti: Grazie grazie grazie grazie grazie - dice e io rido
La stacco un po' da me e la bacio.
Saliamo sulla barca e la accendo
Io: Non so manco come si usa - dico ridendo e Martina mi guarda
Marti: Io ho letto tutti i manuali di barche, perciò so come si fa
Io: Allora prego, ecco a lei il trono - dico ridendo e lei sorride e si avvicina al volante della barca
La accende e parte, io invece metto le mie braccia intorno alla sua vita
Io: Amore ma sei bravissima - dico dandole un bacio sulla guancia
Marti: Ti ho detto che li avevo letti - dice ridendo e io sorrido
Io: La mia piccola è intelligenteVomito
|La sera|
Sono le undici di sera ed è già buio pesto, ogni tanto in cielo appaiono dei fulmini seguiti da dei tuoni.
Io e Marti eravamo vicino al volante quando a un certo punto iniziò ad esserci un vento fortissimo così ci aggrappammo ad un palo.
Io: Forse è meglio che entriamo - urlo
Marti: Sarà un vento passeggero - urla in risposta
Io annuisco ma mi pento subito quando inizia a piovere così andiamo giù nella sotto nave.
Marti: Ho freddo - dice tremando
Io: Adesso ti passo una coperta, ma siamo tutti bagnati - dico e lei prende un asciugamano e me la passa
Marti: Non dormo così io - dice indicandosi e io sorrido e prendo una valigia
Io: Qui ci sono sia i tuoi che i miei vestiti, compresi i pigiama - dico e lei sorride
Marti: Preparato il ragazzo eh - dice e io rido
Lei si mette il pigiamone e si mette sotto il letto mentre io gli porto i panini
Io: Ho preparato questi per sti giorni
Marti: Grazie amore - dice baciandomi passionalmente ma a interromperci è stato un tuono che ci ha fatto sobbalzare, almeno a MartinaTuono maledetto!
Perché secondo te mi baciava solo prima? Mi bacerà per tutta la notte, dato che sono un Figo
Modesto il ragazzo, sai figliolo un paio di occhiali non farebbero male
Quanto sei divertente (Ironia)
Oh, ma grazie amore anche tu (Ironia)Marti: Sti cazzo di tuoni! - esclama e io rido - Amore ma non senti qualche suono come un qualcosa che gocciola - dice e io mi alzo confuso quando arrivo alla finestra e noto che era aperta
Io: Si amore perché è aperta la finestra - dico chiudendola per poi rimettermi sotto il letto
Decido di mettere il film che ho portato e iniziamo a vederlo
|Dopo mezz'ora|
Mentre stavamo vedendo il film, a volte diventava nero lo schermo e a volte diventava grigio fino a spegnersi completamente.
Pian piano anche le luci iniziarono a lampeggiare e spegnersi, alla fine restammo al buio, al completo buio.
Fuori tuonava, c'erano i fulmini e la marea.
Una vera tempesta atroce, e noi siamo sul mare.
Marti: Ho paura - sussurra stringendomi forte
Io: Tranquilla, ci sono io per te - dico accarezzandogli la testa e dandole una seria di baci.
Io: Ora cerca di dormire alla barca ci penso io - dico e lei, non convinta, cerca di dormire
Si addormentò e io andai fuori ma venni buttato in acqua per il troppo vento.
Iniziai a urlare, ma il tentativo era fallito, così cercai di nuotare verso la barca, ormai distante. Una volta arrivato mi aggrappai e cercai di salire ma non andò a buon fine perciò iniziai a urlare ma di Martina nessuna risposta.
Sentii una cosa tirarmi la gamba e poi un dolore allucinante così mi aggrappai di nuovo sulla barca alzandomi dall'acqua.
Presi la mia gamba destra in mano e vidi che cerca un bel po' di sangue così presi un fazzoletto che tenevo nella tasca interna della giacca e lo passo sopra, nel mentre un qualcosa sbatte contro la nave.
Non ci faccio caso e alzo il mio fazzoletto pieno di sangue, mi soffermo un attimo e poi mi concentro sulla gamba, appena il mio sguardo cade sulla gamba emetto un urlo.
Quello che avevo sulla gamba era un morso, e sicuramente non era di un pesce.
Sono quasi al 99,9% di sicurezza che sia stato uno squalo.
In ogni caso, mi lego un fazzoletto al ginocchio
Guardo il mare e noto una pinna spuntare dal mare, sembra calmo, si aggira intorno alla barca ma non mi vede. Così decido di chiamare Martina ma non fu una buona idea dato che lo squalo, sentendo le mie urla, si è "alzato" dal mare e ha aperto la bocca tentando di mangiarmi.Io, spaventato, mi rannicchiai ma non fu un tentativo con un grande successo.
Infatti caddi nel mare.
Iniziai a nuotare velocemente, dato che avevo fatto un corso di nuoto, e a pochi metri di distanza riuscì a trovare una barca alta con una scala così ci salii e ruppi la scala.
Lo squalo si aggirava intorno alla barca e qualche volta dava dei colpi cercando di spaccarla.
Decisi di mettere in moto la barca per poter raggiungere la nostra.
Ma non c'è la feci.
Lo squalo aveva rotto metà barca posteriore e quando ruppe anche la mia ritornai in acqua.
Lo squalo riuscii a mordermi l'altra gamba e io iniziai a nuotare più velocemente.
Nel mentre che nuotavo notai la figura di Martina sulla barca che urlava piangendo, e piano piano la sua figura diventava sempre più sfocata e l'acqua sempre più rossa.
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Untouchable || Martinus Gunnarsen || Wattys2019
Fiksi PenggemarUna ragazza di nome Martina è sempre stata una ragazza di popolarità normale a scuola. Ma per Martinus Gunnarsen la sua popolarità è talmente tanto bassa che ogni giorno la prende in giro fino a diventare il suo bullo. Martina se ne innamorò perduta...