Pacify her

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Ho finito di guardare la casa de papel
Bellissimo, davvero
(Se qualcuno di voi ha voglia di sclerarci su mi scriva).

Stamattina mia mamma mi è venuta a svegliare e mi ha proposto una passeggiata.

Con la voce ancora impastata dal sonno ho acconsentito e mi sono preparata.

"Non mi piace come ti sei vestita"
"Ora mi cambio, se non ti piaccio ancora me ne sto a casa"

Mi sono rimessa davanti l'armadio a scrutare i miei vestiti, per il 90% scuri.
Sono passati pochi minuti prima che io mi rendessi conto -o meglio, prima della mia sega mentale- che il problema non era l'abbigliamento ma ero io.

"Me ne sto a casa" "ok"

Mi sono chiusa in camera e ho iniziato a piangere, non so il motivo, o meglio; la motivazione c'era, ma era futile e priva di senso.

La mia spiegazione era "perché non ha insistito per portarmi con lei?"

Stupido, vero?

Mi sono guardata allo specchio e il pianto è diventato silenzioso, triste.

Sono tutto ciò che non sarei mai voluta diventare.

Una parte di me, Giada, vorrebbe sorridere, essere carina con tutti, chiede, urla a Jade di darsi una calmata.

Jade invece fa leva sul fatto che la vita fa schifo, che io non abbia bisogno di nessuno per andare avanti.

So che non sono sola, ma mi sento tremendamente abbandonata da tutti.

Pacify her, she's getting on my nerves

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