Centoventicinque

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"È che non sopporto i tradimenti" sputò ad un tratto Jimin.

Eravamo entrambi seduti sul divano, accoccolati l'uno all'altro mentre alla tv mandavano in onda un drama.

"Cosa?" chiesi, spegnendo la televisione e dandogli tutta la mia attenzione.

"Mi sono arrabbiato così tanto, senza neanche ascoltarti quella volta, semplicemente perché odio da morire i tradimenti. Quando ero più piccolo, mia zia bussó alla porta. Mi ricordo che era tardi, forse mezzanotte e io dovevo andare a letto perché il giorno dopo avevo scuola. Ho ricordi frammentati ma l'ho vista piangere e ho visto mia madre consolarla.
Non sono andato a letto quella sera. Sono rimasto nascosto in un angolino mentre mia zia raccontava a mia mamma che aveva trovato suo marito a letto con un'altra"

Lo guardai, portando la sua testa sul mio petto.

"Non è che non volevo ascoltare la tua versione, ma odio i tradimenti più di qualsiasi altra cosa. Non riesco a capire il motivo del perché, fra due persone che si amano, una, conoscendo i sentimenti dell'altra persona, va a letto con un'altra. Non la ama allora, no? E allora perché farle male così? Non può semplicemente lasciarla andare? Le persone non si usano, ma tanto non ce ne rendiamo conto fino a che non lo proviamo" Finì.

Si allungò verso la fine del divano e prese la coperta, coprendo entrambi e passando le mani sul mio torace.

"Ma adesso non voglio pensare a questo. Mi fido di te. Io mi fido" sospirò.

Scese a baciarmi il petto e poco dopo i miei pantaloni e i miei boxer furono lanciati via.

Le sue piccole mani circondarono il mio membro ed io gemetti rocamente il suo nome, stringendo i suoi capelli.

"Sei molto duro, Yoongi" disse con voce languida.

Abbassò la testa iniziando a succhiare.

Non riuscivo ad aprire gli occhi per la troppa estasi e eccitazzione ma non volevo perdermi quello spettacolo.

Mi costrinsi a guardarlo e per poco non venni soltanto facendo quello: Jimin stava succhiando forte, incavando le guance ormai rossissime. Gli occhi lucidi incastrati nei miei e le sue piccole mani ad accarezzare i miei testicoli.

"Amore s-sto pe venire" urlai ma lui non si spostò, accogliendomi completamente nella sua bocca.

Ripulì tutto, fino all'ultima goccia e poi si mise sopra di me, togliendosi i pantaloni della tuta e restando solo con un maglione bordeaux a coprirlo.

Semplicemente bellissimo. Una meraviglia.

Gli presi i fianchi e lo aiutai a calarsi su di me.

Buttò indietro la testa e io gemetti vedendo quello spettacolo.

Iniziò a saltare su di me, mentre lo aiutavo alzando il mio bacino in contemporanea.

"Ti amo, piccolo mochi" gli sorrisi, prendendo le sue mani e intrecciandole con mie.

Lui mi regalò uno dei suoi migliori sorrisi, si chinò su di me e mi baciò dolcemente.

"Amami fino alla fine, te ne prego"

Non potei fare altro se non annuire e giurarglielo.

Ci saremmo sposati fra meno di due mesi e io, non vedevo l'ora che lui diventasse mio marito ed io il suo.

"Vieni per me, amore" come se non aspettasse altro, venne sporcando il mio addome.

Gemetti ancora, supplicandolo di non fermarsi.

Continuò a muoversi sopra di me, velocemente e non ci volle molto per farmi arrivare all'orgasmo.

"Sei una meraviglia di persona, Park Jimin"

Pervert Boy|| Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora