Allianz Stadium

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"più sicuro que mai"

Paulo's p.o.v.

Dopo aver mangiato la colazione prendiamo l'attrezzatura e ci dirigiamo verso quella lenta seggiovia blu, sciamo per un paio d'ore e poi, stanchi, torniamo a casa.

Sofia sta cucinando, oh come sarebbe bello se potesse farlo per me tutti i giorni fino alla mia morte.

Ma che cosa ti prende Paulo?

Io la aiuto, ma per paura di incendiare la casa, mi rendo utile preparando la tavola. Dopodiché pranziamo parlando del più e del meno, dopo aver lavato i piatti ci dirigiamo verso la sua macchina; direzione Torino.


Sofia's p.o.v.

Insisto per guidare e quando entriamo nel capoluogo piemontese incomincia a darmi le indicazioni per raggiungere casa sua, vuole farmi conoscere sua mamma Alicia. Tutto questo mi sembra un po' prematuro ma capisco di non avere via di scampo perché i biglietti per la partita sono proprio nell'appartamento di Paulo.

Mi fa parcheggiare la macchina in un garage abbastanza grande, dove noto la sua Jeep e un altro paio di macchine sportive. Poi entriamo nell'ascensore e gli chiedo "Paulo, come devo comportarmi con tua mamma?" lui risponde "Como siempre", molto d'aiuto in certi casi Paulo eh.

Arriva il fatidico momento, siamo davanti alla porta di casa e ha suonato il campanello, che ansia.

Poco dopo ci viene ad aprire Alicia, evidentemente sorpresa dalla mia presenza perché Paulo non l'aveva avvisata. Mi presento con una stretta di mano e poi Paulo mi prende per il polso e mi trascina sul balcone, da qui c'è una vista mozzafiato su tutta Torino, la Mole Antonelliana spicca fra le case basse del centro storico e il sole sta incominciando a calare. 

"Le piaci", la voce di Paulo interrompe i miei pensieri e gli chiedo "Ne sei così sicuro?" "più sicuro que mai". "Comunque, è ora di andare, se non ti dispiace usiamo ancora la tua macchina, così poi tu torni direttamente a casa e io vado con Fede a recuperare mi pequeña Bentley", "non c'è nessun problema, andiamo allora".

Arrivati allo stadio lo seguo e arriviamo appena sopra la panchina della Juventus, lui scavalca e poi aiuta me per andare a salutare i suoi compagni. Passa De Sciglio "Paulito, hai fatto conquiste e non me l'hai detto?", poi osserva il mio corpo "No, siamo solo amici" risponde Dybala quasi ringhiando, ops, qui forse qualcuno è geloso.

Dopo che Paulo mi ha presentato a tutta la squadra come "colei che mi ha salvato dalla morte in una gelida giornata d'inverno", torniamo ai nostri posti e guardiamo la partita. Vinciamo grazie a un gol di Pjanic su punizione e dietro di me sento il piccolo Edin esultare, Paulo si gira per salutarlo. Due bambini: Edin due anni, Paulo 24 all'anagrafe ma cinque ogni qualvolta faceva lo scemo.

Finisce la partita e saluto Paulo con un bacio sulla guancia e un abbraccio, mi promette che saremmo rimasti in contatto e poi io salgo in macchina, lasciandomi alle spalle due giorni pieni di emozioni.

Due giorni con Paulo Dybala.

Due giorni di Paulo.

colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora