Ginevra

315 11 2
                                    


"Ma che cazzo c'ha oggi?"

Sofia's p.o.v.

Verso le 8:30 mi alzo dal letto, sento Alicia che parla al telefono con qualcuno al piano di sotto e Federico è ancora nella culla. Lo prendo e gli cambio il pannolino, poi lo porto di sotto con me, lo metto nella sdraietta e saluto Alicia. 

Rispondo al messaggio di Paulo: "Sono contenta che tu sia titolare domani, buongiorno anche a te e grazie per stanotte" allego al messaggio una foto di Federico e lo invio. Faccio colazione e poi allatto Federico. "Alicia, ti va se andiamo a fare una passeggiata?" non voglio stare sempre chiusa in casa, e anche se fuori fa freddo, voglio uscire a prendere un po' d'aria 

"Certo, vai a vestirti, a lui ci penso io" "Grazie Alicia". Mi vesto molto pesante e poi prendo la carrozzina di Fede, Alicia lo mette dentro e lo copro per bene anche con la copertina. 

Stiamo camminando da circa un'ora quando arriva un'auto facendo rombare il motore, Federico inizia a piangere per il rumore, mi giro per vedere di chi si tratta, è Paulo, rallenta e si ferma a lato della strada "Solo uno come te poteva farlo piangere facendo lo scemo con la macchina" "Scusa, io non volevo, sono un coglione" "tranquillo, ha già smesso di piangere. Vai a casa, noi tra una decina di minuti torniamo" "Va bene, a dopo", lui mette di nuovo in moto a macchina e se ne va, cercando di fare meno rumore possibile. 

"Ti ha aiutata stanotte?" chiede Alicia, riferendosi a suo figlio 

"Sì, tantissimo, gli ha dato lui il biberon sia alle 3 che alle 6. Sinceramente non me l'aspettavo"

"Finalmente si prende qualche responsabilità".

Poi torniamo a casa. Allatto Federico e poi lo do a Paulo che lo fa addormentare nel suo lettino.

Alicia ci saluta e torna a casa e io mi metto a preparare un piatto di pasta per pranzo, mangiamo e poi sento Federico piangere. Salgo a prendere Federico e lo porto di sotto, ma non smette di piangere. Come se non bastasse suona pure il citofono, va Paulo ad aprire, sono alcuni dei miei compagni del liceo: Riccardo, Francesco, Andrea e Federico. Paulo conosce solo il primo e lo saluta, poi si presenta agli altri. 

Do Federico a Paulo, e smette subito di piangere, lo guardo malissimo e Paulo si mette a ridere.

Saluto i miei compagni e ci mettiamo sul divano a parlare dei vecchi tempi, poi mi mostrano la foto di classe di prima liceo, avevo 15 anni, ne sono passati 9.

"In quel momento nessuno si aspettava di essere dove siamo oggi" dico, tutti concordano con me e poi dico "E tu Paulo, tu quando avevi 15 anni avresti mai pensato di essere qui ora?" "No, non penso, certo sapevo di voler fare il calciatore, ma non pensavo di riuscire ad arrivare fin qui" gli accarezzo la schiena. 

"Con il bambino tutto bene?" mi chiede Andrea "Certo, è anche abbastanza tranquillo, e voi?" inizia Andrea "Beh, io mi sono fidanzato con Martina, da due mesi" poi Francesco "La mia ragazza mi ha mollato ieri, ma meglio così, tra un mese mi trasferisco a Londra con mio fratello, che ha un figlio di un anno" e poi Federico "Io sono fidanzato con Irene, che è al terzo mese di gravidanza, e già ho l'ansia" "Classico, sai, anche Paulo era più ansioso di me, Vero?" lui si mette a ridere in risposta.

Paulo mi da il bambino e lo metto nella sdraietta, è sveglio ma non piange, per fortuna. Poi Francesco si rivolge a Paulo: "Sai, mio nonno ti stima tantissimo" Paulo guarda me con aria interrogativa e quindi gli dico "Il nonno di Fra è Capello, l'allenatore" e dice: "Ah, capito, capito, scusate, non lo sapevo. Comunque, digli che la cosa è pienamente ricambiata, ci ho parlato un paio di volte" "Glielo farò sapere certamente" risponde Francesco sorridendo.

colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora