"Va bene, rimango qui"
Paulo's p.o.v.
Parcheggio la macchina e poi apro la porta di casa.
È qui, sono qui.
Richiudo la porta alle mie spalle e lei, seduta sul divano, mi guarda negli occhi, io sorrido come uno scemo. Federico è addormentato sul suo petto. Lo poggia delicatamente nella sdraietta e poi viene verso di me, che sono rimasto fermo davanti alla porta a sorridere.
Mi parla: "Paulo, non sei ancora perdonato, ma ci sto lavorando. Mi sei mancato" mi abbraccia e io la stringo fortissimo "Capisco, ti lascio tutto il tempo del mondo. E comunque anche tu mi sei mancata. Adesso, se vuoi ci mettiamo sul divano e ti spiego tutto quello che vuoi, altrimenti, tento di cucinare qualcosa e poi mangiamo." "Opto per la prima opzione, non voglio far andare a fuoco la casa".
Ci sediamo e incomincio il mio discorso "Adesso, per favore, ascoltami, poi potrai dire tutto quello che vuoi. Io non so perché sono uscito con Ginevra, e non so neanche perché l'ho baciata. Ti assicuro però, che non ho provato nessuna emozione, proprio zero. Perché nella mia testa ci sei solo tu Sofia, sei solo tu la persona che riesce a farmi sentire bene anche nel momento più sbagliato del mondo. E sì, mi faccio schifo da solo per quello che ho fatto, ma se proprio vogliamo dirla tutta non sono stato io a prendere l'iniziativa: è stata lei a baciarmi. E io non lo volevo, ma mi sono fatto prendere dalla situazione. Io voglio solo te e Federico, perché siete voi la mia famiglia. Oggi quando mi hai scritto che stavo giocando di merda, sei riuscita a farmi dare di più, nessuna ha mai avuto questo effetto su di me. Sei magica, sei speciale. E poi hai ragione, a Federico dovrei dare il buon esempio, e invece i miei primi giorni da padre sono stati un completo fallimento, io devo ancora imparare un mondo di cose. Rispetterò i tuoi tempi, le tue decisioni, rispetterò te, rispetterò il nostro rapporto. Siete la cosa più preziosa che ho, non so come farei senza di voi. Ti amo da morire, ti amo che mi scoppia il cuore" durante il mio discorso si accoccola sul mio petto e io le accarezzo i capelli.
"Non voglio sapere nulla di quello che è successo tra te e lei. Anche io ti amo, ma come hai capito ho bisogno di tempo. Adesso vai da Federico, sono sicura che gli sei mancato"
Mi alzo subito dal divano e prendo Federico tra le mie braccia, è sempre più bello.
"Sai? Se gli dai il dito lo stringe nella manina, prova!" Faccio come Sofia mi dice e dopo pochi secondi sento una leggera stretta sul dito, sorrido. Faccio una foto del momento e la metto su Instagram scrivendo nella descrizione "doppietta + stretta di dito = felicità" posto l'immagine e ricevo subito tantissimi like e commenti da parte dei miei followers.
"Cosa vuoi mangiare?" mi chiede, le rispondo "Apri il frigo e guarda quello che c'è, se hai bisogno di qualcosa vado a fare la spesa" lei apre il frigorifero e dice "No, tranquillo, se ti va faccio un piatto di pasta" "Perfetto. Ascolta una cosa, quand'è la visita dal pediatra?" "Oggi alle 17:30, se vuoi puoi venire anche tu" "Certo che ci vengo, adesso però butta la pasta, ho corso per 90 minuti e ho fame" "Agli ordini" dice facendo il saluto militare.
Federico si mette a piangere e io quindi dico "vado io, tranquilla, tu tieni d'occhio la cucina", mi dirigo verso la sdraietta di Federico, lo prendo in braccio e gli parlo "Ciao Federico sono il tuo papà, per favore smetti di piangere. Sai? Oggi ho fatto due gol, due gol tutti per te e per la mamma, devi essere felice, non piangere."
Lo cullo un po' e poi smette di piangere. Lo porto con me in cucina per mangiare e lo do in braccio a Sofia. "sai che ci vorrà un po' di tempo prima che le cose tra me e te tornino come prima?" "Certo che lo so, sono disposto ad aspettare tutto il tempo che vuoi. Ma, per favore, rimani comunque qui in questi giorni"
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colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|
FanfictionQuesta è la storia di Paulo e di Sofia, due ragazzi. Lui un attaccante argentino della Juventus, lei una semplice universitaria.