Leo

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"ancora non ci credo."

Paulo's p.o.v.

Quando finiamo di mangiare pago il conto e poi torniamo all'hotel. Voglio sapere di più su Leonardo: "Sofia, se ti va di parlarne, mi dici com'era Leo?" "certo Paulo, allora, era un angioletto, un bambino tranquillissimo ma veramente timido. Aveva i capelli biondissimi e ricci, più biondi dei miei, i suoi occhi sembravano dello stesso colore del mare della costiera.

Aveva la carnagione abbastanza scura, perché passava tutte le estati qui sulla spiaggia. Io avevo diciannove anni quando è nato, e lo proteggevo come se fosse mio figlio. Io gli ho sempre parlato in spagnolo e Tommy in inglese, in modo che potesse avere un futuro migliore. Poco prima che scomparisse parlava benissimo Italiano, inglese e Spagnolo e vederlo crescere era la mia gioia più grande. Aveva un nasino stupendo e due nei piccolissimi sulla clavicola destra. Mi ricordo che a due anni cercava di giocare con i palloni di cuoio di mio fratello, ma non riuscendo a calciarli, ci cadeva sopra, e lui rideva, era divertito da questa cosa. Era molto curioso, e anche sveglio. E niente, sono queste le poche cose che mi ricordo di lui."

"Sofia, non sono per niente poche cose, adesso dormiamo, domani ti porto a Capri"

Ci mettiamo sotto le coperte e lei si addormenta subito, io mi alzo e vado sul balcone. Non dormirò fino a quando non troverò Leonardo e lo riporterò alla sua famiglia.

Sono le 4 di mattina e io, insieme al mio team di poliziotti, siamo riusciti a trovare Leonardo. La polizia l'ha localizzato e stanno andando a prenderlo, spero solo lo trovino. Abita a Napoli, insieme ad un uomo che non ha esattamente la fedina penale pulita, se tutto va bene domattina, lo porteranno qui. Alle 5 mi arriva un messaggio dicendo che l'operazione è andata a buon fine e che la polizia porterà da me Leonardo verso le 8, mi metto a dormire, almeno un paio d'ore.

Alle sette e trenta mi alzo dal letto e vado nella hall ad aspettare Leo. Quando arriva sorrido, ha ancora i capelli biondissimi e gli occhi del colore del mare. È veramente un bel bambino.

Prima di consegnarmi Leo, la polizia mi raccomanda di trattarlo bene, l'uomo con cui stava era violento e quindi lui ha paura che la gente gli possa fare del male. Sorrido al bambino che piano piano si avvicina a me, intanto la polizia se ne va, mi presento: "Ciao Leonardo, io sono Paulo, ti va di stare un pochino con me?" poi Leo parla: "Tu non mi farai mai del male vero? La polizia ha detto che sei uno buono" "No Leo, non ti faccio male, stai tranquillo. Ascoltami bene adesso, tu ti ricordi dei tuoi fratelli?" "Sì, certo, non me ne sono mai dimenticato, Sofia e Tommy" "Ecco, Sofia è in una camera qui vicino, vuoi venire con me a salutarla? Sai, a lei manchi tantissimo" "Sì, è da tanto che non la vedo. Tu sei quello della Juve, giusto?" "Sì sono io, e sono anche un amico di Sofia. Allora, andiamo?" "siii"

Lascio un attimo Leonardo da solo all'entrata della stanza e vado a svegliare Sofia. "Sofia, svegliati, ho trovato tuo fratello, è all'ingresso" lei si alza subito dal letto e corre verso l'ingresso della porta dove trova Leo. Sofia lo prende in braccio e comincia a parlargli in spagnolo, il bambino lo parla ancora benissimo e poi Sofia viene da me e mi abbraccia "Non potrò mai ringraziarti abbastanza, io ancora non ci credo." Poi dice a Leo: "Leo, vuoi stare dieci minuti con Paulo? Devo fare una chiamata", capisco che vuole chiamare il resto della famiglia e Leo accetta la sua proposta, quindi lo porto a giocare a calcio nel campetto dell'hotel. "Allora Leo, Sofia mi ha detto che eri un campione a calcio, giochiamo insieme?" "Sì Paulooo"

Allora il bambino comincia a tirare la palla in porta e mi improvviso portiere, ogni tanto lo faccio segnare così ride un po'. Dopo un buon quarto d'ora mi chiama Sofia e mi dice di tornare in camera, Leo è troppo stanco per camminare e quindi lo prendo in braccio, lui si aggrappa al mio collo con le manine e nasconde la testa nell'incavo del mio collo.

Quando arrivo in camera faccio per far scendere Leo, ma lui non vuole, dice che sono comodo.

Io e Sofia sorridiamo e poi mi siedo sul letto con ancora Leo in braccio. Poi incomincia a toccarmi i capelli, mi dice che sono molto belli e che li vuole anche lui come i miei. I miei capelli sono sacri, guai a chi li tocca, ma lui è solo un bambino innocente che in quattro anni di vita ne ha già viste troppe, quindi lo lascio fare, anzi, sorrido.

"Sai Leo, anche io vorrei avere i capelli ricci e biondi come i tuoi, facciamo cambio?"

Leo si mette a ridere e ne approfitta per dirci che la sua famiglia è già in aeroporto e che arriveranno nel pomeriggio.

Sofia's p.o.v.

Paulo deve sapere di Leo, e non c'è momento migliore per dirglielo, quindi mi sfogo con lui e lui mi dice che mi aiuterà a cercarlo. Quando torniamo in hotel tutto sembra tranquillo e dormo molto serenamente. La mattina Paulo mi sveglia e mi dice che ha trovato Leo, quindi corro subito a vedere il mio fratellino. Non ci credo, Paulo l'ha trovato veramente e Leo si ricorda ancora di me. Dopo aver parlato con Leo ringrazio Paulo per il bellissimo gesto che ha fatto. Poi gli lascio Leo per chiamare i miei genitori. I due vanno a giocare a calcio, per fortuna Leo non ha paura di Paulo, anzi, sembra vadano molto d'accordo. I miei genitori e Tommy si fiondano subito in aeroporto, saranno qui nel pomeriggio, intanto torna Paulo, con Leo in braccio, che si rifiuta di scendere.

Leo incomincia a toccare i capelli del mio ragazzo e il mio cervello mi dice "Adesso si incazza, Adesso si incazza, Adesso si incazza,", e invece no, anzi, sorride e lo lascia fare.

Incredibile, Paulo si fa toccare i capelli da qualcuno, e quel qualcuno è il mio piccoletto.

"Allora Leo, cosa vuoi fare questa mattina?" "Voglio stare qui con te e Paulo, sai, il tuo amico è molto simpatico" "Va bene, vuoi guardare la televisione? Ci sono i cartoni animati se vuoi"

"sì, però voi due dovete stare con me, non lasciatemi da solo" Paulo gli risponde: "Va bene piccoletto".

Quindi ci mettiamo sul letto matrimoniale e Leo sta tra me e Paulo, al centro del letto. Poi si addormenta e io decido di andare a fare un giro. Paulo si propone di rimanere con Leo, evidentemente nessuno dei due ha dormito stanotte.

Ho finalmente ritrovato Leonardo e la mia vita sta andando benissimo.

Io e Paulo ci amiamo da morire e tra poco finirò l'università, o almeno, i primi tre anni.

Decido di chiamare Alicia per accertarmi che il viaggio sia andato bene e anche per raccontarle quello che ha fatto Paulo per me. Mi risponde subito

"Ciao Sofia! Tutto bene lì? Io qui sto benissimo, dì a Paulo che lo salutano i suoi cugini"

"Certo, glielo dirò. Qui va benissimo, Paulo in una notte ha ritrovato il mio fratellino che era scomparso, e stamattina me l'ha fatto incontrare. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Tuo figlio ha un cuore immenso, ed è solo grazie a lui se adesso la mia famiglia è tornata al completo."

"Seriamente l'ha fatto?"

"Sì. L'ha fatto veramente, e devo dire che vanno anche molto d'accordo. Pensa, prima Paulo gli ha fatto toccare i capelli"

"Non ci credo ahahah. Paulo che si fa toccare i capelli da qualcuno"

"Eh già, non ci credevo nemmeno io. Niente Alicia, volevo solo darti questa bella notizia e assicurarmi che il viaggio fosse andato bene"

"Grazie per avermi chiamata Sofia, ci vediamo presto"

"certo, a presto."


Non aggiorno da quasi un anno, mi dispiace. Lasciate una stellina, grazie.

colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora