Chiamate in vivavoce

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"capisco lo spagnolo"

Paulo's p.o.v.

Sono arrivato davanti a casa sua, sto per suonare al campanello ma mi fermo, e se le dessi fastidio? E se mi prendesse per uno psicopatico?

Paulo, ma che hai in testa? Da quando sei così riflessivo?

Suono il campanello e dopo pochi secondi lei apre la porta, ha in mano una tazza, dall'odore sembra cioccolata calda, ha un paio di jeans che le fasciano perfettamente le gambe e una felpa che starebbe grande pure a me, sorrido.

Lei mi sveglia dai miei pensieri: "Paulo?"

"ehm, sì ciao, cioè, ho chiesto ad Andrea dove abitavi perché...", mi interrompe e mi invita ad entrare a causa del freddo, accetto volentieri e ci sediamo entrambi a tavola dove prendo anche io una tazza di cioccolata, se lo sapesse il mister sarei già morto.

Riprendo il mio discorso, questa volta un po' più sicuro: "Volevo chiederti di persona il tuo numero e poi ringraziarti ancora per avermi aiutato prima"

Lei mi dà il suo numero e dopo aver finito la cioccolata in rigoroso silenzio, ci sediamo sul divano, le chiedo di raccontarmi qualcosa di lei e mentre mi dice che incontrarmi era il suo sogno da quando ero al Palermo le scappa una lacrima, senza pensarci due volte mi avvicino di più a lei e la abbraccio, lei ricambia la stretta e per fare un po' lo spiritoso dico "nel tuo sogno non c'era anche una cena con il signor Dybala?" lei risponde: "no, non c'era nel mio sogno una cena con il signor Dybala, ma visto che questi mi ha ricattata mi sa che sarò costretta ad accettarla". Entrambi ridiamo e Dio, la sua risata, la registrerei e la ascolterei tutti i giorni, anche se ascoltarla dal vivo tutti i giorni sarebbe meglio.

Paulo ma ti stai rincoglionendo? Avevi giurato che dopo Antonella non avresti più avuto nulla di serio.

Rimaniamo abbracciati in silenzio per un paio di minuti, poi lei molla la presa e si alza. Mi chiede se sapessi già dove andare a mangiare e se avessi prenotato un hotel. "Cazzo, l'hotel!" pensai a voce alta, mi ero completamente dimenticato di prenotarlo e tornare a Torino guidando di notte non mi sembrava il caso. Lei, come se mi avesse letto nel pensiero, mi dice: "per il ristorante non c'è problema, ce n'è uno molto buono a dieci minuti di macchina da qui, invece per l'hotel mi dispiace ma qui non ce n'è, e non ti lascerei tornare da solo di notte a Torino, perché voglio che la juve vinca ancora per un po'. Quindi o rimani qui da me oppure dormi sulla neve che c'è qui sotto in giardino, ma non mi sembra che tu sia così temperato per il freddo", sorride e io mi metto a ridere e le confermo il fatto che io e il freddo siamo su due pianeti separati. Accetto la sua proposta di rimanere da lei a dormire e le dico di andare a prepararsi perché ho molta fame e non vedo l'ora di arrivare al ristorante. Lei si chiude in bagno e io chiamo il mio migliore amico Alvaro per dirgli di Sofia e farmi dare alcuni consigli, metto il telefono in vivavoce e incominciamo a parlare in spagnolo, figurati se capisce lo spagnolo pfff... parlo ad Alvaro di lei e alla fine lui mi dice che sono innamorato, io nego, però anche se la conosco da poco con lei sto bene.

Sofia's p.o.v.

Sto bevendo tranquillamente la mia cioccolata quando qualcuno suona il campanello, vado ad aprire e mi trovo davanti un esemplare di Paulo Dybala infreddolito, prima che riesca a finire di spiegare perché è qui lo faccio entrare, mica che poi si ammala e non può giocare. Entriamo e ci sediamo a tavola, beve anche lui un po' di cioccolata e mi spiega che voleva chiedermi di persona il mio numero e mi ringrazia ancora per il "salvataggio" effettuato. Gli do il mio numero e dopo aver finito la cioccolata ci sediamo sul divano e mi dice: "raccontami qualcosa di te.", io incomincio con il mio racconto e quando parlo del mio sogno di incontrarlo piango, di nuovo, davanti a lui. Senza che io mi aspettassi niente si avvicina e mi stringe in un abbraccio, un abbraccio infinito. Dopo un po' mi chiede se volessi ancora andare a cena con lui, poi mi alzo e gli chiedo: "Sai già dove mangiare e dormire?" lui mi rispose che se ne era completamente dimenticato e dopo aver fatto due risate lo invito a stare a dormire da me, perché qui vicino non c'erano hotel e poi mi dice di andare in bagno a prepararmi perché poi saremmo andati a cena. Mentre sono in bagno sento Paulo che chiama un certo Alvaro, E penso: "chi potrebbe mai essere se non Morata?" poi ho la conferma dei miei pensieri quando sento la voce dell'ex-juventino. Lui e Paulo stanno parlando in spagnolo, y yo lo entiendo muy bien.

Ad un certo punto Paulo incomincia a dire cose carine su di me e fa anche qualche commento puramente da maschio sul mio corpo. Io sorrido allo specchio e dopo aver sentito Alvaro dire a Paulo che è innamorato di me, esco dal bagno.

Ho messo un vestito con le maniche lunghe che arriva poco sopra le ginocchia e sopra un maglioncino aperto.

Vado ad abbracciarlo e gli dico all'orecchio "Sabes, yo entiendo tu idioma, y he entendido lo que has dicho a tu amigo Morata".

Mi stacco un po' per vedere la sua reazione e lo vedo rosso pomodoro con un sorrisino in faccia, per tranquillizzarlo gli dico che anche io faccio tante figure di merda tutti i giorni e gli racconto qualche aneddoto per farlo ridere e per alleviare la tensione.

colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora