Canzone da ascoltare mentre leggete: Homesick - Dua Lipa
"Accetto la scommessa Dybala"
Paulo's p.o.v.
Dopo cinque giorni a Laguna Larga io e Sofia torniamo in Italia. Lei domani ha la visita per vedere il sesso del bambino, si chiama ecografia morfologica, mi sono informato e ho capito che è uno degli esami più importanti perché si controllano anche le misure del feto. Entriamo nell'ospedale di Torino per fare l'ecografia e Sofia mi dice: "Paulo, stavo pensando di prendermi una macchina" "Certo, bell'idea, quale vorresti prendere?" "La BMW X3 nuova, quella Mperformance. Però me la voglio pagare da sola, anche perché ho i soldi per farlo" "No, la pago io" "Paulo, io non voglio pesare troppo su di te, mi sento già troppo in colpa perché hai pagato tu tutti i voli e gli hotel, per favore. E poi questa macchina sarebbe la prima cosa importante che mi prendo esclusivamente con i miei soldi." "Sofia, tu non immagini neanche, le mie ex, loro volevano che io pagassi, e talvolta lo facevo storcendo il naso, perché compravano cose assolutamente inutili. Regalarti qualcosa è un piacere per me. Facciamo una scommessa: se è una femmina la macchina la pago io, se è un maschio la paghi tu." "Accetto la scommessa Dybala".
Entriamo e la dottoressa comincia l'ecografia dopo aver controllato i parametri ci dice: "è un maschietto" e Sofia dice "Oh, caro piccolo Federico, il tuo papà ha appena perso una scommessa". Mi metto a ridere e stringo la mano a Sofia. Sì, è un maschio, gli insegnerò a giocare a calcio, chissà a chi somiglierà di più, dirà prima mamma o papà?
La mia testa in questo momento è piena di domande, ma c'è una cosa di cui sono certo: che tra pochi mesi il bambino che ora vedo sullo schermo sarà tra le mie braccia.
L'unica cosa che riesco a dire è: "è incredibile, intendo, è incredibile quanto sia bello nostro figlio" "già, è proprio una cosa incredibile" mi risponde Sofia. Poi l'ecografia finisce e la dottoressa ci stampa delle foto, ne appenderò una sul mio armadietto a Vinovo. Mentre usciamo dall'ospedale chiamiamo i nostri genitori e poi invio un messaggio nel gruppo dei ragazzi "è un maschio, Federico, Federico Dybala" mi rispondono tutti subito e poi mi arriva un messaggio vocale da Miralem, è Edin che dice: "Sìììì, posso insegnargli a giocare a calcio! È già un mio amico!" Sofia sente la voce di Edin e sorride.
"Cosa vuoi fare oggi Sofi?" "Non lo so, decidi tu" "Va bene, allora sali in macchina, andiamo a comprare le cose per il bambino"
Abbiamo già trovato il passeggino e adesso stiamo combattendo per il seggiolino dell'auto: "Dai Sofia, prendiamone due, questi, che sono i più belli" "Ma non ne basta uno? E poi costa una fucilata, ce ne sono altrettanto belli a prezzi molto più bassi" "No, uno non basta, ho 5 macchine. Almeno due. E poi questo mi sembra più sicuro" "va bene, hai vinto". Dopo 3 ore abbiamo finito, devo fare almeno 4 giri per mettere tutto in macchina. Non pensavo servisse così tanta roba, ma ogni cosa che abbiamo preso è indispensabile. Sofia è stanchissima e quindi dopo che abbiamo cenato le dico di andare a dormire, io mi metto sul divano e penso a Federico. Sono molto confuso, tra meno di sei mesi sarò papà, sarò capace a prendermi cura di lui?
Ringrazio mentalmente Sofia, è molto tranquilla nonostante la gravidanza. Tutte le donne incinta che ho conosciuto erano stressatissime e mettevano ansia addosso anche a me, invece Sofia è sempre calma, anzi, forse tra i due quello più ansioso sono io.
Poi vado a letto e lei dorme già, le do un bacio sulla fronte e mi addormento pure io.
La mattina mi sveglio molto presto e decido di arredare la casa nuova all'insaputa di Sofia, non voglio che questa cosa la possa stressare, quindi compro alcuni mobili online. Sofia si sveglia e mi dice di voler tornare a casa sua per un paio di notti, io accetto senza esitazioni, è la mia occasione per arredare la casa e fare il trasloco. Decide di prendere il treno e quindi la accompagno in stazione e la saluto, poi mi dirigo subito verso la nostra nuova casa per vedere come procedono i lavori. Ho assunto una decina di ragazzi per montare i mobili e mettere a posto le ultime cose, da solo in due giorni non potrei mai farcela. Dopo due giorni è tutto pronto e decido di andare a prendere Sofia a casa sua, così saluto anche la sua famiglia.
Prendo la mia macchina e dopo circa un'ora e mezza sono davanti a casa sua, suono il campanello e mi viene ad aprire Tommaso che mi dice "Sofia è in giro con Leo e con alcune sue amiche, se vuoi stai qui, altrimenti vengo con te a fare un giro, saranno qui in zona" "Dai, vieni con me".
Io e Tommaso camminiamo per le strade del paese fino a che non arriviamo al parco del paese, sullo scivolo c'è Leo, che appena mi vede corre verso di me urlando "Paulooo", lo prendo in braccio e intanto Sofia e le sue amiche si voltano verso di me. Cammino verso di loro con Leo in braccio e saluto Sofia che mi presenta le sue amiche. Poi le dico: "Sofia, torniamo a Torino? Ho arredato la casa nuova, in due giorni, e volevo fartela vedere, sai magari qualcosa non ti piace. Ah e poi ho montato il seggiolino sulla mia macchina. Ti va se Leo viene con noi a Torino? Solo un paio di giorni. Pensavo che la casa in centro la potremmo tenere comunque, per quando viene mia mamma o anche solo per avere un appoggio più vicino alla città. Sono andato in concessionaria e ho ordinato la macchina nuova, l'ho pagata io, non ti arrabbiare però. Se vuoi la settimana prossima andiamo da qualche parte in vacanza, decidi tu, e niente. Se vuoi stare ancora con le tue amiche io vado a casa con Tommy"
"Allora, la casa sarà sicuramente perfetta, sì, Leo può stare con noi un paio di giorni, per la casa in centro decidi tu, la macchina la dovevo pagare io ma non mi arrabbio perché tanto è inutile, per le vacanze poi decidiamo insieme, e stavo venendo a casa, quindi direi che posso venire con te"
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colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|
أدب الهواةQuesta è la storia di Paulo e di Sofia, due ragazzi. Lui un attaccante argentino della Juventus, lei una semplice universitaria.