canzone da ascoltare mentre leggete: If I could fly - One Direction
"Fallo addormentare, ti prego"
Sofia's p.o.v.
Sono passati 5 mesi da quando ci siamo trasferiti nella nuova casa. Abbiamo fatto lì il Natale con Alicia e la mia famiglia. Oggi è l'ultimo dell'anno e domani ho il termine. Abbiamo deciso di stare a casa questo capodanno, solo io e lui, perché Federico potrebbe voler uscire da un momento all'altro. Ieri Paulo ha fatto il conto che per arrivare in ospedale ci metteremo al massimo 10 minuti, e questa cosa mi tranquillizza molto.
"Sofi, vieni qui con me, mancano 5 minuti al 2019" "Arrivo".
Ci mettiamo sul divano e quando scocca la mezzanotte lui mi bacia, e brindiamo con un bicchiere di coca cola, perché sì, sono 9 mesi che non bevo alcool.
Stiamo 5 minuti sul divano e poi urlo "Paulo, ho una contrazione, ahia, cronometra quanto passa tra una e l'altra, e prendi la borsa che ho preparato da portare" "Sì, oddio, aspetta, ok, sto cronometrando" mi dice. Poi ho un'altra contrazione e mi dice: "Sono passati 5 minuti, cosa dobbiamo fare?" "Dobbiamo andare Paulo". Mi aiuta ad alzarmi dal divano e a salire in macchina, mette in moto e partiamo. Io ho contrazioni sempre più frequenti e sto morendo dal dolore. Arriviamo in ospedale e mi caricano su una sedia a rotelle, mi portano subito in sala parto, Paulo intanto sta avvisando i nostri genitori.
Paulo's p.o.v.
È nato, è nato mio figlio, Federico. Esco dalla sala parto con lui avvolto in una copertina azzurra e vengono subito tutti verso di me. Mi asciugo velocemente una lacrima che mi è caduta per l'emozione e osservo Federico. È la cosa più bella che abbia mai visto. Sento qualcuno scattare una foto, è mia mamma. Poi sono costretto a lasciare mio figlio ai medici per alcuni controlli e vado da Sofia.
È stanchissima, non dorme da 30 ore perché nella pancia Federico scalciava notte e giorno.
"Sei stata bravissima" lei sta per rispondere quando entra un'infermiera che chiede "Come lo volete chiamare?" io sto per rispondere, ma Sofia mi interrompe: "Federico Adolfo Dybala", seriamente vuole dargli anche il nome di mio padre? Io la guardo e lei sorride, com'è bella. Intanto avviso i ragazzi con un messaggio: "Ragazzi, è nato, sono papà" non ricevo risposta ma dopo dieci minuti vedo una decina dei miei compagni che guardano dalla finestra me e Sofia. Li faccio entrare e poi posto la foto di me e Federico su Instagram:
"Questa notte, alle ore 1:21 sei nato tu, Federico Adolfo Dybala. Sei nato da neanche due ore e già tutti ti adorano. Lo zio Tommy si è messo a piangere quando ti ha visto, mentre Leo è già geloso. Il nonno Matteo e la nonna Giulia non vedono l'ora di vederti crescere e la nonna Alicia vuole già portarti in Argentina. La tua mamma è stata bravissima, ero io quello che era più preoccupato della situazione. A mia insaputa ha deciso di darti anche un secondo nome: Adolfo. Lui sarebbe il tuo nonno e sono sicuro che se solo potesse essere ancora qui piangerebbe di gioia.
Nella foto sopra ci siamo tu ed io, e sì, io sto piangendo, perché sei un bambino bellissimo. Io sono il tuo papà e volevo dirti che sei la cosa più stupenda di tutta la mia vita. Hai un faccino innocente e dei piedini carinissimi.
Ti prometto che appena crescerai ti insegnerò a giocare a calcio e che il prossimo gol che farò sarà dedicato a te. Ti prometto che ti farò girare il mondo ma che, allo stesso tempo, ti proteggerò da tutto e da tutti. Ti prometto che io ci sarò sempre.
Sei tu la vera joya, sei tu il vero gioiello."
Pubblico il post e poi arriva Berna: "Allora, dov'è? Devo parlargli, da Federico a Federico" ci mettiamo a ridere e poco dopo arriva l'infermiera con mio figlio, lo prendo e poi lo do in braccio a Sofia. I ragazzi mi salutano e poi tutti tornano a casa. Io rimango in ospedale con Sofia, sono le 4 di mattina e lo sta allattando per la prima volta. Dopo un po' mi dice: "Fallo addormentare, ti prego" "Eh, io cosa? Come? Ora?" "Tranquillo Paulo, allora, lo prendi in braccio e poi stai in rigoroso silenzio, quando si addormenta lo porti all'infermiera e poi torni a casa a dormire" "No, sto qui con te" "fai come vuoi, basta che lo fai addormentare, sta strillando come uno scalmanato".
È la mia prima prova da padre, non posso fallire, esco nel corridoio e incomincia a camminare avanti e indietro, piano piano smette di piangere e appena capisco che sta dormendo lo porto all'infermiera che lo mette con gli altri bambini. Torno in camera da Sofia, è ancora sveglia.
"L'hai già fatto addormentare?" "Sì, non è stato poi così difficile" "Complimenti, per i prossimi sei mesi lo metti a letto tu allora" ci mettiamo a ridere e poi ci addormentiamo.
Alle sette di mattina mi sveglio e Sofia sta già allattando Federico.
"Ma ogni quanto mangia?" "Ogni tre ore Paulo, vuol dire che io non dormirò per i prossimi tre mesi" "Cavolo, mangia più di Cuadrado e Higuain messi insieme, comunque, buongiorno." "Buongiorno Paulo, stasera mi dimettono" "Ma non è un po' presto?" "Sì, ma le analisi sono tutte perfette e quindi è inutile stare qui" "Vuol dire che stasera siamo solo io te e lui? Senza nessun'infermiera che ci prova con me?" "Sì, l'infermiera ci prova con te?" "Evidentemente, ma ci siete solo tu e lui nel mio cuore" dico riferendomi a Federico.
Quando Sofia finisce di allattare prendo Federico in braccio e quasi urlo: "Ha sorriso, ha sorriso, oddio non ci credo, questo coso ha anche delle emozioni" dico e Sofia si mette a ridere.
Bussano alla porta e Sofia dice di entrare.
No, non può essere lei, Antonella.
Istintivamente stringo Federico al mio petto e dico: "Ti avevo detto di non farti vedere mai più. Non sono stato abbastanza chiaro?"
"Ecco, Paulo, io in realtà volevo scusarmi con te, e anche con lei. Perché per colpa della mia gelosia vi ho tenuti lontani per tre mesi, tre mesi dove dovevate stare insieme e questa è una cosa che non mi perdonerò mai. Io volevo solo sapere se andasse tutto bene e farvi gli auguri"
Io sto per risponderle male ma Sofia mi blocca e dice: "Scusalo, è un po' nervoso, decisamente più nervoso di me. Ti capisco Antonella, ti capisco perché quando ho visto le foto tue e di Paulo io ero immensamente gelosa di te e poi, quando ho scoperto di essere incinta, mi sono arrabbiata ancora di più. Comunque grazie, va tutto benissimo" poi Sofia prende Federico in braccio e capisco che devo scusarmi con Antonella "Io, ehm, volevo dirti scusa, sì scusa. E poi pensavo che se vuoi nei prossimi giorni puoi passare a prendere un caffè, o un thè, così, per parlare un po'"
"Certo, passerò sicuramente" poi se ne va e Sofia mi dice: "Cosa le avresti detto se non ti avessi interrotto?" "Grazie, le avrei tirato dietro qualche insulto. E poi come amica non è così male, no?" alza le spalle e poi dice: "Ti prego, vai a prendermi qualcosa da mangiare" mi alzo subito dalla sedia e porto Federico con me. Chiedo ad un'infermiera qualcosa da mangiare e mi dice che porterà qualcosa in camera entro una decina di minuti, quindi torno in camera di Sofia.
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colpo di fulmine, colpa della neve |paulo dybala|
Fiksi PenggemarQuesta è la storia di Paulo e di Sofia, due ragazzi. Lui un attaccante argentino della Juventus, lei una semplice universitaria.