Just a Little Girl - DamiMar'i

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Era sera, fuori diluviava e, nonostante il freddo, la famiglia della notte non era intenzionata a rientrare, non senza aver trovato la più giovane della famiglia.

Mar'i Grayson, figlia dell'ormai ex-pettirosso Richard John Grayson, era scappata di casa dopo una lite con uno dei fratelli del padre, il più giovane.

- È tutta colpa tua. Solamente colpa tua. Era davvero necessario dirle quelle cose?! - sbraita Nightwing all'auricolare, comunicando con il giovane Wayne.

Damian rotea gli occhi, non aveva fatto nulla di male a parer suo, eppure sentiva una strana sensazione allo stomaco, come una stretta, uno strano peso che non riusciva a capire. Che cosa gli stava succedendo?

- Rilassati Grayson, la troveremo. - cerca di rassicurarlo Red Hood, anche lui aveva preso parte alle ricerche per trovare la sua, segretamente adorata, nipotina, dispersa chissà dove per le strade di Gotham City, l'ultimo posto dove una bambina della sua età dovrebbe perdersi o rimanere sola.

Tutti conoscevano i pericoli della città e il pensiero che Mar'i fosse fuori, anche con quel tempaccio, non rassicurava nessuno di loro. Perfino il Cavaliere Oscuro era in pensiero mentre perlustrava la città all'interno della sua bat-mobile, preoccupato che potesse imbattersi in qualche criminale. Certo, la piccola mezza-aliena stava imparando a difendersi e ad usare i suoi poteri, ma era ancora troppo giovane per affrontare uno scontro da sola.

Dove si è cacciata?!
Si chiede da ormai una buona ora Robin, se le fosse successo qualcosa probabilmente non se lo sarebbe mai perdonato. Non sopportava quella mocciosa, l'aveva detto più e più volte, continuando a ribadirlo, ma non poteva negare di essersi affezionato anche lui. Era una dei pochi, se non l'unica, che era perfino riuscita a strappargli un sorriso sincero, una volta.

Le gocce di pioggia sembravano essersi un po' calmate, ma continuava a tenere su il cappuccio nero del suo mantello, guardando le strade dall'alto di un palazzo non molto alto su cui si era appena arrampicato.
Nulla, continuava a non vederla. O almeno finché non notò un particolare.

Un po' distante da dove si trovava era riuscito ad intravedere una flebile luce verde, quasi come se pulsasse, sembrava provenire da un piccolo vicolo fra due palazzi. Che la piccola Grayson si fosse rifugiata lì? L'unico modo per scoprirlo era andarci, cosa che fece subito.

La strada era tranquilla, c'era solo lo scroscio dell'acqua ad interrompere il silenzio, poi, man mano che si avvicinava, si aggiunsero dei singhiozzi.

- Ti prego, ti prego... funziona. -sussurra la ragazzina, cercando di accendere un dardo stella fra le sue mani, infreddolita e coperta solo dal vestito ormai fradicio con cui era uscita di corsa da casa.

Damian, quando finalmente la vide, si fermò all'inizio del vicolo, guardandola. Stava piangendo, tremava, e probabilmente stava cercando in vano di riscaldarsi. Tutto per colpa sua, come lo aveva rimproverato il fratello maggiore.

Forse, adesso capiva cos'era quella strana sensazione all'altezza dello stomaco: sensi di colpa.
Per la prima volta in vita sua, Damian Bruce Wayne si stava sentendo in colpa per qualcosa che aveva volontariamente fatto. Come poteva non aver capito prima che avesse sbagliato? Mar'i era ancora solo una bambina, avrebbe dovuto essere più delicato, cosa che gli veniva ancora complicata da fare, soprattutto con chi fosse più piccolo di lui.

Senza dire nulla, inizia ad avvicinarsi con passo lento, quasi con il timore di fare rumore e spaventarla. La mezza-aliena non si accorse neanche della sua presenza, fino a quando non sentì qualcosa sulle sue spalle, come una coperta, nonostante non fosse altrettanto morbida.

Rannicchiata su se stessa per provare a scaldarsi, alza lo sguardo, ritrovandosi il ragazzo che l'aveva trattata male quello stesso pomeriggio al suo fianco, mentre cercava di tenerla al caldo. Che fine aveva fatto l'arrogante Damian che pensava di conoscere? Da quando si comportava in modo gentile e quasi premuroso nei suoi confronti?

Rimasero entrambi in silenzio, nessuno dei due sembrava voler proferire parola. Dovevano tornare a casa, e l'avrebbero fatto, solo non in quel momento. Per la prima volta stavano passando del tempo insieme, senza occhiatacce o discussioni, con una bizzarra tranquillità che fra i due non c'era mai stata, eppure stavano bene così.

Mar'i, ormai stanca, probabilmente anche per essersi allontanata tanto dalla villa in cui abitavano, finì per addormentarsi sulla spalla del ragazzo, con alcune ciocche umide che le coprivano il viso e una mano finita casualmente su quella dell'altro, ma il contatto non sembrava dispiacere.

Damian rimase lì ancora per un po', aspettando che la pioggia si calmasse e non volendo disturbare la mezza aliena al suo fianco.
- Grayson, l'ho trovata. - comunica con voce un po' bassa all'auricolare, sentendo alcuni leggeri sospiri di sollievo dall'altra parte, mentre sussurra un flebile "mi dispiace" all'orecchio di Mar'i, lasciandole un bacio sulla fronte e aspettando l'arrivo degli altri per tornare a casa.






⇴Okay, woh, sono tornata con una one-shot su Damian e Mar'i, cosa che sinceramente non mi aspettavo. Dovevo tornare su questa raccolta, ma con un altro progetto, ma mi è partita questa idea poco fa e l'ho messa per iscritto.
Che dire, spero che vi sia piaciuta e di non aver "perso colpi".
Au revoir e grazie per la lettura.✧

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