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Al mio risveglio era tutto così strano, girandomi vidi Jack che mi fissava e quasi sbiancai, cercai di alzarmi dal letto ma un dolore invase tutto il corpo riportandomi alla sera prima.
"Cam; ti sei svegliata finalmente."
"Che ora è?" Chiesi con la voce impastata
"È tardi, sono le 15.30 del pomeriggio."
"Cosa? Perché non mi hai svegliata prima?"
"Cam, hai bisogno di riposo."
"Lascia stare, a che ora c'è il funerale?"
"Alle 17."
"Cazzo, è tardissimo devo tornare a casa."
"Cam, hai lasciato qui qualche tuo abito, puoi indossarlo se ti va, ho preparato qualcosa da mangiare se vuoi ti porto al piano di sotto."
"Hanno chiamato i mie….Anna e Giacomo?"
"Si, non ho raccontato nulla sta tranquilla."
"E ti chiedo di non farne parola con nessuno, grazie."
"Cam, non potrei tradirti."
Lo guardai storto e con fatica mi alzai dal letto.
Accesi il telefono e chiamai Mark ma ancora nessuna risposta.
Aprendo l'armadio dove mettevo i miei vestiti quando la sera restavo a dormire da Jack un ondata di malinconia mi pervase, cominciavo a pensare alle cose belle fatte insieme, alle liti in quella stanza, a quei baci che valevano molto più del sesso.
Dopo un po' che rimasi a guardare l'armadio scelsi un'abito nero stretto e coperto sul seno e lungo fino al ginocchio.
Guardandomi allo specchio notai i segni delle dita sulla gola e il livido sotto l'occhio destro, dovevo nascondere tutto.
Scesi e Jack era lí ad aspettarmi.
"Ci sono dei trucchi in bagno."
Mi disse capendo la mia esigenza senza il bisogno che io parlassi.
Ci misi ben quaranta minuti a coprire il tutto, ormai i segni delle dita non si vedevano più e il leggero violaceo dell'occhio poteva essere scambiato con una semplice occhiaia.
"Sono pronta" dissi uscendo.
Ci avviammo alla chiesa in macchina.
"Cam, chi era quell'uomo di ieri sera? Per qualche motivo era lì?"
"Jack, probabilmente un ladro, non ne ho idea, comunque non conta più.Non mi farà più del male." Mentii, sapevo bene chi era e sapevo bene chi voleva.
Decisi di non provare ad avvisare Mark perché sarebbe sceso in Italia mettendosi da solo tra le loro mani, loro erano qui, lui era al sicuro.
"Mi dispiace, non è stata una bella esperienza."
Mi limitai a sorridere e a guardare la strada immaginando ancora quelle dita intorno al collo ed il mio fiato corto.

La messa duró tanto, l'addio alla nonna è stato doloroso.
La portammo al cimitero e lí rimasi fino a quando mi squilló il cellulare che spezzó il silenzio del cimitero deserto.
Mark.

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