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Tra tante persone, scorsi una chioma colorata, appena si spostó poco poco la riconobbi.
"Molli" sospirai.
"Non dirmi che..no impossibile." pensai a voce alta.

Lei si avvicinó fin troppo a Mark e lui le posò una mano sul fianco e dalla sua bocca uscí un grugnito.
Era quello il motivo per il quale era uscito di casa senza dire nulla?!

"Perché ci avete convocato con così tanta fretta?" Domandó un ragazzo ad un uomo piuttosto alto e con i capelli brizzolati.
"Cosa cazzo combinate ragazzi?!" Chiese quest'ultimo abbastanza innervosito.
"Cosa avremmo fatto?"chiese Mark impassibile.
"Uno di voi ha creato un altro angelo."sputó l'uomo.
"Cosa?" Urló Molli.
"Hai capito Molli,gli umani vanno lasciati state sia dal punto fisico sia da quello sentimentale, questo ragazzo o ragazza che sia, ora è in un mare di guai, non potete neanche immaginare, è come un faro per il nemico."
Mark di scatto tolse la mano dal fianco della ragazza irriggidendosi immediatamente.
"E come potrebbe essere?" Chiese lui.
"Mark, è molto facile, basta un piccolo sentimento verso un umano a farlo trasformare."
E per risposta il silenzio parlò.

Mille domande mi balenavano nella testa.
Come facevano a sapere di me?
Come avrei fatto a nascondere il segreto?
Mark provava qualcosa per me?

"È tutto?" Chiese un biondo all'uomo.
"Si, per ora, potete andare."disse per poi sparire nel nulla.

Si avviarono tutti in una direzione diversa,Molli era ancora vicino a Mark e camminava con lui.
Dovetti correre più veloce che potevo per raggiungere la macchina.
Una volta arrivata a casa mi spogliai velocemente e misi un grosso e vecchio pigiamone.
Mi sedetti sul divano riflettendo su cosa avrei potuto fare ma dopo poco mi addormentai.

MARK
Speravo vivamente che la trasformazione non fosse avvenuta su Camilla, dovevo comunque proteggerla, perché se fosse lei si sarebbe trovata in un casino.

Arrivai a casa e vidi la sua piccola macchina al solito posto.
Chiusi la porta alle mie spalle e andando in cucina vidi una meraviglia addormentata sul divano, era rannicchiata così da farsi ancora più piccola di quanto non fosse già.
Era bellissima i capelli leggermente arruffati le cadevano sullo zigomo destro e respirava facendo uscire dalla sua piccola bocca degli sbuffi.
Un sorriso mi scappó poi la presi in braccio e mi avviai nella camera da letto dove avevamo già dormito.
Lei si accoccolò sul mio petto facendo cadere le sue labbra sulla mia clavicola colorata.
Non potevo chiedere visione più bella.

La pogiai sul letto e le scivolai il lenzuolo sul corpo soave.
Poi mi misi vicino, ma non troppo, so che era arrabbiata con me e non volevo peggiorare la situazione nel caso si fosse svegliata ma mi mancava già.
Il lenzuolo le disegnava le curve prosperose e a me ogni linea di lei mi faceva impazzire, dal singolo capello alle dita dei piedi.

Dormendo si giró di fianco e mise una gamba sulle mie e poggió la sua piccola e sottile mano sul mio petto.
Le accarezzai i capelli e le feci i grattini sulla schiena coperta e pian piano la raggiunsi nel mondo dei sogni. 

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