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"Vuoi qualcos' altro?" Mi chiese usando il cellulare.
"No grazie."
Dopo di che la bionda arrivò facendo oscillare i suoi lunghi capelli.
"Posso esserti utile?"
Parlava solo con lui sembrava che ii non esistessi.
"Certo bellezza, qual'è il tuo nome?"
"Angelica."
"Allora Angelica, quando finisci il tuo turno?"
"Ora signore, sarebbe dovuto già finire."
"Allora leva quel grembiule e vieni con me."
Poi guardò me.
"Tu va a casa e fa come ti ho detto."
"Signore."richiamò la sua attenzione.
"Mark, ma come faccio a tornare a casa?" Urlai per farmi sentire e senza accorgermene feci cadere la borsetta per terra.
Mi abbassai racccogliendo tutte le cose sparse sul pavimento.
Ad un certo punto sentii una risata, ero sotto al tavolo con solo le gambe fuori.

"Ti serve una mano Camilla?"
Francesco. Che figura.
Uscii da lì sotto e accennai un sorriso piuttosto imbarazzata.
"Ti serve aiuto?"domandò gentile.
"Nono..tranquillo, ho quasi finito, grazie lo stesso."
"Dai su..lascia che ti aiuti."disse per poi abbassarsi al mio fianco raccogliendo tutto e porgendomelo.

"Non so come ringraziarti."
"Fatti accompagnare a casa."
Non dovevo stare a sentire Mark e di sicuro non sarei tornata al lago con lui.
"Oh certo, grazie mille."
"Il ragazzo che era con te è sparito?"
"È andato via con una tua collega, Angelica mi pare si chiami."
"Oh, Angelica? E ti ha lasciato qui sola?"
"Oh si."
"Che pezzo di merda."
Mi limitai ad annuire ed una volta usciti ci avviammo verso il parcheggio.

La macchina di Mark non c'era.
Come aveva potuto farmi una cosa del genere.
"Senti, cosa ne dici di andar a prendere qualcosa da bere prima che ti accompagni a casa?"
"Scusa ma sono stanca..posso offrirti qualcosa io a casa se vuoi."
"Certo, va benissimo." Mi sorrise.
Nei suoi sorrisi non c'era malizia, solo dolcezza.

Arrivati feci accomodare Francesco sul divano in salotto.
"Wow quanto cazzo è grande."esclamò il ragazzo guardandosi intorno.
Risi e versai del vino in due calici lasciando la bottiglia sul tavolino di vetro.
Mi sedetti di fianco e incrociai le gambe.

"È tua?" Mi chiese facendo girare il vino nel bicchiere.
"Era di mia nonna, ci abito da quando lei.."
"Oh scusa mi dispiace, non volevo."
Gli sorrisi.

Parlammo del più e del meno e finimmo l'intera bottiglia di vino.
Si fece tardi.
"Oh guarda che ora è, devo andare." Si lamentò.
"È stato un piacere Francesco."
"Mai quanto per me Cam."
Ci alzammo entrambi dal divano lo accompagnai alla porta e fece un gesto totalmente inaspettato.
Mi prese la mano e ci stampò un bacio sul dorso facendomi venire i brividi lungo tutta la schiena.
"Spero di vederti presto."
Sorrisi, non sapevo cosa dire.
Dopo di che fece un mezzo inchino e andò verso la macchina.

Chiusi la porta pogiando poi le spalle.
'Cavolo' sospirai e sorrisi senza accorgermene.
Mi spogliai salendo le scale ed una volta entrata in camera misi solo una maglia, senza indossare i pantaloncini.
Andai a chiudere la finestra e vidi ancora la macchina di Francesco parcheggiata sul vialetto e in quel momento lui vi ci entró.
Mi aspettavo che da un momento all'altro sfrecciasse tagliando il buio ma nulla, non partiva, aspettai lì mezz'ora e ancora nulla così decisi di scendere.
Camminai sull'asfalto a piedi nudi.
Arrivai alla macchina e ci bussai più volte.
Dopo un paio di volte Francesco aprì il finestrino.
Vidi subito i suoi capelli arruffati e il suo torso nudo.
A quella vista girai d'instinto il viso per non arrossire più di quanto già fossi.
"Cosa ci fai qui?"
"Oh, non parte la macchina."
"Potevi chiamarmi."
"Potevi essere giá a letto."
"E dov'era il problema?" Lo guardai cercando di non considerare il petto nudo.
"Ti avrei svegliato."
"Ma dai, entra ti preparo un letto,almeno starai al caldo."
"Nono non voglio disturbare."
"Nessun problema, entriamo inizio ad aver freschetto."
"Sei troppo gentile."arrossì ed entrammo insieme.

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