Lessi il cognome sul campanello
"Muller"
Avevo trovato la casa dei genitori di Cam.
Non vidi macchine sul viale, ma la luce era accesa ció significava che c'era qualcuno in casa.
Bussai e solo alla terza volta vidi la porta aprirsi.
Jack.
Cosa ci faceva lui a casa di Cam?
Mi guardava con una smorfia sul viso, incerto se farmi entrare o meno.
"Dimmi." Disse secco.
"Sto cercando Cam."
"Non è a casa vostra?"domandó evidenziando la parola 'vostra' mimando le virgolette con le dita.
"No speravo fosse qui con i genitori."
"Ci sono solo io qui."
"I genitori di Cam dove sono?"
"Amico fidati, non sono cose che ti riguardano." Disse facendo per chiudere la porta ma lo bloccai con il piede.
"Cosa cazzo ci fai tu qua e dov'è Cam?"domandai prendendolo dal collo della maglia chiara e solo allora notai due macchie rosse.Rimasi impietrito, lo scrutai attentamente e notai altro rosso sulle dita.
Mi avvicinai alla maglia annusandola pesantemente.
Sangue.Spinsi il ragazzo facendolo arrivare sino al muro di fronte all'entrata entrando in casa e chiudendo la porta senza mai dargli le spalle.
Sentii il formicolio famigliare ai polsi, Cam era lì.
La sentivo seppur sempre più debolmente e ciò non premetteva bene.Approfittai dello stato di trance del ragazzo dovuto alla botta contro la parete per legarlo alla stufa così da seminarlo momentaneamente.
Salendo le scale notai tante porte uguali e indeciso su quale aprire mi affrettai sulla prima...una semplice camera da letto ordinata e vuota.
Aldilà della seconda c'era un bagno.
Nella terza un ripostiglio.
Arrivata alla quarta il formicolio riprese con più insistenza.
Era chiusa a chiave.
Ma la mia Cam era lì dentro.Mi allontanai e prendendo un po'di rincorsa buttai giù per terra con una spallata la porta.
Una puzza di sangue mi invase le narici.
Accesi la luce.
Cam era lì.
Per terra, inerme, in una pozza di sangue.
Mi avvicinai.
Il viso pallido contornato da lividi e da un graffio sempre più profondo sino al collo dal quale usciva tutto quel sangue.
La toccai, ghiacciata.
Teneva ancora gli occhi aperti in una smorfia di terrore e angoscia.La mia Cam.
Era ancora viva, non so grazie a quale miracolo, ma non ancora per molto.
Ma sentivo il battito ed era già qualcosa.Presi il piumone dal letto e la avvolsi, la presi in braccio e andai al piano di sotto.
Totalmente vuoto.
Quel bastardo era scappato.
Ne approfittai per cercare il bagno e prendere qualche medicina per Cam, poi andai nella sua camera e senza mai lasciarla presi uno zaino rosa mettendoci dentro alcuni suoi vestiti, dell'intimo e pigiami.
Misi tutto in macchina e lasciai sdraiare la piccola sui sedili posteriori, e durante tutto il tragitto la controllai dallo specchietto retrovisore.
Sempre più pallida.Lacrime amare scendevano sul mio viso corrugato in una smorfia di rabbia.
Non poteva essere vero
Non a lei, non alla mia Cam.L'odore del suo sangue avrebbe attirato i fire e dovevamo fuggire lontano da lì.
Fermai la macchina in mezzo al bosco, giá un bel po' lontani dalla città.
Spogliai Cam dai suoi abiti sporchi, mi bastarono pochi minuti a risanare le ferite da cui fuoriusciva il sangue, risanai solo quelle gravi, solo per non farla brillare e fare da faro ai nemici.
Dopo di che mi sfilai la maglia e la infilai a lei così il mio profumo poteva nascondere l'odore di sangue rimasto.Buttai la roba sporca per terra e con uno schiocco di dita diventarono cenere.
Ci riavviammo nella notte profonda.
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Tutto in uno sguardo
RomanceCamilla parte per frequentare un college all'estero e il destino le riserverá sorprese.