Capitolo 1 ✔️

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Pov. Luna

I raggi del sole colpisco il mio viso, il suono della sveglia rimbomba per tutta la stanza e la mia voglia di alzarmi dal letto è inesistente.

Poso lo sguardo sulla cosa strillante e ancora con i occhi assonnati cerco di mettere a fuoco e di concentrarmi su che ore siano .

Pessima mossa,  7:43 e sono estremamente in ritardo per la scuola che comincia alle 8 e ci vogliono una decina di minuti solo per raggiungerla.

Magicamente il mio stato bradipo si trasforma in flash dei poveri.

Per la fretta per poco non cadevo dal letto, ho sbattuto il mignolo e per finire l'idea di rasarmi i capelli per il cespuglio che mi sono trovata.

Il mio aspetto non è certo dei migliori, come fa certa gente a svegliarsi con i capelli perfetti e il sorriso sulle labbra?!

Partiamo dalla base: come mi chiamo? Luna e fin qui ci sono...
Dove sono? A casa mia da sola vicino a un bosco nel mentre cerca dei vestiti adatti.
Perchè sono sola? Perchè sono rimasta orfana all'età di quattordici anni ma sono scappata da quelle creature immonde, sono scomparsa da quella città e mi sono rifugiata in questa casetta.
Okay fino adesso penso di sapere chi sono e dove sono, quindi vuol dire che sono uscita dal mondo dei sogni.
Scendo velocemente dalle scale, con l'eleganza di un bisonte nonostante la mia corporatura.

Non essendo troppo magra, ne troppo grassa ma in compenso ho l'altezza, precisamente 1,75cm. Accompagnati dai lunghi capelli castani con i colpi di luce. Ma ciò che amo di più sono il colore dei miei occhi, passano dal verde all'azzurro a seconda del mio umore.

Prima di uscire definitivamente di casa, prendo le chiavi della moto e del posto in cui vivo, il telefono e per finire lo zaino.

Velocemente chiudo la porta d'ingresso e monto sulla moto.

Lancio una rapida occhiata verso il display e noto con piacere che sono in anticipo di due minuti.

Odio arrivare in ritardo ma è colpa della scuola se mi impediscono di dormire di più e di conseguenza rimandare la sveglia.

Il tragitto non è tanto lungo con la moto, perchè solitamente vado a piedi visto che ci impiego pochi minuti ma oggi ero veramente in ritardo.

Parcheggio e cerco con lo sguardo la mia migliore amica: Elena Brown

La identifico e le corro in contro per poi abbracciarla.

I suoi capelli mi arrivano in faccia ma non ci faccio caso perchè la mia attenzione è rapita da un profumo ardi poco stupefacente, non sono una che sniffa la gente ma questa fragranza è molto forte ed è impossibile non riuscire a percepirlo.

Ritornando a noi, quella fragranza sa di mirtillo e il bosco, non so il motivo ma mi ricorda tantissimo l'aria del bosco vicino a casa mia. Fresca, pulita e sopratutto ti fa sentire libera. Non è come quella della città infettata dallo smog, piena di odori sgradevoli ma che con il tempo ci si abitua.

Ma sparisce alla stessa velocità in cui è comparso. Dal nulla.

Ritorno alla vita reale come se in quel momento fossi stata catapultata in un altro mondo, uno parallelo. E con dispiacere sento Elena che mi parla, di qualcosa o qualche gossip ma non la stavo ascoltando.

Una cosa odia Elena: le persone che non la ascoltano.

Inizio ad ascoltarla ma inutilmente visto che non ci capisco niente, così inizio a pensare a quanto io sia fortunata ad avere una amica come lei.

È bella, sembra una bimba anche se ha la mia stessa età diciassette anni, è un po' più bassa di me, ha i capelli lisci e dei occhi etero cromatici, qualche spruzzo di lentiggini tra le sue guance perennemente rosse in contrasto con la sua pelle chiaro ma non troppo.
È bella e simpatica, tutti che lei vuole, ovvero quelle persone che esistono solo nei libri.

Faccio finta di ascoltare per evitare un possibile litigio, cado a terra finendo per fare del male al sedere.

-Stai attento la prossima volta- dico non curandomi di chi ho davanti ma appena lo faccio mi ritrovo davanti dei occhi blu quasi nero come il mare...a pochi centimetri dal viso, il mio viso si riscalda e si tinge di rosso, non sono mai stata così vicina ad un ragazzo
-stai più attenta tu piccolina- rispose sorridendo ,aveva una voce profonda e sensuale...è un sorriso stupendo.

Mi alzo e lo vedo andarsene nel mentre Elena mi raggiunge.
-Tutto bene? Chi era quello?...perchè non l'ho mai visto prima...- Lo pensavo anche io, noto di sfuggita il ragazzo con la quale mi sono imbattuta. Sta andando nella segreteria, forse è uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visti.

È alto forse più di 1.80cm, uno corpo slanciato e forse sotto la maglietta aveva addominali scolpiti e i capelli sono neri, non un nero tinto.

La cosa che mi ha colpito erano i suoi occhi, come se fossero fatti di magnete ma allo stesso tempo il mare. Mi attraeva e se non stavo attenta potevo annegarci. Il mio sesto senso sente che lo rivedrò ancora.

Vi piace la storia??? È il mio primo libro e sto cercando di riempire di particolari e che abbia un filo logico.

Il Destino della Lupa Divina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora