1 - Priva di razionalità

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Il sole filtra dalle tende ed io a fatica apro gli occhi. Mi volto lentamente appoggiando la schiena al letto e mi lascio trasportare dal cinguettio degli uccelli, rilassante quasi quanto una lezione di yoga. Resto ad ascoltare quel suono per qualche minuto mentre fisso il soffitto bianco della mia camera tappezzato di adesivi a forma di stelle che ho applicato da bambina.
Tiro via le lenzuola dal corpo, scoprendo il mio pigiamino rosa che fa pendant con le pareti. Mi sgranchisco bene le ossa e finalmente riesco a godermi a pieno il venticello fresco del mattino.
Questo è decisamente il periodo dell'anno che preferisco, le giornate iniziano a diventare più calde e posso mettere via le felpe invernali.

Oggi è venerdì e resterei volentieri a letto pur di non affrontare il mondo fuori, ma mi tocca andare al lavoro.
Dopo l'ennesima notte insonne ho deciso di reagire e di riprendere in mano la mia vita poco alla volta. 

Distendo un altro po' le braccia e mi tiro su a fatica prima di prendere il cellulare per controllare l'ora.

7.18
È ancora troppo presto per iniziare a prepararmi, quindi do un'occhiata ai social. Mentre scorro le condivisioni di link sulla vita e su ricette culinarie, mi accorgo della presenza di una notifica su WhatsApp.

Da Isa 2:05
Sarah scusa, alla fine mi sono vista con Luca e quando sono tornata, data l'ora, ho pensato che fossi già andata a letto. Ti telefono durante la pausa pranzo.

A Isa 
Tranquilla, l'avevo immaginato. Ci sentiamo più tardi.

Solo il pensiero di dover parlare con la mia migliore amica mi mette ansia, so già quanto è preoccupata per me e sicuramente farà delle domande alle quali non so ancora dare delle risposte.

Vengo distolta dai miei pensieri dal suono della sveglia, la spengo e mi dirigo controvoglia verso l'armadio. Prendo un paio di leggings neri, una maglia beige chiaro e mi volto per indirizzarmi davanti allo specchio.
Mi soffermo per un po' a guardare la figura riflessa prima di iniziare a sfilare via il pigiama. Quasi non mi riconosco per la trascuratezza. I capelli biondi scendono disordinati sulle spalle contornando il viso pallido, gli occhi verdi sembrano più scuri, forse perché sono troppo arrossati e le labbra poco carnose sono di un rosa spento, secche e screpolate, solo osservarle mi fa venire una gran sete. Scendo più giù con lo sguardo e noto che la mia quarta di seno è più gonfia del solito probabilmente per le mestruazioni che sono in arrivo. Il pigiama lascia scoperte le gambe instabili e con l'imminente bisogno di una ceretta. Sfilo via a fatica la mia tenuta da notte e indosso controvoglia i vestiti. Tenendo sempre ben in mente la promessa che mi sono fatta di reagire, resisto alla tentazione di catapultarmi nella solitudine. Provo con scarsi risultati a migliorare il mio aspetto, do un po' di colore al viso con del blush e passo del burro cacao sulle labbra. Raccolgo i capelli in una coda e mi convinco di essere più presentabile.

Lascio la mia camere e mi dirigo al piano di sotto, le mie narici vengono immediatamente pervase dall'odore confortante del caffè. Mamma è in piedi davanti al tavolo in cucina, intenta ad impastare qualcosa. I suoi capelli castani sono raccolti in un fermaglio che lascia cadere giusto qualche ciocca sul viso pensieroso. Il tubino nero è in parte coperto dal grembiule rosso sporco di farina.

Mi avvicino a lei lentamente e appena si accorge della mia presenza, si apre in un sorriso sollevato fissandomi con i suoi occhi scuri.

<<Buongiorno tesoro, hai dormito bene?>> Chiede con tono dolce.
<<Sì>> Rispondo senza indugiare e prendendo posto dall'altro lato del tavolo.
In realtà avrò dormito tre ore in tutto e so che dalle mie occhiaie lo capisce benissimo, ma apprezzo ugualmente la sua finta disattenzione.
<<Ieri ho incontrato Simone>> Esclama dopo poco senza dare troppa importanza a quella frase, ma so dove vuole arrivare. Fingo di non provare emozioni al suono di quel nome e mi verso un po' di caffè. Lei intanto si cimenta nell'impasto con la sua solita scioltezza.
<<Mi ha detto che non vi sentite da un po'>> Incalza, stavolta alzando lo sguardo per guardarmi in attesa di una risposta.
<<Siamo entrambi distratti in altre cose>> Le dico sperando di non dover continuare questo discorso.

UN CUORE PER DUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora