9 - Divisa

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<<Alla buon'ora>>
Mamma mi accoglie all'ingresso come se non mi vedesse da un mese, le poso un bacio sulla guancia per scampare alla ramanzina e mi dirigo verso le scale per salire in camera mia sotto il suo sguardo severo.
<<Sarah, è passato Simone ieri pomeriggio. Ti ha portato una cosa e te l'ho appoggiata sul letto>> grida frettolosamente mentre salgo le scale a chiocciola.
Il mio cuore si gela solo al suono di quel nome.

Simone.
Possibile che mi sia completamente dimenticata di lui ?! Ho vissuto il mio idillio ignorando del tutto lui e il male che gli ho fatto, che continuo a fargli. Come se avessi cancellato tutto.
Entro in camera e noto subito una piccola scatola rossa appoggiata accanto al cuscino, non c'è nessun bigliettino ad accompagnarla ed è leggera, quasi come se fosse vuota. La apro incuriosita e mi accorgo di una busta bianca con scritto appena due parole a penna:
"SOLO NOI"
Sbircio nella busta e non posso credere ai miei occhi. Contiene due biglietti per Parigi, solo guardarli mi fa scoppiare in lacrime. Quella destinazione, quelle parole. Quanto le ho attese fino a pochi mesi fa. Mi sembra quasi surreale che stia accadendo adesso, quando non ne sento più il bisogno, adesso che tornerei volentieri tra le lenzuola di Andrea.
Continuo a rileggere quelle due parole che accompagnano questa sorpresa e accresce dentro di me anche la rabbia, mentre non riesco a fermare le lacrime. Sono presa da mille emozioni, piango perché non è più quello che voglio e sono arrabbiata perché a lui è nato questo bisogno solo adesso che mi ha persa. Per mesi ho sperato che si accorgesse di quanto avessi bisogno di lui, di stare solo con lui, delle sue attenzioni.
Asciugo le lacrime e prendo il cellulare, ho assolutamente bisogno di parlare con le mie amiche. Nessuno più di loro può capirmi adesso. Apro la chat in comune e inizio registrare un vocale
"Ragazze sono a casa, ma ho bisogno di vedervi. Passate qui ?"
Invio quei pochi secondi e fortunatamente ricevo un'immediata risposta affermativa da parte di entrambe.
Mi stendo completamente sul letto con il cellulare ancora tra le mani e inizio a fissare il soffitto. Cerco di elaborare bene quello che sta accadendo, ma le uniche immagini che mi tornano alla mente sono quelle della scorsa notte. Andrea non lascia spazio a nient'altro. Il suo profumo, la sua pelle, i suoi occhi hanno travolto tutta me stessa.
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso l'armadio cercando qualcosa di più comodo da indossare. Una tutina blu cattura la mia attenzione e la indosso in fretta, senza pensarci più del dovuto. Mi impegno a cercare le converse bianche, devono essere da qualche parte sotto il letto e mentre mi accingo a recuperarle sento dei colpi alla porta.
<<Sarah>> la voce di mia mamma accompagna il rumore della porta che si apre <<che fai? Esci di nuovo?>> chiede con tono di disapprovazione.
<<No, mi stavo solo mettendo comoda. Stanno venendo a trovarmi Isa e Monica>> esclamo soddisfatta per aver trovato la scarpa che mi mancava dietro ad uno scatolone.
<<Ah mi fa piacere, non passavano qui da tempo. Pranzano con noi?>> chiede sorridente.
<<Credo di sì>> mi appresto a risistemare il disastro dei miei capelli.
<<Perfetto. Vado a preparare un dolce>> compiaciuta torna di sotto ed io non posso che fare spallucce, quando mia mamma entra in modalità Masterchef c'è poco da discutere.
Prendo ancora una volta la scatolina di Simone tra le mani per riporre di nuovo all'interno quella busta e l'appoggio sulla scrivania, accanto all'orologio che segna ormai le 13:30. Qualche minuto dopo le mie amiche sono già alla porta e mi dirigo velocemente ad accoglierle.

<<Piccola>> Isa mi avvolge in un abbraccio appena entrano in casa e mi lascio prendere dal suo conforto ricambiandola.
<<Allora, che succede?>> interviene Monica non prima di avermi lasciato un bacio sulla guancia.
<<Di tutto, succede di tutto>> lascio l'abbraccio di Isa e mi copro il volto con le mani agitata più che mai.
<<Non hai passato una buona nottata?>> rincara Monica.
<<La più bella della mia vita>> ammetto.
<<Ma?>>
<<Simone>> abbasso gli occhi.
<<L'hai visto?>> domanda Isa stavolta.
<<No, no. Mi ha lasciato un regalo>>
Le mie amiche mi osservano aspettando che io aggiunga dei particolari e le accontento.
<<Vuole portami a Parigi>> dico tutto d'un fiato.
<<Che tempismo perfetto>> ironizza Monica.
<<Non devi sentirti in colpa Sarah, hai solo seguito il tuo cuore>> mi tranquillizza Isa.
Annuisco mentre osservo mia mamma avvicinarsi.
<<Ragazze, sono così felice che siete qui, ho preparato il tortino di patate>> esulta soddisfatta mentre abbraccia le mie amiche che si rallegrano ogni volta che la incontrano.
<<Buongiorno signora Anna, come sta?>> Isa è felice come una Pasqua. Hanno sempre avuto un ottimo feeling.
<<Isa, ma dopo tutti questi anni mi dai ancora del "lei"? Suvvia, mi fai sentire vecchia>>
Sorrido imbarazzata alla vista di mia mamma versione teenager, ma davanti al suo entusiasmo non ci si può mai opporre.
<<Forza venite a tavola>> Impotenti non possiamo far altro che seguirla in sala da pranzo dove ci attende già mio padre.
<<Buongiorno>> esclamano ragazze quasi in sincro.
<<Ciao ragazze, accomodatevi>> le accoglie con un'aria più che affamata. In effetti il profumino che invade le nostre narici non può che tentare la fame.
<<E Nicolas?>> chiede Isa fissando Monica che ha sempre avuto un debole per mio fratello.
<<E' a Riccione con gli amici, un piccolo weekend fuori porta per staccare la spina>> le risponde mamma mentre prendiamo posto intorno al tavolo.
<<Capisco>> Isa riceve una gomitata da Monica per fermare la sua risatina.
Era da tanto che le ragazze non pranzavano con noi, dai tempi della scuola più o meno. Ormai siamo tutte troppo prese da altri impegni e, ogni tanto, ci dimentichiamo quanto bene ci fa trascorrere stare insieme. <<Come va con l'università?>> mamma si rivolge a Monica.
<<Bene, grazie>> detesta parlare di questo argomento da quando è fuori corso con gli esami.
Chissà cosa le passa ultimamente per la testa, non ho avuto troppo tempo da dedicarle in questo periodo, ma adesso che ci penso è piuttosto strana e distratta. Quasi come fosse presa da altro, o forse da qualcuno.
<<E tu Isa, con la scuola di make-up?>> ecco che inizia a diventare oppressiva.
<<Mamma, per favore>> cerco di fermare la sua continua curiosità.
<<Cosa c'è? Non le vedo da così tanto>>
<<Non è un buon motivo per essere invadente>> sbuffo.
<<Non siete per nulla invadente. La scuola va bene, se tutto va secondo i miei piani, tra due anni aprirò il centro esterico>> Isa prende parola.
<<E' meraviglioso>> sorride.
Mia mamma sa essere davvero stressante certe volte, ma devo ammettere che senza lei mi sentirei persa. È sempre stato il pilastro della mia vita, più di chiunque riesce a comprendere il mio stato d'animo. Diciamo che compensa benissimo il rapporto inesistente che c'è tra me e mio padre, tralasciando le solite domande di routine, parliamo pochissimo. Non è mai stato molto presente per me e per i miei fratelli, forse a causa della sua mentalità un po' antiquata. Ma infondo so quanto bene ci vuole anche se non riesce a dimostrarlo.

UN CUORE PER DUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora