Cap. 5

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Appena vidi le sue lacrime sgorgare, mi stupii parecchio.
<E-eh?! Abbiamo detto qualcosa si brutto, Shouto?> chiedemmo io e Fuyumi preoccupati.
<No, no. Mi è solo venuto in mente un ricordo> rispose tenendo lo sguardo indifferente. Io e Fuyumi ci scambiammo nuovamente delle occhiate preoccupate, ma era ovvio il messaggio che ci stava mandando Shouto:"non ho voglia di parlarne".

Improvvisamente, mia madre irruppe nella stanza: appena ci vide,  si precipitò su Shouto e iniziò a tempestarlo di domande, e solo in quel momento mi ricordai che non le avevo avvisato sul miglioramento delle condizioni di Shouto.
Oops.

<Oh, Shouto, caro mio! Come stai? Ti sei ripreso? Ti ho portato qualcosa da mangiare!>
<C-così lo soffochi, mamma.> la avvertii.
<Oh, hai ragione...> rispose allontanandosi dal ragazzo. Fuyumi le spiegò con calma che non c'era niente di cui preoccuparsi e che Shouto doveva solamente fare una piccola visita dal dottore. Mia madre tirò un sospiro di sollievo e sul suo viso ritornò un sorriso sereno.<Sono davvero contenta che stai meglio> affermò felice; <ho portato dei tramezzini fatti da me nel caso avessi fame. Ora io e Izuku dobbiamo tornare a casa a fare i nostri lavori, ma che ne dite di unirvi a pranzo e passare un pomeriggio assieme?> propose infine.
<Oh, il nostro piccolo liceale deve fare i compiti!> scherzò Fuyumi.
<Ha! Ma quanto sei divertente!> replicai sarcastico.
Fuyumi diede un'occhiata furtiva a Shouto.
<sei sicura che Shouto possa già uscire di casa? Ha appena avuto un febbrone...>
<Mi sento molto meglio, non c'è niente di cui preoccuparsi> affermò Shouto stesso<e per favore, non parlate come se non fossi qui.> disse abbassando leggermente gli occhi.
Spalancai gli occhi per lo stupore: era la prima volta che lo vedevo esprimersi in quel modo. Ma comunque era abbastanza comprensibile, dato che stavano veramente parlando come se non ci fosse.
<Scusaci, Shouto. Ci stiamo solamente preoccupando per te.> disse Fuyumi probabilmente anche lei sorpresa dal suo comportamento.
Parve confuso da questa risposta, ma subito annuì e ci salutò cordialmente.
<Beh, allora a dopo!> salutai prima di andare a casa a studiare.

[...]

Dopo circa un'ora di studio, mia madre mi chiamò per apparecchiare la tavola e, dopo qualche minuto, il campanello suonò.
Aprii immediatamente la porta e feci entrare Fuyumi e Shouto.

<Prego! Accomodatevi pure!>li accolsi con un sorriso.

Pranzammo velocemente e ci precipitammo in soggiorno, a divertirci con qualche gioco di società e guardando un film: Shouto aveva sempre uno sguardo indifferente, ma non sembrava annoiato o infastidito e sperai che si stesse divertendo almeno un po'.

Notai che a qualunque domanda personale che gli facevo per poterlo conoscere meglio, rispondeva in modo evasivo e affrettato. Comunque non mi arresi e mi convinsi che comunque ci conoscevamo da poco e che avrei riprovato solo quando se la sentiva: non volevo certo obbligarlo.

Infine arrivò l'ora di cena e dovetti salutare Fuyumi e Shouto.

Stavano per andarsene, quando Fuyumi ritornò velocemente e disse:<Ah! Ho dimenticato di dirti che da domani Shouto frequenterà la tua stessa scuola.>

Non mi stupii molto, perché era comunque molto prevedibile; annuii sorridendo e ci augurammo la buonanotte.
Quando chiusi la porta, sul mio viso era stampato un sorriso.

Il giorno successivo
La sveglia suonò: mi alzai immediatamente, senza neanche lamentarmi.
Oggi sarei andato con Shouto a scuola; ero così emozionato che quasi mi dimenticai di prendere lo zaino. In fondo, d'ora in poi sarei andato a scuola con qualcuno che conoscevo.

Uscii di fretta e andai goffamente dai miei vicini: suonai il campanello e Shouto non tardò ad arrivare qualche secondo dopo.

<Buona scuola, Shouto caro>lo salutò la signora Todoroki dandole un bacio sulla guancia.
Shouto inorridì dall'affettuoso gesto di prima. All'inizio la signora Todoroki sembrò sorpresa da quel gesto (e io lo ero altrettanto), ma poi fece un sospiro rassegnato e ci augurò nuovamente una buona giornata. Probabilmente erano le solite frecciatine che mandavano gli adolescenti e posso assicurarvi Natsu era un bel casino.

Arrivati alla fermata, ci sedemmo su una panchina aspettando l'arrivo dell'autobus: c'era sempre poca gente e molti di loro erano studenti come me e Shouto.

Durante il tragitto non parlammo molto dato che Shouto era molto taciturno e quando arrivammo a scuola andammo in segreteria a chiedere gli orari di Shouto.
Sperai tantissimo che finisse nelle mie stesse classi per poter conoscerlo meglio ma ahimè, non siamo in un bel film dove tutto va secondo i piani, ma mi consolai con il fatto che erano solamente provvisori dato che eravamo ancora a settembre.

<Il signorino Todoroki deve stare qui fino all'arrivo del preside; Midoriya invece, deve andare nella sua rispettiva classe, ok?> ci chiese la segretaria; annuimmo entrambi e mi diressi verso gli armadietti per prendere il materiale per poi andare alla classe di scienze.

Sapevo che oggi non avrei visto Shouto fino alla ricreazione: doveva aspettare il preside o una guida per fare il tour della scuola e compilare dei moduli che di solito venivano consegnati agli studenti all'inizio dell'anno scolastico. Appena entrai nella classe di scienze, c'era solo Iida a sistemare dei fogli con gesti secchi e buffi. Era così concentrato nel suo lavoro che non notò la mia presenza e a passi leggeri mi avvicinai al mio compagno di classe.

<Vedo che sei molto impegnato.> dissi facendolo sobbalzare.
<Midoriya Izuku! Non dovevi accompagnare il nuovo studente a fare il giro della scuola?> mi chiese con gli occhi sgranati.
<No, a quello ci pensa spesso il preside o la rappresentante della scuola> replicai ancora divertito per la sua reazione di prima.

Dopo qualche minuto la classe si riempì e non aspettai l'arrivo di Uraraka, dato che alla prima ora di lunedì aveva la classe di storia.
Alla prima ora intravidi Shouto accompagnato da una ragazza che riconobbi subito: era Momo Yaoyorozu, la studentessa con i voti più alti di tutta la scuola; probabilmente stava sostituendo il preside per fare il tour della scuola al nuovo arrivato. Momo Yaoyorozu era anche famosa per i cuori spezzati che causava ad ogni ragazzo che le chiedeva di uscire: a causa di questo, giravano diverse voci sconce sul suo conto e nessuno sapeva se erano vere o meno dato che Momo si rifiutava di fare amicizia con i suoi compagni di scuola. Sospirai rassegnato: non mi era mai interessato fare amicizia con Momo, ma di sicuro non andavo in giro a spargere voci che potrebbero anche essere false.

Mi risvegliai dai miei pensieri per tornare alla lezione e conclusi che di certo non avevo alcun diritto a giudicare gli altri come loro non avevano il diritto di giudicare Momo.

[...]

Alla terza ora ero alla lezione di educazione fisica e presto la campanella avrebbe annunciato l'inizio della ricreazione. La classe entrò negli spogliatoi per cambiarsi i vestiti lerci e mentre mi cambiavo le scarpe, origliai una conversazione di un gruppetto di fianco a me.

<Allora avete sentito del nuovo studente trasferito?> chiese uno che notai aveva i capelli biondo cenere.
<Stando al fatto che non capita mai niente di eccitante in questa dannata scuola ovvio che sì> rispose un altro.
<Alcuni sostengono che che è depresso perché è stato bullizzato quando ha fatto un viaggio di studio in Cina.> disse di nuovo il biondino.
<Cosa?> replicai confuso.

Piccola nota: per questa fan fiction ho deciso che i personaggi tratti dal manga vengono chiamati per cognome come per tradizione giapponese, ma dato che la famiglia Todoroki è abbastanza coinvolta in questi capitoli ho deciso che nei pensieri e nella narrazione di Midoriya Izuku, Todoroki viene chiamato con il suo nome, Shouto.
(Non so se mi sono piegata bene ('∀`*))

Angolo autrice
Scusateeeeeee per essere stata assente per molto tempo >.<
Per farmi perdonare ho fatto un capitolo un pochino più lungo... spero sia di vostro gradimento e se è così fatemelo sapere con una ⭐️.
Ci vediamo al prossimo capitolo~

Il ragazzo della porta accanto ||Tododeku||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora