Cap. 6

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<Cosa?> mormorai confuso. Solo dopo qualche secondo mi accorsi che non lo avevo detto mentalmente e che l'intero gruppetto si era voltato verso di me con sguardi curiosi.

<Beh, non lo vedi che è depresso? Non parla con nessuno e cerca sempre di evitare contatti visivi, per non parlare di quella brutta cicatrice sull'occhio sinistro.> disse il primo che aveva parlato. Aveva i capelli e gli occhi color nocciola e stava ancora indossando la sua maglietta rossa fradicia che faceva intravedere la sua corporatura leggermente muscolosa.

"Si chiamava Sam? Dan? Stan?" mi chiesi.

<Secondo me ci odia tutti e basta> affermò il biondino mettendosi i capelli all'indietro con una mano rassegnato.
<Non credo che se solamente uno non sorride a trentadue denti vuol dire che è depresso o permaloso> borbottai senza farmi sentire dagli altri, sconcertato dalle supposizioni che stavano facendo su Shouto.

<Hey! Ma io ti conosco!> fece all'improvviso un tipo dai capelli corvini che francamente non conoscevo.<Sei Izuku Midoriya, vero? Ti ho visto stamattina con il depresso. Allora lo conosci? È veramente depresso? O ha qualche ragione per odiarci?> e iniziarono tutti a tempestarmi di domande. Riuscii a dire un timido <scusate ma devo andare agli armadietti> e corsi come un lampo fuori dagli spogliatoi.

Mentre camminavo tra i corridoi della scuola, pensai alle loro teorie sul comportamento distaccato di Shouto e ritardato come sono, iniziai anch'io a farmi delle domande.

"E se è vero quello che dicono? In fondo sembra che Shouto non si stia prendendo il disturbo di legare con qualcuno e ogni volta che gli chiedo qualcosa risponde sì, in in modo educato, ma sempre efficientemente."

Passai tutta la mattinata a ripensare a quel dubbio che mi tormentava, cercando di ricordare ogni momento in cui eravamo insieme: in tutti quei momenti, aveva quell'espressione indifferente e distaccata.
Infine, aggiunsi ad una conclusione: se veramente non voleva fare amicizia con me, allora mi sarei limitato ad una relazione tra vicini.

[...]
Alla fine dell'ultima ora, mentre il professore scriveva i compiti sulla lavagna, Uraraka (che era seduta davanti a me) mi lanciò un bigliettino sul banco.

Che ne dici se domani
andiamo in biblioteca a studiare
con il tuo nuovo vicino di casa? Iida ha già acconsentito.
Fammi sapere!!!
Uraraka <3

Ci pensai su per un momento: e se per Shouto fosse una seccatura?  Scrissi sul retro del biglietto:

Quando tornerò a casa glielo chiedo. Ti manderò un messaggio per confermare!

E lo porsi a Uraraka che prontamente lo prese senza dare all'occhio; lesse il contenuto e sussurrò un "ok" per poi tornare alla lezione.

[...]
Appena la campanella dell'ultima ora suonò, andai verso il corridoio principale aspettando Shouto, che  arrivò qualche secondo dopo il mio arrivo e ci incamminammo verso la fermata dell'autobus.
Durante il tragitto non parlammo molto, a parte qualche "com'è andata?" o "ti sei trovato bene?" con risposte con un cenno al capo o un semplice"sì": questo non fece altro che aumentare il mio dubbio sul suo comportamento distaccato.
I minuti passavano lentamente e un silenzio imbarazzante (almeno, per me era imbarazzante) cadde su di noi. Mi limitai a scrutare il paesaggio fuori dall'autobus e lanciare qualche occhiata fugace a Shouto, giusto per capire se non si fosse vaporizzato.

Quando arrivammo davanti alle nostre villette, ci salutammo con un "ciao" bisbigliato ed entrai in casa.
Quel pomeriggio feci i compiti molto distrattamente e, verso le diciotto, finii quelli assegnati per il giorno successivo.
Avevo un buon proposito nell'andare avanti con i compiti, ma alla fine ero troppo  stanco per continuare. Chiusi il libro con un tonfo e andai a sdraiarmi sul letto.

Il ragazzo della porta accanto ||Tododeku||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora