Sorridi ora, stronza

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Natalia partì la notte stessa del ritorno dalla Sardegna; i bagagli erano stati preparati da sua madre e a lei rimase solo di trasferire le ultime cose da una valigia all'altra.
Il posto in cui alloggiavano era un residence rustico, con piscina e sala benessere, situato vicino al mare. Nonostante fosse ancora agosto, quel posto era popolato di sole famiglie e anziani. Sarebbe stato un soggiorno lungo e tranquillo, perciò si era premunita e aveva portato con sé i libri universitari.
Inoltre, si sarebbe tenuta aggiornata sugli eventi che accadevano a Roma grazie a Selene e Arianna; non passava ora che non si sentissero sul loro gruppo privato.
Natalia non si era resa conto di quanto fosse dipendente dalla loro compagnia fino a quel momento: non aveva realizzato quanto fosse sola dopo aver lasciato il suo ragazzo storico.
Ora aveva capito che l'amicizia era importante.

Roma
Ore 10:30
-Te l'avevo detto che era tardi per andare al mare!- Protestò Elena.
-Oddio El, non mi mettere l'ansia! Stiamo andando al mare, non ad un matrimonio, non c'è un orario da rispettare.- Ribatté Selene continuando a cercare parcheggio.
Arianna, accanto a lei, la aiutava con gli occhi, ma sembrava che quel giorno, il litorale romano fosse davvero strapieno.
-Si ma se fossimo partite prima...- Provò ancora Elena a contestare.
-Elena, apri ancora una volta la bocca per criticare e ti lascio per strada. E sai che lo faccio. Sei autorizzata a parlare solo nel caso in cui vedessi un parcheggio.- Selene la zittì: ci mancavano solo lei e le sue paranoie!
Elena si lasciò andare sul sedile posteriore con uno sbuffo: ok stava facendo la polemica, ma Selene era davvero cattiva a volte.
-Eccolo!- Trillò la bionda svoltando bruscamente a destra. Arianna ed Elena dovettero reggersi alle maniglie della macchina per non finire scaraventate contro il finestrino.
-Questo non è un posto Selene!- Protestò Arianna.
Quello in cui si era fiondata la bionda era un garage privato effettivamente, e non appena entrò, un signore di mezza età apparve in fondo ad esso.
Selene lo salutò cordialmente e lui ricambiò.
-Ma...- Elena provò a dire qualcosa, qualsiasi cosa ma non ci riuscì.
-Lo conosci!?- Chiese Arianna che invece trovò le parole per entrambe.
-Certo. È un amico di famiglia e per quest'anno alloggerà qui. Ha detto a mio padre che in casi critici di parcheggio, come oggi, possiamo tranquillamente usufruire del suo garage.-
-Allora è un santo!- Concluse Arianna uscendo dalla macchina.
Elena, con la sua solita sbadataggine, uscendo cadde ai piedi del signore. Alzò gli occhi azzurri su di lui e sorrise.
-Signore lei è un miracolo!- Disse e tutti risero.

Elena era una grande amica di Selene e Arianna da otto anni. Si erano incontrate al mare a 14 anni perché vicine di ombrellone e, fin da subito, Elena si era fatta notare per essere svampita e divertente. Purtroppo questo comportava anche figure di merda colossali a danno delle sue amiche; tuttavia la amavano incondizionatamente proprio perché era così.
La ragazza era molto bassa, forse un metro e cinquantacinque, carnagione chiarissima in inverno e scurissima in estate, due occhi azzurri verdi meravigliosi e capelli lisci e castani. Aveva finito di studiare presso l'istituto alberghiero ed ora lavorava part time in un negozio di giocattoli. Non era una cima di intelligenza, ed era anche molto ingenua, ma era buona ed un'amica vera.
Anche se a volte poteva essere stressante.

Giunsero in spiaggia: la sabbia non si riusciva a vedere tra i lettini e gli asciugamani, ed Elena stava già perdendo la speranza di avere almeno un lettino.
Ma anche in questo caso, Selene aveva le sue conoscenze. Si diresse al chiosco della spiaggia chiedendo di Giacomo e ne uscì un ragazzo alto e moro tutto sorridente.
Abbracciò forte la ragazza facendola sparire tra le due braccia muscolose e la baciò su entrambe le guance.
-Che bello vederti! Ti ho tenuto tre lettini come promesso! Vi serve altro?- Chiese gentile e le ragazze sospirarono di incredulità: era vero che Selene aveva ritardato quel giorno, ma si era premunita di lettini prenotati.
Cosa non da tutti.
Giacomo si caricò tutti e tre i lettini sulle spalle, scese a riva e li posizionò uno accanto all'altro. Baciò di nuovo Selene e tornò alla sua postazione di spiaggino.
-E questo qui?- Chiese Arianna.
-Un tipo a cui ho fatto un favore al liceo, e da quel momento mi adora.-
-Che tipo di favore?- Si informò Elena.
-Gli ho passato la seconda prova di greco alla maturità.-
-Wow, direi un favorone!- Esclamò Arianna.
Mentre si spalmavano di crema e olio abbronzante, passarono tre ragazze che purtroppo conoscevano bene.
Tre stronze che ogni estate facevano loro qualche torto. A cominciare da quando avevano voluto a tutti i costi l'ombrellone che condividevano Elena, Arianna e Selene, e che per ottenerlo, erano andate a letto con tutti gli spiaggini e bagnini dello stabilimento. Ed uno di loro era l'allora fidanzato di Arianna.
Comunque...
Da qualche anno ormai cercavano di ignorarsi il più possibile: erano anni che non le incrociavano, eppure quel giorno erano lì, accanto a loro.
Non potevano spostare i lettini, no di certo: innanzitutto sarebbero sembrate immature, e poi non c'era lo spazio materiale per posizionarsi altrove.
Si rassegnarono e decisero che ignorarle era la cosa migliore da fare, nonostante una di loro rivolse un sorriso sfacciato a Selene.

LE TRE GRAZIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora