Il cielo con un dito

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Selene parcheggiò la macchina sotto il padiglione di chirurgia maxillo facciale, scese e venne accecata dal sole settembrino che ancora faceva sudare i romani. In quella zona poi, Roma sembrava ardere così tanto da squagliarti i piedi al suolo. Camminava con andatura sostenuta, seguita da quella palla al piede di Natalia che invece faceva fatica a stare al passo.
Non appena avevano saputo dell'aggressione subita da Elena, si erano precipitate al San Camillo insieme; solo Arianna non era potuta andare con loro a causa del lavoro al bar, ma sarebbe andata a trovarla la sera stessa.
Erano le 09:30 del mattino e tra poche ore avrebbero operato Elena; per questo Selene correva, perché voleva vederla e rassicurarla prima dell'intervento. Quando si erano sentite al cellulare, El non era riuscita a dire molto date le sue condizioni, e Selene aveva sofferto per lei.
Salirono le scale che conducevano alla sua stanza ed entrarono trovando, non solo i familiari più stretti, ma anche altri amici di Elena, tra il quali una certa Katia che non era mai andata a genio a Selene. Il sentimento era reciproco.
Elena era irriconoscibile, tanto che Natalia dovette uscire un attimo dalla stanza per riprendersi dallo shock. La ragazza aveva il viso deformato, un unico blocco gonfiato e violetto occupava gli occhi, il setto nasale e la fronte. Tra il naso e la bocca, non esisteva più spazio: le due parti erano unite a causa del naso ormai spiaccicato al labbro superiore. Il tutto, era corredato da punti di sutura e farfalline temporanei, sangue rappreso e fresco, lividi neri, blu o viola. I capelli erano umidicci e sporcati di sangue e nelle unghie erano visibili dei residui di asfalto.
-El...- Sussurrò Selene avvicinandosi all'amica. Le prese la mano e sorrise, consapevole del fatto che Elena non la vedesse del tutto bene.
La ragazza provò a dire qualcosa ma non uscì altro che un rantolo di dolore dalle sue labbra.
-No El, non parlare. Adesso devi solo riposarti e pensare che andrà tutto bene. C'è anche Natalia qui con me!-
La diretta interessata prese l'altra mano di Elena tra le sue e la strinse.
Katia guardava la scena senza sapere cosa fare o dire; perciò, prese ciò che aveva portato per Elena e lo dispose sul tavolino dell'ospedale.
-Elli ti ho portato la bomba alla nutella perché so che ti piace.- Esclamò con foga.
Selene la fulminò con lo sguardo: Elena non riusciva nemmeno a parlare, figurarsi mangiare una bomba! Ma che le veniva in mente?
Proprio in quel momento però, Katia barcollò, i suoi occhi divennero tutti bianchi e di colpo svenne, producendo un suono terribile.
Selene, dall'alto della sua cinica ironia, rise sfacciatamente, mentre Elena pigiò il tasto di chiamata infermieri.
Immediatamente accorse un ragazzo con il camice azzurro.
-Tutto bene Elena?-
-Io si. Ma la mia amica è svenuta.-
Il ragazzo guardò Katia attonito: quello sì che era un paradosso. La rianimò e la fece sdraiare nel letto accanto a quello di Elena.
Dopo pochi minuti, venne il momento dei saluti.
-El ricorda: sei una delle persone più forti che io conosca. L'operazione sarà nulla in confronto a ciò che hai passato, e dopo verremo a trovarti tutte e tre!- Disse Selene.
-Si, e rimanderemo la festa per te. Così quando potrai uscire festeggeremo per un buon motivo.- Aggiunse Natalia.
Elena biascicò un grazie e pianse quando le sue amiche la abbracciarono.

Un'ora dopo.
Roma Eur, bar Palombini.
Selene e Natalia sorseggiavano caffè macchiato e spiluccavano i pasticcini, in religioso silenzio.
Gli ultimi eventi erano stati sconcertanti e pieni di terrore; avevano saputo di El da sua madre, che piangeva disperata al telefono e pregava qualsiasi santo esistente. Poi avevano avvertito i loro amici, rimandato la festa a casa di Selene e infine, si erano messe d'accordo per andare al San Camillo prima che la operassero. Erano psicologicamente stremate, anche perché erano giorni che non parlavano.
Natalia si sentiva leggermente in difetto: aveva trattato male Elena negli ultimi tempi e aveva trascurato l'amicizia che condivideva con Arianna e Selene. Sul momento, non si era resa conto di ciò che faceva, ma ora, davanti a quella tazzina di caffè, davanti allo sguardo spaesato di Selene, era tornata in sè.
-Sel... vorrei solo dire che mi dispiace, anche se non sono giustificabile.-
Selene guardò l'amica con fare severo: solo adesso che Elena aveva avuto un brutto incidente, Nat era rinsavita e aveva chiesto scusa. Se non fosse accaduto nulla, sarebbero rimaste in quella situazione di stallo che si era creata: Natalia, con i suoi segreti e quel modo di fare stronzo, e Selene, Arianna ed Elena in un mondo a parte, troppo distante da quello in cui si era rinchiusa la mora con il suo finanziere.
-Nat non so che dirti. È ovvio che non ti odio o cose simili; ci consociamo dell'asilo, sono 18 anni di amicizia che non vale la pena buttare al cesso per colpa di un uomo. La vita è la tua e puoi fare quello che vuoi, ma ricorda che quel che semini raccogli, e non sono tutti buoni come me. Non ci sono così tante persone che ti amano incondizionatamente, senza pretese e senza tornaconti. Io sono così con le mie amiche, specialmente con te, e quindi ti perdono a prescindere. Ma Arianna non è come me e non ti conosce così bene. Perciò dovresti parlarle e risolvere anche con lei.-
Natalia annuì e basta, riflettendo sul suo comportamento.
Tornarono a casa abbastanza abbattute.

Due giorni dopo
Arianna, Selene e Natalia erano riuscite ad andare tutte insieme all'ospedale da Elena. La ragazza sarebbe uscita il giorno dopo, e stava molto meglio. Dopo l'intervento, tutte le parti del viso erano tornate al proprio posto anche se i punti sfiguravano ancora il volto della ragazza.
Selene avrebbe dato la festa quella sera, sotto insistenza di Elena.
"Mica puoi rimandare la festa per me! Non sei a lutto eh. Voglio un brindisi per me, solo questo." così le aveva detto Elena. Selene aveva dovuto accettare.
Nonostante Natalia e Arianna avessero condiviso lo stesso abitacolo fino al San Camillo, non avevano parlato molto tra di loro. Per fortuna c'era Sel che faceva da ponte tra le due.

La sera.
Natalia aveva preparato la tavola e addobbato la cantina di Selene: grazie a lei l'ambiente era caldo e accogliente. Arianna aveva fatto la torta pinguino ed era andata a prendere la pizza, mentre Sel preparava un leggero aperitivo a base di sangria.
Gli invitati arrivavano piano piano ed erano solo uomini; tutte le ragazze che erano state invitate, avevano dato buca all'ultimo momento. Inutile dire che Selene aveva sbraitato come una pazza, e che Arianna le aveva dato manforte, e che Natalia aveva calmato entrambe.
Per la gioia di Natalia, era stato invitato anche Edoardo, che non aveva ben chiara la situazione sentimentale di lei poiché continuava a provarci spudoratamente. Arianna aveva un bel dafare con Gianmarco, che le stava con il fiato sul collo e la voleva a tutti i costi.
Ma la più sfortunata in assoluto, era Selene: c'era Marco, che non si era mai arreso e continuava a farle battute di vario genere; c'era Yuri, un suo amico di infanzia, innamorato di lei da quando avevano 4 anni. Ed infine, un amico portato da Edoardo, un certo Luca, che aveva uno sguardo troppo malizioso. La situazione era coronata dalla cocente delusione di Gabriel e dall'assenza di Elena, che avrebbe tirato su di morale tutte e tre.
Ma la serata doveva ancora cominciare.

Tre ore dopo
Casa di Selene, ore 02:45

Yuri stava leccando la torta pinguino dal pavimento, affiancato dal suo migliore amico che faceva foto e video incessantemente dall'inizio della serata. Marco si era attaccato alla bacinella della sangria senza pudore, leccando il fondo e sporcandosi tutto di rosso. Assomigliava alla parodia di un vampiro.
Edo si era sdraiato su un divano, mezzo addormentato, con qualche patatina in bocca e disegni di uccelli ovunque sulla faccia. Gianmarco e Arianna si erano chiusi in bagno già da un po'. Vi lascio immaginare cosa stessero facendo.
Selene, oltre ad insultare i presenti per aver messo qualcosa nella sangria, cercava in tutti i modi di togliersi di dosso le mani di Luca che arrivavano ovunque, quando meno se l'aspettava.
-Guarda che ti faccio toccare il cielo con un dito, bionda.- Sussurrava di tanto in tanto e Selene rabbrividiva.
-Ehm si, certo. Nat mi aiuti?!- Cercò di dissimulare, ma l'amica non teneva gli occhi aperti a causa della droga.
Non poteva essere peggio di così, pensò Selene finché non bussarono alla porta.
La ragazza, mezza intontita dalla droga, barcollò fino alla soglia di casa, dove la attendevano suo cugino e friends. Mai visita fu più sgradita in quel momento.
Ovviamente gli imbucati erano stracontenti di aver trovato una festa in corso, ma Selene voleva solo cacciarli tutti via.

-Lo ami? - Chiese Edoardo, sorprendendo Natalia. Lei credeva che lui fosse definitivamente andato.
-È una brava persona.-
-Non lo ami.-
-È presto ancora.-
-Quello ti farà sua schiava.-
-Nessuno mi può fare schiava, dovresti saperlo.-
-Scommetto che a breve non uscirai più con Selene, tanto meno con Arianna. Le tue giornate si svolgeranno in casa o con lui da qualche parte a mangiare cibo costoso.-
Natalia si sentì profondamente offesa.
-Fottiti Edo.-

Selene vide Natalia sfrecciare via, verso l'uscita. La inseguí e le chiese perché stesse andando via. Natalia le spiegò tutto e le disse parola per parola quello che le aveva detto Edo.
-Se tu ti senti attaccata, significa che un fondo di verità c'è nelle sue parole e tu lo sai. Pensa bene a quello che vuoi Nat.-
Il tono di Selene fu più duro di quanto volesse, forse per l'alcol o per la droga, ma la verità le era uscita di bocca prima che se ne accorgesse.
-Capisco... Io però ho già scelto, e vorrei che nessuno di voi mi giudicasse perché proprio non potete permettervelo.-
Così disse la mora e se andò, lasciando l'amica in quella casa piena di persone totalmente andate.

LE TRE GRAZIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora