2 "si!"

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Era faticoso salire le scale di quel condominio impuzzolentito dalla muffa. Il signor York non collaborava nel trasporto dunque il ragazzo dagli occhi scuri lo trascinò  su per le scale fino al quinto piano. < John dove sono le chiavi di casa?> chiese il ragazzo mentre gli ravanava nelle tasche . < tasca destra> rispose biascicante . Aprimmo la porta e la puzza di chiuso ci arrivò dritta alle narici :< o mio dio che schifo> dissi osservando la quantità di oggetti accatastati l'uno sull'altro in quella topaia . Entrò il ragazzo , posò il signor York sul divano e ci chiudemmo la porta di quell'appartamento alle nostre spalle . Aveva capelli e occhi scuri , portava gli occhiali e una camicia bianca che metteresti per una passeggiata ,dei pantaloni e delle scarpe eleganti . < comunque piacere sono Harry >. Gli strinsi la mano presentandomi e lui disse :<ho due birre fresche in frigo , ti va? Abito qui sotto >. Accettai la gentile offerta di Harry ed entrai nel suo piccolo appartamento ma ben curato.

< Sei Italiana?! Ho sempre sognato vivere lí ! Roma, Napoli , Firenze , e poi il mare della Sardegna, il cibo della Sicilia! Ah gli italiani... che gente meravigliosa! > amava l'Italia , gli italiani e molte altre cose di cui parlammo tutta la notte .
< come fa a non piacerti il Babbà?!> mi chiese ridendo . < è troppo grasso , ed io non voglio ingrassare!>. Rise e rispose :< ingrassare?! Stai scherzando spero!> . Era simpatico , spontaneo dolce e ospitale che quasi mi dimenticai di essere in casa sua sdraiata sul suo divano a mangiare patatine mentre lui era in piedi che mi mostrava le dinamiche di un racconto di famiglia. < Ho tre sorelle: Alexis ha sedici anni , Emma diciotto e Aegly ventidue . Siamo molto legati devo dire... tu?> l'argomento che molto tempo fa temevo più di tutti , ora era solo una cicatrice indolore :< avevo un fratello , eravamo molto legati ma poi è partito per il militare e non è più tornato >. Era imbarazzato , ma poi si avvicinò e mi abbracciò forte :< mi dispiace >. Era un ragazzo un po' diverso , uno senza veli , vero , per questo mi piaceva . Erano le 4:00 quando tornai a casa . Harry mi era piaciuto molto , e mi era piaciuto più di tutti il fatto che non avesse mai provato a portarmi a letto. Nel corso di quattro anni avevo avuto storielle di poco conto con ragazzi insignificanti , belli ma stupidi, simpatici ma pieni di sè, brutti ma dolci : nessuno di loro era riuscito a farmi andare avanti , crescere , maturare , nessuno di loro aveva programmi per il futuro da condividere , sogni da progettare . Sole era fidanzata da due anni con un americano venuto a Roma per studiare, Lisa era ancora fidanzata con Emiliano : praticamente erano sul punto di sposarsi. Io ero in cerca quell' amore con cui andare in giro e citofonare ai palazzi del centro la Domenica pomeriggio per poi scappare ridendo , uno di quegli amori che ti portano la colazione a letto, una risata e un pensiero positivo , uno di quegli amori strani ma veri che invidiano tutti e che si vedono solo nei film , uno di quelli difficili da dimenticare. Da quando vivevo ad Oxford nessuno aveva raggiunto il 50% dei requisiti richiesti , un disastro completo. Harry sembrava sulla buona strada , ero stata bene con lui : chissà cosa sarebbe successo nel mio futuro se avessi avuto lui come compagno al mio fianco.

Al Queen mi aspettava la signora Underwood :< com'è andata ieri?> mi chiese mentre sistemava alcuni tavoli nel locale . Risposi :< bene ma a fine serata abbiamo riportato il signor York a casa>. Posò l'ultima sedia rimasta e si bloccò:< hai detto "abbiamo"?> sorrise e disse:< Ecco perchè hai gli occhi gonfi cara , non hai dormito!> risi e dissi:< ma no Jane! Io e un ragazzo lo abbiamo portato a casa e poi sono andata a bere una cosa con lui e sono tornata a casa tardi tutto qui.> abbozzò un sorrisetto e disse:< ti piace?>. Risposi:< sono stata bene> . Il discorso si chiuse non appena entrò il signor York. < Buongiorno , il solito dolcezza>. Rimasi sbalordita dalla lucidità di quell'uomo : solo qualche ora prima era svenuto sul divano di casa sua ed ora aveva il coraggio di chiedere ancora dell'alcool. < È presto , non siamo ancora aperti >. Sorrise e disse:< la porta era aperta, io sono entrato e voglio il mio gin>. Era arrabbiato , scorbutico come al solito ed emanava quella puzza nauseante. La signora Underwood provò con insistenza a cacciarlo dal locale , e dopo un po' riuscí nel suo intento. Erano le 18:30 e il Queen iniziava a riempirsi di gente comune , i soliti brutti ceffi venuti ad ubriacarsi. Harry entrò nel bar solo e venne verso il bancone :< una birra grazie signorina>. Risposi:< prego signorino> mentre gli porgevo il boccale pieno fino all'orlo . Disse:< a che ora stacchi il turno?>. Risposi:< ora dovrebbe arrivare Jeff, perchè?>. Jeff era l'altro cameriere , un tipo strano che lavorava al pub da più tempo di me. Mi chiese:< ti porto in un posto ti va?>.Risposi:< si mi andrebbe >. Mi levai il grebiule , presi la mia roba ed uscimmo dal Queen ridendo ad una sua battuta. Aveva i capelli tirati , e indossava degli occhiali da vista che gli davano l'aria di chi la sapeva lunga sulla vita. Camminammo per pochi passi e raggiungemmo un ristorante caldo e accogliente da cui soffiava via una allegro ritornello di una canzone romana . " Rugantino" citava il ristorante sopra la sua insegna . < Qui venivamo a mangiare con i nostri genitori quando eravamo piccoli , nelle giornata calde di sole prendevamo la macchina e da Londra venivamo a mangiare qui>. Ci sedemmo in un tavolino posto fuori dal locale e dissi:< lo sai che qualsiasi piatto che ordinerai non sarà nemmeno lontanamente paragonabile al vero cibo italiano?>. Alzò gli occhi al cielo e disse:< ecco , voi italiani pensate che il vostro cibo sia unico al mondo : assaggia e poi dimmi>. Un cameriere grassoccio e con il grembiule sporco di farina disse:< Cosa vi porto?> aveva uno strano accento , il tipico italiano che provava a parlare un inglese locale , risposi in italiano :< per me un margherita>. Strabuzzò gli occhi e mi rispose nella stessa lingua:< grazie al cielo! Sei italiana?!> risi e annuii con la testa . Harry ordinò una capricciosa e il cameriere se ne andò mettendo il foglio delle ordinazioni in tasca .
Guardai il cellulare per la prima volta dopo tre ore di lavoro : quarantotto chiamate perse da Lisa. La richiamai :< Lisa cosa è successo?>. Chiesi allarmata . Lei mi rispose euforica:< ME LO HA CHIESTO!> . Non capii , cosí lei disse :< EMILIANO MI HA CHIESTO DI SPOSARCI!>. Ero davvero contenta per lei , ma non mi fece parlare:< GLI HO DETTO DI SÍ! CI SPOSIAMO TRA TRE MESI! ODDIO MA NON È FANTASTICO! IO SPOSATA?!>. Non prendeva fiato , era troppo contenta ed io con lei:< Lisa sono davvero felice! Ora dobbiamo organizzare le nozze!>. Dopo la notizia terminò la telefonata. Ero scioccata : Lisa si sposava ed io ero lí davanti ad un ragazzo che avevo conosciuto un giorno fa al pub in cui lavoravo per pagarmi gli studi.
Harry chiese con gentilezza:< va tutto bene?>. Annuii e iniziai a raccontargli delle mie amiche :< Sole è un'attrice , mentre Lisa lavora in un atelier di abiti da sposa e a quanto pare dovrà scegliere un vestito dal suo negozio perché si sposa tra tre mesi!>. Parlammo del più e del meno mentre mangiavamo quella pizza squisita da far leccare i baffi . La gente percorreva i marciapiedi tranquillamente mentre noi eravamo lí a guardare tutto in torno a noi e a commentare ogni passante che camminava indisturbato :< oddio ti prego guarda le scarpe di quel signore! Sono oscene!> disse ridendo Harry mentre gesticolava : effettivamente per essere un inglese gesticolava molto , anzi troppo. Ad un certo punto , mentre guardava la strada strabuzzò gli occhi e mi prese per mano di scatto :< abbassa la testa e mangia senza dare nell'occhio , anzi ridi ad una mia battuta >. Iniziai a ridere fingendo che la conversazione fosse realmente divertente , ma nella mia mente avevo mille domande. < okay sei stata ottima >. Mi lasciò la mano di colpo e riprese una posizione rilassata. Feci una faccia interrogativa e gli chiesi:< cosa è successo?> . Mi rispose :< si scusami , avevo visto il mio ex>.

Forse avevo capito male , effettivamente il rumore delle macchine era troppo forte per sentire . Chiesi di nuovo :< non ho capito>. Fece una faccia molto imbarazzata e disse :< oh! Io sono ... omosessuale , o "frocio" come preferisci chiamarmi>. Fece una risata guardando la mia faccia scioccata. Ero un po' arrabbiata , chiesi:< se sei omosessuale perché sei uscito con me?>. Mi rispose con aria dolce :< tu vivi qui da quattro anni , e non hai degli amici ... io volevo essere il primo >. Sorrisi , e la mia rabbia svaní:< sono molto lusingata di averti come primo amico!>. Rispose ridendo:< il piacere è mio!>.

Io che odio solo te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora