12 dettagli inutili

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I rumori divennero amplificati , la vista scarseggiava e l'equilibrio non aiutava i miei sensi . < Nina andiamo , ti riaccompagno in stanza > qualcuno mi prese forte per il braccio , e cercai di controbattere:< ehi stronzetto lasciami in pace >. Una risata, e il rumore dei miei passi e della musica lontana.
< eccoci in camera>. Il ragazzo mi fece sedere sul letto e solo alla luce riuscii a capire di chi si trattava . < e tu che ci fai qui? Chi ti ha chiamato?> . I suoi denti bianchi uscirono per un breve istante , poi Andrea disse :< facevo una passeggiata , come stai?>. Non so come , ma un briciolo di lucidità pervase il mio corpo:< io non sono una ubriacona , te lo dico perchè non è la prima volta che mi raccatti da qualche parte... ti ricordi ?!> . Annuí ricordando i tempi delle grandi feste il sabato sera , quelle in cui bere era quasi un obbligo .
< e insomma...> lui era seduto sulla poltrona affianco al letto , mentre io ero sdraiata su quel morbido materasso più a disagio che mai. Ma siccome io ero io , lui era lui , e quella sera la vodka scendeva giù liscia nella mia gola glielo chiesi:< come hai conosciuto Reagan?>. Fu sorpreso ma rispose :< era un amica di un mio amico >. Risi e risposi :< wow bella storia da raccontare alle cene di famiglia, emozionante, troppo pathos!> Rise di cuore e mi lanciò amichevolmente un cuscino. Mi sembrava di tornare ai tempi in cui io e Andrea avevamo un barlume di speranza di essere amici . Si fece serio , poi disse :< vorrei avere dei figli , ma non credo che Reagan voglia diventare madre>. Non sapevo che rispondere , era una confessione davvero troppo personale . < ne avete parlato?>. Rispose :< io e lei non parliamo molto >. Mi alzai dal letto e se pur barcollando gli diedi una carezza : molto spesso i gesti di affetto sono più utili e significativi di tante parole . Mi sorrise e si alzò dicendo:< io vado , grazie per la chiacchierata e ci vediamo domani Nina , mi raccomando riprenditi >.

* * *

Mi svegliai tardi , con la testa in fiamme e i vestiti della sera prima ancora addosso . Mi feci una doccia , mi misi il costume e con gli occhiali da sole entrai in spiaggia sperando che nessuno mi notasse .
< Nina! Ti sei divertita ieri?> Cate mi sorprese alle spalle . < si , tanto> mentii sperando di chiudere la conversazione.
Il mare era piatto ed il cielo limpido , ma il brusio delle voci rovinava il quadretto perfetto :< ei come stai?>. Andrea si avvicinò amichevolmente . Non feci in tempo a rispondere :< Andre , vieni a spalmarmi la crema>. Il cagnolino corse dalla padrona , ed io mi sdraiai sul mio lettino per prendere il sole. Quando aprii gli occhi la spiaggia era vuota , alchè mi girai per cercare i miei amici ma di loro nessuna traccia.
Presi le mie cose e mi diressi nella hall quando ad un certo punto li vidi tutti in fila sotto ad un bel gazebo decorato in lontananza .< Yoga di coppia, dicono sia di aiuto >. Matteo il compagno di Cate mi fece sobbalzare , ma si scusò ridendo:< Non era mia intenzione spaventarti >. Matteo non era cambiato molto dall'ultima volta che lo vidi : magro , alto, con il sorriso gentile e la battuta pronta. Mi disse:< vuoi un caffè?> risposi annuendo e lo seguii nella sala dove la sera prima gustammo la cena.
Parlammo del piú e del meno, politica , gastronomia , moda.
Andai in camera e presa da una stanchezza improvvisata mi assopii . Mi alzai , mi feci una doccia e decisi di indossare un abito semplice ma elegante con in tinta un nastro grigio con cui cinsi i miei capelli.

La tavolata era particolarmente rumorosa , e il cibo molto buono accompagnava le chiacchiere tra di noi. In momenti come questi mi accorgo dei dettagli apparentemente inutili ma che dicono cosí tanto delle persone : Federico poggiava i gomiti sul tavolo e ogni volta che parlava Abbey li spostava per darle spazio all'interno del tavolo e della conversazione , guardandola con occhi attenti che vagavano alla ricerca di qualche dettaglio sul suo viso. Abbey rideva alle battute semplici da comprendere mentre per le altre dava un colpetto al fidanzato pronto a spiegargliene il significato, il signor Bloom non parlava quasi mai e sembrava più interessato al suo smart-phone mentre la sua giovane ragazza era impegnata a vantarsi di lui in ogni occasione. Sole parlava tantissimo e faceva ridere tutti gesticolando e ampliando gli scenari come solo lei sapeva fare , e Alex la guardava con complicità e ammirazione verso quella donna indipendente che era la sua ragazza. Lisa ed Emiliano erano vicini con le mani intrecciate sul tavolo come se la promessa di matrimonio glielo avesse imposto , mentre Cate e Matteo erano uno difronte all'altro e anche se tra di loro non c'era un contatto fisico si vedeva che si amavano . Caterina dagli occhi castani e gli occhiali a goccia che tirava su con il movimento del naso ogni cinque minuti , Matteo dalla barbetta scaltra di un uomo sveglio: chissà se litigano a casa , se a lui piace il tiramisù della Domenica o se a lei piacciono i suoi amici.
Andrea ascoltava i discorsi senza entrarci mai , come uno spettatore abusivo che ruba un qualcosa che è piazzato lí davanti . Aveva gli occhi tristi anche se la sua bocca sorrideva per poi contorcersi in una smorfia di agitazione mentre guardava ogni tanto il cellulare .
Reagan era lí mentre rimproverava con lo sguardo ogni mossa del suo fidanzato , attentissima ai dettagli della sua acconciatura e impeccabile nella postura e nelle buone maniere da galateo.
< Nina tutto okay?> . Lisa mi diede una leggera gomitata che mi fece scostare lo sguardo da un lampadario maestoso sopra le nostre teste:< sí sono solo stanca>.
Lisa ed Emiliano furono i primi ad abbandonare il tavolo augurando la buonanotte a tutti i presenti , poi fu il turno di Alex e Sole , Bloom e Asia con la scusa di una telefonata, Abbey e Federico , Caterina e Matteo dissero che era tardi mentre Reagan si alzò e disse ad Andrea :< io vado , vieni?>. Lui la guardò e disse :< ti raggiungo tra un attimo>. Iniziò a smanettare sul cellulare , cosí mi alzai e con un sorriso mi congedai.

Io che odio solo te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora