4 vecchie conoscenze

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< Harry sei pronto? > gridai mentre preparavo il caffè mattutino in tutta fretta. Ero agitata di incontrare mia madre dopo quattro anni , ero ansiosa di vederla con la sua nuova famiglia . Franco era un imprenditore di una azienda che fabbricava scarpe di marca e aveva tre figli due dei quali non superavano la fascia dei dieci anni.
< Nina rilassati, prima dobbiamo passare al supermercato e poi andare a pranzo dalla "strega cattiva" o come la vuoi chiamare>. Mentre mi mettevo una scarpa in tutta fretta e saltellando esclamai:< cazzo , la spesa!>. Harry fece quella faccia da principino che prendeva forma ogni volta che emettevo un suono o una parola poco signorile :< a palazzo la regina non permette questo linguaggio> . Imitai la sua voce e gli risposi:< o mio re, mi scuso per io comportamento scorretto >. Annuí con assenzo e scoppiammo a ridere.
Il supermercato più vicino non era distante da casa nostra, ma decidemmo comunque di prendere la macchina.
< carta genica ? Ah si , l'abbiamo presa .> diceva Harry mentre spiluccava la lista della spesa. Disse :< Nina dobbiamo prendere la maionese >. Il barattolo che mi indicò era posto su di un alto scaffale . Mi arrampicai tra gli scaffali e con la mano tentavo di prendere l'unico barattolo di maionese . Una mano trovò la mia mentre era indaffarata ad afferrare l'oggetto desiderato , cosí lasciò la presa e me la cedette spingendola verso di me con la mano: essendo nell'altra corsia non vidi chi sacrificò il suo desiderio di ingordigia quindi decisi di scoprirlo.
Due figure familiari stavano scegliendo il tipo di tonno da acquistare :< Fede ti dico che il Rio Mare è molto meglio !>. Federico Lambertini era il solito bel ragazzo dal ciuffo quasi biondo, gli occhi chiari e la gentilezza nell'animo. < Non ci credo! Nina!>. Mi corse incontro e mi salutò con il sorriso stampato in faccia . < Abbey guarda ci c'è!> la ragazza di spalle si girò e mi corse incontro abbracciandomi. < State insieme?>. Chiesi davvero curiosa. Fede mise il braccio attorno al collo dell' americana e disse :< Abbey si è trasferita qui in Italia da due anni , e ci siamo riavvicinati molto>. Abbey sorrise e disse :< allora ci vediamo al matrimonio !>. Mi ero dimenticata che Federico ed Emiliano fossero cosí tanto amici , quindi chiesi:< che bello , quindi ci sarà una rimpatriata?>. Fede annuí e disse :< eh già, Lisa ed Emi hanno invitato tutti quanti noi del progetto ad Orlando... dopo ben quattro anni direi che è arrivata l'ora di ritrovarsi , no?!> annuii ingoiando la saliva per lo stress: ci saremmo dovuti ritrovare tutti insieme dopo quattro anni passati separatamente e senza la minima idea di come nè dove stessero gli altri ?
Harry era ancora accanto a me , ma non si degnò di entrare nella conversazione . Salutai la coppia e chiamai il mio amico per andare alla cassa . < chi erano quelli?> chiese Harry curiosamente . Risposi :< l'ultimo anno del liceo l' ho passato a Orlando per un progetto scolastico. È stato bello , eravamo cinque femmine e quattro maschi in una villa bellissima dentro un comprensorio di scuole internazionali . Fede era un ragazzo coinvolto nel progetto e in Florida ha incontrato quella ragazza che hai visto prima,e al matrimonio ci ritroveremo tutti insieme dopo tanto tempo>. Mi fece altre domande sulla funzione precisa del progetto per poi montare in macchina e andare verso Olgiata. Olgiata era una zona molto ricca di Roma posta in periferia di Roma , ricca di ville dei vip o di gente importante. Parcheggiai la mia auto davanti ad un portone maestoso che si apriva su una grande villa contornata da un parco gigantesco immerso nel verde. < la macchina gliela parcheggio io signorina>. Un uomo sulla cinquantina apparse dal nulla vestito con un elegante completo . Il portone si aprí e mia madre in un vestito da cocktail rosa confetto mi abbracciò forte . < lui è Harry , il mio amico >. Lei gli strinse la mano e lui accennò un sorriso. Mentre entravamo nella grande villa , all'ingresso una signora con una divisa da cameriera mi chiese di porgerle la giacca , ed io cosí feci. Franco arrivò con un sorriso smagliante che brillava nel suo completo Michael Kors creato apposta per il suo corpo flaccido e maestoso. < Nina! Come stai?> mi baciò sulle guancie. < bene grazie>. Si presentò a Harry come un vecchio amico , e mentre stava per iniziare un discorso dall'aria solenne una vocina stridula gridò:< PAPÀ!!> una bambina dall'abito a fiori e le lentiggini in volto corse verso di noi:< papà , Pietro mi ha rubato la bambola!>. Quella bambina avrà avuto più meno sei anni , aveva i capelli racconti in due trecce e gli occhi blu da tuffarcisi dentro. Franco rispose:< Petunia! Pensa ai ragazzi: non ho tempo per queste cose>. La bambina se ne andò indispettita con la balia che le stringeva la mano . Mi disse:< lei è la piccola Margherita , poi c'è Pietro che ha 12 anni e infine ... >.
< ASIA?!> . La ragazza che più odiavo al mondo dopo quattro anni di quieta pace giunse verso di noi.
Franco disse:< sí lei è Asia la più grande... vi conoscete?>. Asia fece un sorriso tirato e disse :< Nina! Da quanto tempo!>. Mi baciò sulle guancie , io immobile e stupita :< ciao Asia>. Era cosí strano vederla lí davanti ai nostri genitori .
La tavolata era grandissima e ai due estremi erano seduti Franco e mia madre, che si sorridevano compiaciuti del nostro primo incontro. Io ed Harry eravamo seduti sul lato destro e mentre le domestiche ci portavano pietanze golosissime ci scambiavamo calci sotto il tavolo. < allora Nina, ho saputo che sei stata quattro anni ad Oxford>. Annuii mentre ingoiavo un boccone di pollo al curry. Poi Harry chiese:< Asia tu cosa hai fatto invece?>. Gli diedi un calcio da sotto il tavolo , lui tossí ma non smosse la sua faccia tosta. Lei accennò un sorrisetto e disse :<niente di che, ora lavoro per l'azienda di papà >. Raccomandata , c'era da aspettarselo.
Ad un certo punto chiesi:< dov'è il bagno?> . Franco si rivolse ad Asia :< tesoro , accompagna Nina in bagno >. Asia si alzò e mi accompagnò verso una porta bianca:< è davvero un piacere averti qui >. Disse con un sorriso di sfida mentre raggiungevamo la porta . Risposi:< sei sempre la solita perfida: è proprio vero che le persone non cambiano>.

Io che odio solo te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora