l'aeroporto era molto affollato , ed io ero costantemente in ritardo: l'imbarco avrebbe chiuso tra pochi minuti e i miei amici stavano salendo a bordo. < Harry dobbiamo correre!>. Il mio amico prese la mia valigia , e insieme andammo al check-in .< Ciao tesoro, fai la brava ! Poi mi dovrai raccontare tutto, chiamami appena arrivi >. Lo abbracciai non solo perché me ne stavo andando, ma perché mi sarebbe mancato davvero tanto , perché senza di lui il mio viaggio non avrebbe avuto senso , e perché gli volevo davvero bene . Passai i controlli in un batter d'occhio, e per poco riuscii a salire su quel gigantesco aereo diretto per la Tanzania. < Nina ci hai fatto prendere un colpo!> Lisa era venuta verso di me , mentre Sole si limitò ad un sospiro di sollievo . mentre percorrevo il corridoio per raggiungere il mio posto , notai Asia poggiata sulla testa del signor Bloom , Lisa ed Emiliano che si stringevano la mano , Sole ed Alex che ridevano mentre si allacciavano le cinture ,e infondo a tutti Reagan e Andrea erano vicini , freddi l'uno con l'altra . Andrea provò ad incrociare il mio sguardo, ma non glielo permisi visti i fatti recentemente avvenuti. Mi sedetti vicino ad un vecchio con la barba logora , già impasticcato per non dover sopportare le infinite ore di volo di cui io avevo una paura immisurabile .
Era già passata qualche ora dal decollo , e la mancanza di Harry si faceva sentire ma mai come il terrore di quella grande macchina che stava trasportando da una parte all'altra del mondo più di 250 persone. < Potrei avere un bicchiere di vino?>. chiesi gentilmente ad una hostess . < Che fai Bianchini, risolvi i tuoi problemi con l'alcool?>. E proprio mentre realizzi che il peggio sia arrivato, esso assume le sembianze di Andrea Bolognesi. Risposi:< Io non ci parlo con te>. Rise e disse :< Ah ma dai!>. Era ritornato il solito stronzo, che pensava di avermi in pugno e che era convinto di risolvere il tutto con una battuta da quattro soldi. < Nina, lo sai che mi dispiace e che l'ho detto solo perché Reagan è Reagan>. Si, lo sapevo , ma sminuire ciò che c'era stato tra di noi era davvero roba da ragazzini delle elementari . Bevvi il mio bicchiere e mi addormentai profondamente.
Dopo fummo portati almeno ad una distanza di un'ora di macchina , e poi prendemmo una navetta che ci portò in una piccola isola dove un enorme cancello si innalzava imponente. < Ragazzi!> Caterina Liuta era lí con i suoi occhiali da vista e i capelli semiricci che quattro anni prima contornavano il suo visino innocente. La abbracciammo , e dopo le tipiche frasi di cortesia entrammo nella hall dove una bellissima segretaria ci accolse:< Salve a tutti! Voi siete gli ospiti della signorina Liuta?>. aveva la pelle scura e parlava un italiano quasi fluente . Caterina arrivò e la segretaria smise di parlare .< Faccio io , grazie Alisia>. congedò la donna e continuò il discorso:< Matteo verrà presto , è ad una riunione e non vede l'ora di vedervi. Intanto vi do le chiavi dei vostri bungalow , sono sospesi su pontili nell'acqua , spero che per voi non sia un problema...> Tutti fecero cenno di no con la testa prendendo alla reception le rispettive chiavi:< Ogni mattina la colazione è dalle 8.00 alle 10:00 , il pranzo dalle 12:00 alle 14:00 , la cena dalle 18:30 alle 21:00 mentre per le attività ogni mattina troverete sul tablet offerto dal resort , un elenco di tutto ciò che il vostro pacchetto offre. Buon soggiorno, ci vediamo questa sera a cena!> . Il suo sorriso plastico risultò molto inquietante e maniacale, ma non mi stupii poiché Cate mi apparse strana sin dai tempi del liceo.
Asia ed il signor Bloom furono i primi a dirigersi sul secondo pontile uscendo dalla hall, poi fu il turno di Emiliano e Lisa, Alex e Sole e tutti gli altri. Le loro casette si distribuivano sul primo e sul secondo pontile dell'ala est , mentre il mio era posto sul pontile numero tre dell'ala ovest. Entrai in quella piccola casetta in legno , il letto era grande ed il pavimento era trasparente in modo tale che vedessi il fondale dell'oceano Indiano e tutte le sue meraviglie. Accanto al mio soffice letto vi era un'altalena posta per bellezza , forse come luogo di lettura , e il balconcino era fornito di scalette che si tuffavano direttamente nell'acqua limpida della Tanzania , insomma era letteralmente il paradiso. Mi sdraiai per rilassarmi un po' , poi svuotai le valige e mi feci una doccia.
Qualcuno bussò alla mia porta , ma io ero ancora avvolta dal vapore acqueo nel mio bagno . Presi un asciugamano e cinsi il mio corpo, aprii la porta e < Questi sono per te >Andrea mi porse un piccolo mazzetto di rose bianche prima che potessi aprire bocca :< Nina , tu hai conosciuto Reagan e sai che se le avessi raccontato la nostra storia sarebbe esplosa , ed io non voglio perderla>. Non capivo : Andrea aveva paura di perdere la regina di ghiaccio per quale motivo? Era una strega , trattava male ogni essere vivente e non dimostrava affetto con nessuno. Era bella, affascinante , ma priva di cuore, letale per uno che darebbe la sua stessa vita per lei. Risposi:< Perché vuoi il mio perdono? Non capisco>. Dalla faccia che fece , capii che nemmeno lui sarebbe riuscito a darmi una risposta ragionevole:< Beh ... ecco ... non lo so ma arrivati a questo punto credo che tu sia importante per me .> Avrei voluto riascoltare quella frase per altre cento vite, ma quell'attimo non sarebbe mai stato paragonabile alle altre 100 volte. Imbarazzato continuò:< ... come un'amica ovviamente!>. Come una pietra, quella frase mi cadde addosso. Decisi di cambiare discorso , anche perché fremevo dalla voglia di vestirmi al più presto :< Reagan sa che sei qui?>. scosse la testa e rise , dissi :< bene, allora ci vediamo a cena >. Prima che potessi chiudere la porta , disse :< Sono stato perdonato?>. Risposi :< Ci sono un sacco di cose che ancora dovrei perdonarti>. Chiusi la porta e pensai alle migliaia di cose che dovevo perdonare ad Andrea a partire dal giorno in cui c'eravamo conosciuti nella palestra della Cramboth , quella partita di pallavolo , il caffè che decisi di prendere con lui solo perché mi sentivo in colpa di come la mia timidezza avesse posto un muro tra me e quel ragazzo con il viso dolce ma ingannatore, le litigate, Asia ,Cecilia, per poi finire in bellezza con la sua partenza per Boston .
Avevo mille ragioni per odiarlo ed altre mille per amarlo , solo che non mi sarei messa ad elencare anche quelle mille per non farmi del male , o forse per sotterrare il sentimento che fino a quel momento avevo totalmente fatto finta di non vedere.
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Io che odio solo te 2
Romance<Mi hai mai pensato in questi anni?>Non mi guardò in faccia, e la sua divenne sorpresa ma contenuta . Rispose pacato e dolce :< Si può dimenticare il primo amore?> La risposta la sapevamo entrambi infondo : no, il primo amore non si sco...