"Si può cambiare classe, hyung?" domandò Jimin alzando leggermente lo sguardo su Yoongi.
Yoongi lo guardò confuso.
"Perché dovresti cambiare classe?"
"Storia dell'arte, non ce la faccio a sopportare quello stronzo" spiegò il minore muovendo la cannuccia per girare la calda bevanda che aveva preso.
"Jimin, sei arrivato da poco, farai amicizia e lascerai stare Doyun" lo guardò il moro.
"È passato un mese da quando sono arrivato, Yoongi, e in quella classe nessuno mi parla, e tutti sono attaccati a lui, passerò un anno infernale..." sospirò Jimin, per poi portare la cannuccia tra le labbra e bere.
"Non avere fretta, sei nuovo, anche se è passato già un mese, e quelli sono degli stronzi, ma qualunque cosa, mandami un messaggio, mh?"
"E cosa dovresti fare? Entrare in classe e sgridarli?" inarcò un sopracciglio.
"No, che c'entra, ma potrei comunque cercare di farti tranquillizzare un pochino, visto che vai completamente nel panico" ribatté Yoongi.
Jimin abbassò lo sguardo, e le sue guance si colorarono di rosso.
Yoongi aveva ragione, quando Doyun iniziava ad importunarlo, lui non sapeva più come reagire e rimaneva in silenzio, bloccato a subire le sue prese in giro.
Si stupiva che ancora non fosse arrivato alle maniere forti.
E per cosa?
Solo perché era nuovo, debole e indifeso.
Avrebbe tanto voluto essere un ragazzo forte, al quale nessuno avrebbe detto nulla se non fargli dei complimenti, ma non lo era.
E avrebbe continuato a subire tutto quello che l'altro gli diceva senza dire niente.
"Hyung, sono così, non posso farci nulla" disse a bassa voce, stringendosi il labbro inferiore tra i denti. "A stento parlo con te che sei gentile con me, figurati se riesco a litigare con lui"
Yoongi lo osservò attentamente, e di certo non fu buono per lui abbassare lo sguardo sulle sue labbra rosse e inumidite dalla bevanda che aveva preso.
E cavolo, più passava il tempo e più pensava che gli occhiali da vista gli donassero perfettamente.
La prima volta che lo vide indossarli, tre settimane prima, poco ci mancava per farlo uscire di testa.
Strinse gli occhi cercando di non pensarci e tornò a parlare.
"Beh, rispetto ad un mese fa hai fatto progressi" disse poggiandosi sullo schienale della sedia. "Almeno formuli frasi di senso compito e riesci a sostenere una conversazione con me"
Ridacchiò leggermente.
"E dai, non prendermi in giro" distolse lo sguardo il minore, lamentandosi.
"Jimin-ssi, sto solo scherzando, tranquillo" sorrise Yoongi.
"E comunque no, non puoi cambiare classe purtroppo, c'è solo quella sezione per storia dell'arte, quindi..."
"Oh...quindi dovrò rimanere lì con quel tipo?" fece triste.
"Mi dispiace Jimin, davvero, ma non possiamo fare nulla" lo guardò il maggiore, intenerito da quella vista.
Jimin era davvero così piccolo in confronto a lui.
Non che Yoongi fosse un colosso, ma Jimin aveva ancora sedici anni, doveva crescere, aveva circa dieci centimetri in meno di altezza rispetto al maggiore ma di certo sarebbe cresciuto.
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𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝔂 [𝓶.𝔂𝓰+𝓹.𝓳𝓶]
Romance"È colpa tua se sto male...anche se ora sto bene" "E...perché?" "Tra le tue braccia sto sempre bene hyung" Dove Yoongi è un pianista che lavora all'Accademia artistica di Daegu e Park Jimin è un ballerino diciassettenne trasferitosi da poco in città...