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Jimin uscì dall'accademia con lo zaino sulle spalle, finalmente un'altra settimana era finita e poteva dedicare il venerdì pomeriggio al riposo.

Infilò le cuffiette nelle orecchie ed iniziò a camminare.

Non vedeva l'ora di tornare a casa e rilassarsi un po', dopo una giornata stressante anche e soprattutto a causa di Doyun, quel ragazzo sembrava non voler smettere di lasciarlo in pace per un solo istante, erano ormai passati più due mesi da quando era entrato in quella classe, eppure veniva costantemente infastidito da lui.

Fortunatamente non l'aveva più picchiato, forse proprio perché Jimin faceva di tutto per preparare prima lo zaino e non essere l'ultimo della classe, forse perché letteralmente scappava da lui, ma d'altronde cos'altro poteva fare?

Non era un ragazzo forte, non aveva mai picchiato nessuno né sfiorato nessuno, non poteva di certo rispondere ad un tipo come Doyun, più alto di minimo venti centimetri e decisamente più grosso.

Non che Jimin non avesse i muscoli e la forza per farlo, semplicemente non voleva e non aveva il carattere adatto per farlo.

Proprio mentre pensava a tutto questo sentì una mano coprirgli gli occhi ed un'altra togliergli le cuffie dalle orecchie e subito un sorriso spontaneo si aprì sulle sue labbra carnose.

"Oh, chi sarà mai? L'unico amico che ho a Daegu?" disse sportando le sue piccole mani sulla sua.

"Ah, è così? Sono un amico?" rispose la voce profonda di Yoongi, che poi scese con le labbra a lasciare un bacio sul suo collo, facendo rabbrividire il minore.

Jimin scostò la mano dai suoi occhi, girandosi verso il moro con un movimento fluido del corpo.

"Mh, fammici pensare...sì" disse poi, portandogli le braccia al collo.

"Bene, allora puoi scordarti la Rainbow cake che ti piace tanto" rispose Yoongi portando le mani sui suoi fianchi ed avvicinandolo a sé.

"Yah, che fai, potrebbe vederci qualcuno" bisbigliò Jimin cercando di allontanarsi.

"Chi dovrebbe vederci in questo vicolo sconosciuto, un gatto? Una vecchietta che non si fa gli affari suoi?" fece il maggiore inarcando un sopracciglio.

Jimin si guardò intorno, e in effetti nessuno passava mai in quel vicoletto se non lui per accorciare la strada per arrivare a casa. "Che ci fai tu qui?"

"La mia macchina è parcheggiata praticamente davanti casa tua, volevo portarti a mangiare la torta, ma sai, sono solo u amico, e gli amici non vanno insieme ad appuntamenti" ribatté Yoongi facendo spallucce e poggiando la schiena al muro retrostante.

"Dai hyung, io scherzavo..." disse Jimin guardandolo con occhi innocenti. "Non sei un amico"

"Ah, e cosa sono?" sorrise maliziosamente il maggiore.

"Sei il mio ragazzo, giusto?" piegò la testa di lato il biondo.

"Provamelo allora" continuò lui incrociando le braccia al petto ed osservandolo dall'alto.

Jimin sorrise leggermente, per poi avvicinarsi a lui e sciogliergli le braccia, portandole ai suoi fianchi, poi portò le proprie attorno al suo collo e lo tirò a sé, alzandosi leggermente in punta di piedi.

A Yoongi sfuggì una risatina a quella vista così tenera, Jimin era davvero minuscolo anche in confronto a lui, che non era poi così gigante.

"Aish, guarda che prima o poi crescerò e non avrò bisogno di farlo, stronzo" disse Jimin con un leggero broncio sulle labbra, avendo capito il motivo della risata del maggiore.

𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝔂 [𝓶.𝔂𝓰+𝓹.𝓳𝓶]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora