Erano le dieci di sera quando il campanello di casa di Jimin suonò.
"Vado io mamma!" urlò lui dalla sua stanza, per poi correre ad aprire la porta.
Hoseok si presentò sorridente come al solito di fronte a lui.
"Ciao hyung" salutò Jimin sorridendo.
"Hey Chim!"
"Vieni, entra" Jimin si spostò per dare accesso all'altro in casa sua. "Seguimi, prima mia madre vuole conoscere il mio unico amico qui"
Hoseok rise piano ed annuì, seguendo il più piccolo verso la cucina.
La mamma di Jimin, una donna di quarant'anni, si girò verso i due, poggiando sul tavolo il canovaccio che aveva tra le mani.
Subito sorrise alla vista di Hoseok, quel ragazzo era in grado di trasmettere felicità a chiunque.
"Salve signora, io sono Hoseok, compagno di scuola nonché amico di Jimin" si presentò porgendole la mano.
Lei la strinse. "Per me è un piacere conoscerti Hoseok, sono contenta che mio figlio abbia fatto amicizia"
"Già, lo sono anche io, è timido, ma davvero gentile" disse lui guardandolo.
"Allora, dove andrete stasera di bello?" chiese poi la donna curiosamente.
"Oh, penso che faremo un giro per la città insieme, così gli faccio conoscere altri posti, dato che per un mese è rimasto solo in questa zona, e poi andremo a mangiare una bella crepes, se per lei non è un problema" spiegò Hoseok.
"Certo che no, mi fa piacere che esca finalmente di casa" ridacchiò leggermente lei. "Ora andate, non vi disturbo più, vado a riposarmi prima di andare a lavoro"
"Arrivederci signora" fece allora il maggiore, con un piccolo inchino.
Jimin gli fece segno di seguirlo ed entrarono in camera sua.
"Scusa se c'è un po' di disordine, ma sono arrivati altri pacchi da Busan pochi giorni fa e ancora non ho avuto tempo di sistemarli" fece Jimin grattandosi la nuca imbarazzato.
"Tranquillo Chim, ti assicuro che la mia è di gran lunga più incasinata della tua, e non sono arrivati degli scatoloni pochi giorni fa" rise Hoseok, contagiando anche il minore.
Poi appoggiò la busta con i suoi vestiti sul letto di Jimin e lo osservò.
"Dunque...fammi vedere cos'hai nell'armadio"
"Uno scheletro" rispose di getto Jimin.
Hoseok lo guardò stupito. "Hai davvero appena fatto una battuta? Cavolo, non me l'aspettavo" rise poi.
"Hey, guarda che so essere anche simpatico" si imbronciò Jimin, trattenendo un sorriso.
Il maggiore scosse la testa ridendo.
"Posso?" chiese poi avvicinandosi all'armadio.
Jimin annuì, sedendosi sul letto e dondolando leggermente le gambe.
"Bene...uhm..." rovistò nei cassetti e tra le stampelle. "Okay, proviamo...questi!"
Si rigirò, mostrando a Jimin una semplice camicia tendente all'azzurro e dei pantaloni scuri che era solito mettersi per andare a scuola.
"Me li metto?"
"M-mh, ora vai in bagno e metti questi, vediamo come ti stanno" glieli porse.
Jimin prese gli indumenti e corse velocemente in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
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𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝔂 [𝓶.𝔂𝓰+𝓹.𝓳𝓶]
Romance"È colpa tua se sto male...anche se ora sto bene" "E...perché?" "Tra le tue braccia sto sempre bene hyung" Dove Yoongi è un pianista che lavora all'Accademia artistica di Daegu e Park Jimin è un ballerino diciassettenne trasferitosi da poco in città...