La mattina successiva Jimin ci mise più tempo del solito per svegliarsi.
La sera precedente era tornato a casa alle due e mezza, era stato con Yoongi per più di due ore.
Ed era stato bene.
Lo aveva portato in giro a vedere i luoghi più famosi della città e poi a bere qualcosa -di analcolico- in un locale.
Di certo non lo avrebbe fatto ubriacare e neanche bere un minimo di alcol.
Si sentiva in dovere di proteggere quel ragazzino, e non gli avrebbe fatto fare nulla di stupido.
Jimin aveva visto la città da un altro punto di vista, nella notte era completamente diversa, piena di luci e bellissima.
Gli piaceva stare con Yoongi, anche troppo.
Era l'unico ad essere così gentile con lui, l'unico a rassicurarlo quando Doyun faceva lo stronzo, l'unico che sembrava tenere a lui.
Pensando a tutto questo Jimin passò la prima parte della giornata in Accademia, tra complimenti per la sua esibizione e prove per un nuovo futuro saggio.
Il tempo era passato velocemente, ma l'ora peggiore, quella più pesante, sembrava non passare mai.
L'ora di storia dell'arte.
Un'ora passata a sentire commenti e prese in giro da parte di Doyun sulla sua coreografia.
Una ragazzina, una puttanella da quattro soldi, un frocetto
Continuava a dire.
Evidentemente doveva annoiarsi parecchio, per perdere tempo ad insultare le persone.
Jimin sentì finalmente la campanella suonare e cominciò a sistemare le cose nello zaino, accorgendosi troppo tardi che gli altri lo avevano già fatto e stavano uscendo dalla classe, seguiti dal professore.
Sbuffò sonoramente per poi chiudere lo zaino ed alzarsi, scorrendo la tl di Instagram.
Perché devo essere sempre l'ultimo?
Si chiese camminando verso l'uscita.
Poi il telefono gli venne tolto dalle mani.
Alzò la testa di scatto per poi sospirare quando vide Doyun davanti ai suoi occhi.
"Dammi il cellulare" disse fiondandosi su di lui.
Ma l'altro era troppo forte rispetto a lui, più alto e robusto, e riuscì a tenerlo fermo con un braccio mentre con l'altra mano scorreva le immagini della tl di Instagram.
"Ah, cristo, lo sapevo io che ti piace succhiare cazzi, che schifo" bisbigliò mostrando lui una foto che aveva visto.
Era ovviamente di una pagina che seguiva, e quella era una foto di due ragazzi che si baciavano.
"Ridammi il telefono, ti prego" sussurrò Jimin, arrossendo violentemente.
Tra tutti coloro che potevano scoprirlo proprio lui? Proprio Doyun?
Sentì il proprio corpo venir sbattuto contro la lavagna a muro e strinse gli occhi, sentendoli pizzicare.
"Sei un frocio di merda, persone come te dovrebbero scomparire dalla faccia della terra" disse a denti stretti, con odio, e scaraventando il più piccolo a terra.
"A-aspetta non-" cercò di dire, ma il fiato gli mancò quando Doyun assestò un calcio nel suo addome.
"Sta' zitto coglione, non cosa? Non sei un suc-" la sua frase venne interrotta dal suono di una notifica.
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𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝔂 [𝓶.𝔂𝓰+𝓹.𝓳𝓶]
Romance"È colpa tua se sto male...anche se ora sto bene" "E...perché?" "Tra le tue braccia sto sempre bene hyung" Dove Yoongi è un pianista che lavora all'Accademia artistica di Daegu e Park Jimin è un ballerino diciassettenne trasferitosi da poco in città...