CaPitOlo 48 (Ilaria)

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Appena torno a casa, saluto il mio cagnolino Leo e poi mi preparo psicologicamente per affrontare mia madre.

Apro la porta di casa.

<< C' è qualcuno? Mamma? Harry? >>

<< Finalmente ti degni di tornare a casa? >>

<< "Torno subito" ne? Scimmia! Sono passati cinque mesi e tu dov' eri? A fare la Sgualdrina?! >>

Ricevo uno schiaffo in faccia da mio fratello. Bentornata a casa.

Poso la valigia e mi prendo dei soldi.

<< Dov' è papà? >>

<< All' ospedale San Girolamo. >>

Esco da casa sbattendo la porta e corro alla fermata dell' autobus più vicina a casa mia  (1 km) e prendo il primo pulman che passa per Cuneo.

Appena arrivo all' ospedale mi dirigo verso l' accettazione a chiedere informazioni.

<< Scusi, Massimiliano Harely? >>

<< Quinto piano stanza 0059 >>

<< Grazie. Buongiorno. >>

Salgo fino al piano indicato poi cerco la stanza e per poco non riconosco mio padre.
È sdraiato nel letto, pallido e senza capelli. Sta dormendo. Mi avvicino e mi siedo sulla sedia vicino al letto. Non passa tanto tempo che lui si sveglia.

<< Cosa ci fai qui? >>

<< Sono venuta a trovarti. >>

<< Vattene. Non ti voglio qui. >>

Con le lacrime agli occhi mi allontano da quel piano e vado al settimo piano.
Medicina d' urgenza e cerco la stanza che mi aveva detto mio zio. 31B.

Solo uno dei due letti è occupato.  Una signora sta leggendo un giornale sdraiata.

<< Nonna. >>

Sussurro ma la vecchietta mi ha sentito perché abbassa la rivista e mi guarda.

<< Ilaria. >>

AbbracciamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora