Quella mattina, Achille si svegliò come sempre leggermente in anticipo rispetto alle altre ragazze.
Rimase in silenzio, con gli occhi chiusi, a riflettere pigramente su questo e su quello, fino all'arrivo della solita serva.
"Svegliatevi, è ora di alzarsi" le incitò.
Come nella norma, pensò lui scostandosi la coperta dal corpo.
"Oggi è un giorno speciale" aggiunse. Achille tese le orecchie.
"Sono arrivati qui degli uomini illustri e virtuosi che sicuramente avrete sentito nominare. Hanno detto di voler vedere... voi" disse.
Achille si immobilizzò. Un misto di eccitazione e paura lo pervase. Patroclo.Scattò in piedi, e senza dire una parola si lanciò nel corridoio, diretto alla solita scogliera. Le serve non gli dissero nulla: sapevano che era autorizzato da Deidamia a farlo.
Achille si gettò subito in acqua, accaldato.
Sapeva che facendosi il bagno al mare non si lavava nel vero senso del termine, ma gli era comunque utile per togliersi di dosso il sudore accumulato durante la notte. In ogni caso, succedeva spesso che Deidamia riuscisse a farlo intrufolare nella stanza delle vasche quando non c'era nessuno .La ragazza lo raggiunse poco dopo. I suoi capelli erano già stati intrecciati con cura e raccolti sul capo.
Achille le sorrise, ma notò subito che i suoi occhi erano preoccupati.
"Cosa c'è che non va?" le chiese.
"Ma non te ne rendi conto? Stanno cercando te" urlò, agitata.
Il ragazzo sorrise nuovamente. "E anche se fosse?"
Deidamia si accigliò.
"Ma certo. Ovvio. E io che pensavo che..." si bloccò.
"Cosa?" la incalzò Achille.
"Niente" disse, con rabbia. "È solo che... potresti essere in pericolo!"
"Va tutto bene" la tranquillizzò lui. "So difendermi molto bene"
"Lo so" mormorò lei. "Io ti aspetto dalle altre". Improvvisamente in lei la tristezza sembrò essersi sostituita all'ira.Guardandola allontanarsi, Achille ebbe l'impressione di non aver capito qualcosa.
Uscì dall'acqua in fretta e, giusto il tempo di asciugarsi, si precipitò dalle sue compagne.
Senza protestare, lasciò che i suoi capelli, che oramai gli erano cresciuti notevolmente, fossero acconciati e che un velo bianco gli fosse posizionato addosso in modo da coprirgli il viso.In una fila ordinata, le ragazze si diressero verso una sala da cerimonie e presero posto su delle panche.
Lì iniziarono a parlare tra di loro a bassa voce, ciarliere, ma Achille non riuscì ad unirsi a loro. Il nervosismo gli attanagliava le viscere.
Deidamia, seduta vicino a lui, gli strinse la mano, cercando forse di confortarlo.In quel momento entrarono nella stanza tre uomini armati, con un telo che gli copriva tutto il volto lasciando scoperti solamente gli occhi. Quello a destra era enorme, alto quanto una porta e possente come un toro.
Quello a sinistra era alto, anche se non quanto il primo, e piuttosto magro.
Il tipo tra i due sembrava il più giovane. Era abbastanza alto, e molto snello. Achille non riuscì a scorgere il colore dei suoi occhi.
"Attenzione: siete nostri ostaggi ora"
Era stato il più grosso a parlare. Le sue parole provocarono il panico generale.
"Se vi agitate troppo vi ammazziamo" ringhiò, sempre lo stesso.
Le ragazze stettero in silenzio, impaurite.L'uomo sulla sinistra sbarrò la porta e si posizionò davanti ad essa, mentre quello che aveva parlato si avvicinò a loro.
Quello in mezzo rimase immobile, in silenzio.
"So che tra di voi c'è la principessa. Chi è? Venga avanti" disse, sempre il primo.
Achille sentì Deidamia tremare accanto a lui.
Prima che la ragazza potesse fare alcunché, il ragazzo prese una decisione."Sono io" annunciò, alzandosi in piedi. Mentre andava verso di lui, afferrò velocemente una delle spade appese al muro.
"Cosa credi di fare?" ruggì l'uomo.
Achille rimase in silenzio. Era stato impulsivo, effettivamente, e si rimproverò per questo.
"Lasciala combattere contro... lui" propose il tipo in fondo, indicando il ragazzo nel mezzo della stanza. "Ha fegato, e va premiata con una possibilità"
"Va bene" acconsentì l'altro. "Divertiamoci un po'"
Achille sorrise. Aveva una possibilità.
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Audaces Fortuna Iuvat
Historical FictionAchille e Patroclo: amici, compagni, eroi. Amanti? Patroclo è morto, ed Achille è distrutto. Non ha tratto alcun giovamento dall'uccidere Ettore e dal trascinare il suo cadavere per nove giorni. Inoltre si incolpa: se fosse stato al fianco dell'amat...