Achille, ancora scosso dal dialogo con Deidamia, durante la cena, che passò giocherellando pigramente con il suo cibo, fu taciturno e scontroso perfino con Patroclo.
Ermogene, al contrario, aiutato da un paio di bicchieri di buon vino di Sciro, rideva e chiacchierava ciarliero, scherzando soprattutto con Patroclo, seduto tra lui e l'uomo.
Reprimendo la rabbia e il fastidio che provava, aspettò torvamente la fine del banchetto, e quando fu messa in tavola anche l'ultima portata decise di alzarsi.Odisseo venne verso di lui. Achille notò con sorpresa che era completamente sobrio.
"Spero che non ti dispiaccia, ma Ermogene ha insistito a sistemarti in camera con Patroclo" gli annunciò. "Ci pensi tu a dirglielo?"
Il ragazzo, sentendo lo stomaco attorcigliarsi, annuì.
"Patroclo?"
Questi, intento in una conversazione diversamente seria con un invitato, si girò verso di lui.
"Odisseo... mi ha detto che noi due... che la camera... ehm..." farfugliò. I suoi occhi lo confondevano parecchio.
Il bruno arrossì. "Vuoi dire che... la camera... cioè, dormiamo...", tossì piano, in imbarazzo. "...insieme?"
"Ehm... esatto"
"Nessun problema"Achille fuggì da quella situazione tremenda, con il volto in fiamme.
Quell'anno e mezzo di lontananza aveva congelato per sempre il loro rapporto?
Mentre veniva accompagnato da una serva nella sua camera, pregò ardentemente che i letti fossero separati.
Fantastico: scoprì con ben poco piacere che il letto era uno.
Ermogene... maledetto!, imprecò piano.Parlando del diavolo... l'uomo spuntò da dietro l'angolo, appoggiato con tutto il peso ad un servitore muscoloso.
Quando lo vide, scoppiò a ridere.
"Bionda! Ti piace la camera? Spero di sì" disse.
Il ragazzo si limitò a lanciargli un'occhiata torva.
"Ah, ed un altra cosa" aggiunse. "Io sono nella camera qui a fianco, quindi cercate di non fare troppo rumore, stanotte. Voglio dormire, io"
"Comunque tranquillo" lo rassicurò, con il suo solito sorrisetto obliquo sul volto. "Non dovresti provare molto dolore, se Patroclo mi ha ascoltato con attenzione"
Prima che Achille potesse chiedere spiegazioni, Ermogene entrò nella stanza adiacente alla sua, insieme al servo che lo accompagnava.Si sedette sul letto, tremante.
Cosa avrà voluto dire?, rimuginò il ragazzo. Riflettendoci, giunse ad una conclusione che gli fece tornare su il poco cibo che aveva mangiato quella sera.
Rumore? Dolore? Patroclo?
Chiudendo gli occhi, cercò di immaginare come sarebbe dovuta andare la cosa. O, miei dei.Era così teso ed eccitato che non si accorse nemmeno dell'entrata del compagno nella stanza.
"Ma... cosa stai facendo?" domandò questi, stupito.
Achille, ritornando alla realtà, si accorse di aver portato più o meno involontariamente entrambe le mani sui glutei.
Le ritirò immediatamente, avvampando.
Patroclo rise, andando a stendersi dalla sua parte del letto.Rimasero in silenzio per vari minuti, immersi in una quiete carica di attesa.
Achille si decise finalmente a prendere la parola.
"Cosa hai fatto... durante tutto questo tempo?" chiese, timidamente.
Lui sospirò.
"È stato brutto. Appena dopo che... ecco... quando te ne sei andato, mi sono ammalato, e sono stato costretto a letto per mesi. Meno male che c'era Chirone..."
"Poi, una volta tornato in salute, sono andato a Ftia, insieme ad Ermogene, per chiedere a tuo padre dove fossi. Ero pronto anche a minacciarlo... ero come pazzo, quando sono arrivato. Per fortuna ho incontrato Odisseo ed Aiace. Quando abbiamo scoperto di cercare la stessa persona, abbiamo deciso di collaborare, ed Ermogene ha optato per aiutarci. Peleo ci ha rivelato la tua posizione, e così ci siamo precipitati a Sciro. Non è stato semplice: avevamo tua madre contro..."
"Abbiamo chiesto a chiunque, ma nessuno sembrava sapere nulla del ragazzo dai capelli biondo ardente. Stavamo per perdere le speranze, quando ad Odisseo è venuta l'idea. E se fosse stato travestito? Così iniziammo ad indagare a proposito di una ragazza bionda, e non cavammo di nuovo niente da nessuno tranne che da un servo che lavorava nel palazzo reale, che ci disse che circa un anno e mezzo prima era arrivata una ragazza bionda chiamata Pirra a palazzo. Ed era accompagnata da una dea..."
"Abbiamo capito che era la pista giusta. Così Odisseo ha architettato il piano e abbiamo organizzato tutto. Sapevamo che in caso di attacco tu non saresti rimasto a guardare" concluse Patroclo.
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Audaces Fortuna Iuvat
Narrativa StoricaAchille e Patroclo: amici, compagni, eroi. Amanti? Patroclo è morto, ed Achille è distrutto. Non ha tratto alcun giovamento dall'uccidere Ettore e dal trascinare il suo cadavere per nove giorni. Inoltre si incolpa: se fosse stato al fianco dell'amat...