Le parole si riversarono fuori dalla sua bocca in un fiume impetuoso.
Non si era neanche accorto, prima di quel momento, di provare così tanta rabbia repressa verso Patroclo.
"...UNA MALEDETTA RAGAZZA, PER ZEUS! PER UN MALEDETTO ANNO E MEZZO, A INTRECCIARE FILI E A STRIMPELLARE UNA MALEDETTA LIRA! E TU DOV'ERI?! DOV'ERI! RISPONDI!" urlò, tenendolo per la tunica.
I singhiozzi che gli scuotevano le spalle si fecero troppo violenti.
"Dov'eri, Patroclo?" ripetè, piano, prima di scoppiare a piangere senza ritegno.Il ragazzo bruno lo guardò.
"Mi ha fatto male" mormorò. Le lacrime iniziarono a rigare anche le sue guance. "Mi ha fatto male tutto per un anno e mezzo, Achille. Dopo quello che era successo io... cosa dovevo pensare?"
Achille sorrise timidamente."Va bene, piccioncini"
Un uomo entrò nella sala ancora ghermita di ragazze.
"Potete scambiarvi le promesse di eterno amore dopo? Dobbiamo fare cose più importanti, ora" disse.
Achille conosceva quella voce. "Ermogene?" domandò, incredulo.
"In persona" confermò lui. Non era cambiato molto da quando l'aveva visto l'ultima volta: era ancora snello e aggraziato, con muscoli pronti appena sotto pelle. L'unica differenza che notò furono i suoi capelli appena più lunghi."Cosa ci fai qui?" chiese.
"Mi ha aiutato a trovarti, insieme ad Odisseo" rispose al posto suo Patroclo. "Aiace si è unito a noi solo da poco"
"Ma perché..."
"Ho detto: le domande dopo" ribadì Ermogene. "Ora le fanciulle con me, e voi due con loro" disse, indicando Aiace ed Odisseo.Le ragazze uscirono dalla sala in una fila ordinata.
Achille incrociò lo sguardo di Deidamia. Aveva gli occhi pieni di lacrime.
Non fece neanche in tempo a chiedersi cosa avesse che i due guerrieri lo misero a sedere.
Patroclo si accomodò accanto a lui.
"Achille, come ben sappiamo tua madre ti ha rinchiuso qui per farti evitare la guerra di Troia. Beh, ora non puoi più scappare" esordì Aiace, rude, mentre si scrocchiava le nocche."Aiace!" esclamò Odisseo, dandogli una gomitata. Il gigante non sembrò neanche farci caso.
Il re di Itaca gli sorrise. "Achille, come ben sai sta per scoppiare una guerra, che non possiamo vincere senza di te. Ti chiediamo perciò di venire con noi" disse, affabile.
Achille non si lasciò ingannare dal tono amabile. Strinse gli occhi, circospetto.
"Ho scelta?" replicò.
L'uomo rise.
"Abbiamo sempre il potere di scegliere. Se qualcuno ci punta una spada alla gola intimandoci di obbedirgli, possiamo sempre decidere di non farlo e morire. È sempre una scelta, non è così?" disse.Achille iniziava a scaldarsi. I giri di parole di quel tipo lo facevano innervosire.
"Vai dritto al punto" sibilò.
"Va bene, va bene" acconsentì lui. "Vedi, tu puoi scegliere di non venire con noi a combattere, ma il prezzo da pagare sarà altissimo. Il tuo nome verrà dimenticato da tutti, invecchierai solo, senza gloria, senza onore, senza aver fatto nulla, senza affetti..."
"Fermo!" esclamò Patroclo, scattando in piedi. "Lui non sarà mai solo. Se lui non va a Troia, non ci vado neanche io"Achille lo guardò, sorridendo. Quello era il suo Patroclo.
Afferrò la mano del compagno, facendolo sedere di nuovo.
"Tranquillo, Patroclo. Ho già preso la mia decisone" disse. Prese un respiro profondo. "Andrò a Troia"
"CHE COSA?!" urlò Patroclo sgomento. "NO! NON PUOI ANDARCI! LA PROFEZIA..."
Il ragazzo biondo si irrigidì. "Quale profezia?"Aiace ed Odisseo lanciarono un'occhiata assassina a Patroclo.
"Quale profezia?!" ripetè.
"Oramai non ha senso nascondertelo. Vedi, su di te incombe una profezia che dice che... ecco..." iniziò Odisseo.
"...creperai durante la guerra, come molti altri uomini" concluse bruscamente Aiace. "Beh, non è una cosa così inverosimile"Achille rimase paralizzato per un attimo. Non aveva mai pensato seriamente alla morte, ma se proprio doveva immaginarne una...
I suoi pensieri virarono su un campo di battaglia, sull'immagine di lui da solo che fronteggiava un esercito enorme. I soldati si lanciavano contro di lui, che li respingeva, ma erano troppi, troppi....

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Audaces Fortuna Iuvat
Ficção HistóricaAchille e Patroclo: amici, compagni, eroi. Amanti? Patroclo è morto, ed Achille è distrutto. Non ha tratto alcun giovamento dall'uccidere Ettore e dal trascinare il suo cadavere per nove giorni. Inoltre si incolpa: se fosse stato al fianco dell'amat...