Audaces Fortuna Iuvat

22

Come tutto era iniziato, tutto era finito.
Ma quella storia, la sua storia, non si sarebbe conclusa con la sua morte.
Era stata la scomparsa di Patroclo a stroncarlo, tutto di un colpo, senza preavviso.
Achille, stupidamente, non aveva mai messo in dubbio la vita di Patroclo.
In un certo senso l'aveva dato per scontato.
La sua morte era così certa che quella del suo compagno sembrava lontana, incorporea, impossibile.
E invece era successo. Forse per Ettore dargli il colpo di grazia era stato semplice, naturale, un gesto compiuto senza pensare alle conseguenze, senza pensare a quello che avrebbe comportato.
Immaginate se tutto ad un tratto tutte le cose a cui teniamo sparissero di colpo. Vivere... vivere sarebbe un'agonia.
Agonia... una parola azzeccata.
Achille indossò lentamente l'armatura scintillante, pezzo per pezzo.
Era più leggera di quella precedente , meno intarsiata. Probabilmente sua madre aveva immaginato che non sarebbe stata utilizzata a lungo.

Uscì dalla tenda, e il sole lo illuminò. Era sicuro che tutto l'esercito lo stesse guardando, brillante, indistruttibile, divino. Forse un tempo la cosa gli avrebbe fatto, almeno un po', piacere, mentre ora non gli faceva né caldo né freddo.
Si incamminò verso il raggruppamento dell'esercito di Ftia, e salutò i soldati con un cenno del capo. Erano uomini coraggiosi e valorosi, se la sarebbero cavata anche senza di lui.
Gli Achei avanzarono compatti verso il nemico. Alla prima scarica di frecce alzarono lo scudo quasi all'unisono.
Achille iniziò a correre. Falciava ogni sciocco che intralciava la sua strada verso le Porte Scee; i suoi soldati lo seguivano perplessi.
Si aggrappò ai cancelli, e salì. Passo dopo passo. Era semplice. La cima era vicina... avrebbe conquistato Troia... sarebbe morto nel farlo...
Si girò, e, dall'alto della sua posizione, con le frecce e le lance che piovevano tutte intorno a lui senza colpirlo, guardò il panorama. Inspirò quell'aria intrisa dell'onore del sangue, e tornò a guardare giù.
I suoi occhi catturarono subito il movimento di Paride, colui che aveva scatenato ogni cosa. Ben stabile sul suo carro, incoccò una freccia, e, come guidato da una volontà superiore, scoccò.
La freccia, decorata con delle piume gialle, volò verso di lui tracciando un arco perfetto nel cielo.
Ad Achille sembrò quasi di star osservando la scenda da un occhio esterno, disinteressato, che stava assistendo al fatto per pura noia.
Quando la freccia gli trapassò il cuore, fu un attimo. Lasciò andare la presa e cadde. In quello stato tra la vita e la morte, volò. Allargò le braccia, e fu felice.
Arrivo, Patroclo.
Quando il suo corpo toccò il terreno, era già morto.

Nell'oscurità, due ombre si avvicinano attraverso il crepuscolo fitto e senza speranza. Le loro mani si incontrano e la luce si riversa inondando ogni cosa, come cento urne d'oro che, aperte, fanno uscire il sole.

———
Salve, Patrochille shippers!

PRIMA DI TUTTO, UN GRAZIE GRANDE QUANTO L'ARROGANZA DI AGAMENNONE. ILY ❤️

Seconda cosa, come avrete potuto intuire la storia è finita con questo mini capitolo.
A dirla tutta, non sono molto soddisfatta della storia complessivamente. I capitoli centrali non mi piacciono granché e ho paura di aver accentuato troppo poco la "love story" (lol).
E poi niente, ho messo troppe frasi filosofiche ma NON SONO RIUSCITA A CONTROLLARMI HDJDNJNJJDJD.

COOMUNQUE, datemi voi un parere.
ENZOMMA, LA STORIA VI È PIACIUTA COMPLESSIVAMENTE? COSA NON VI È PIACIUTO?

X: sn morty tutty è 2!!1!
Me: Protesta con zio Omy, è tutta colpa sua!1!

Ultima cosa, se vi va fate delle domande ai personaggi (Achille, Pat, Ermogene, Ody, Agamennone ecc.). Se e/o quando ne raccoglierò abbastanza farò un capitolo phello a riguardo HAHAH.

E con questo è tutto!
Sul serio, spero veramente che la storia vi sia piaciuta.
Vi voglio bene. Grazie.
~Evie

Ps: i vostri commenti mi hanno fatto schiattare XD