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Era stata una giornata veramente amara ...

Valentina e il Dottore erano entrambi nel motorhome del pilota, ognuno nella propria stanza, ma lei sapeva che Valentino era sveglio e siccome anche lei non riusciva a prendere sonno, si alzò e andò da Vale.

- Ehi. - disse appoggiata allo stipite della porta. - Come stai?
- Sono stato meglio. - ammise lui.
Valentina strinse le labbra. Odiava vederlo in quello stato. Lo detestava quando era bambina, figuriamoci adesso che era diventato il suo tutore.

- Dai, vieni qui. - disse lui accennando un mezzo sorriso. - Ho bisogno di qualcuno che mi consoli.
La ragazza sorrise e si mise sotto le coperte insieme a Valentino.
- Sai? Ho paura che la gente ricominci a dire che sono vecchio e inadatto a questo lavoro. è vero che sono vecchio, ma posso ancora dare tanto.

- Tu sei Valentino Rossi, sei leggenda, non sarai mai troppo vecchio per correre.
- Lo sai che non voglio essere idolatrato, Vale. Voglio essere una persona normale.

- Sì, lo so. E ti dirò di più. Tu non sei mai stato il mio idolo. Ti stimo, ti rispetto, ti adoro, ma avere un idolo significa voler essere come lui ... ed io voglio essere come me. Dopotutto, ci sono cose in cui sono meglio di te. - rise.
- Tipo? - la sfidò il Dottore.
- Per esempio io non ho mai fumato e vado bene a scuola. - rispose lei.

- Ehi, io andavo bene a scuola. - si finse offeso il pilota.
- Facevi bene un sacco di altre cose. - continuò lei.
- Ma io volevo correre con le moto, forte, fortissimo.
- E l'hai fatto. Pensa se non ci avessi provato ... - sussurrò lei.

- Già ... pensa se non ci avessi provato e avessi ascoltato quell'ottusa della mia prof che mi diceva che le moto non portano a niente. - rise lui.
Poi Valentino abbassò lo sguardo e ritornò triste.
- Ehi, ci riproveremo l'anno prossimo. - gli disse la ragazza.

- Tu pensi già all'anno prossimo? Io devo difendere il secondo posto in classifica da quel bastardo di Jorge. Domani partiamo per Philip Island, sarà meglio andare a dormire.
- Hai ragione. - sorrise Valentina. - Buonanotte.

Si accoccolò sul cuscino, con la testa vicina a quella del suo tutore e si addormentò.

***

- Vale, svegliati, dobbiamo partire ...
C'era qualcuno che stava cercando di svegliarla. Inalò il profumo della persona accanto a lei.

- Luca, altri cinque minuti. - rispose lei senza aprire gli occhi.
- Ti sei sbagliata di vent'anni. - rise il Dottore tirandole un cuscino.
- Eh, oh, Vale ... tu e Luca avete lo stesso profumo appena svegli. - rispose sorridendo.

Poi, pensando a quello che aveva detto si morse la lingua.

Cazzo, ma perché non tengo la bocca chiusa?!?

- E tu come fai a saperlo? - poi gli occhi del Dottore si dilatarono. - Aspetta ... avete dormito insieme?

Mannaggia a me e al mio stato confusionale delle sette del mattino!

- S-sì, ma solo perché ho avuto degli incubi.
- Sui tuoi? - chiese Valentino preoccupato.
La ragazza annuì, mentendo. Si fidava di Vale, ma non era pronta a condividere col resto del mondo la sua esperienza con Filippo ...

- E com'è dormire con Luca? - chiese ancora il Dottore, più interessato che malizioso.
- Ancora con questa domanda! Ma perché me lo chiedete tutti?

Ancora io che straparlo! Ma perché non la smetto?

Valentino si sorprese ancora di più.
- Manzo è entrato nella mia stanza la mattina dopo e ... ha pensato male, così come Paso. - spiegò la ragazza.

- Mattia l'ha saputo prima di me?!
- Solo per puro caso ... - si giustificò lei.
- Non hai risposto alla domanda ... - le fece notare il pilota.
- Bene, ok? Si dorme bene con Luca.

Valentino si sedette sul letto.
- Vale ... non è che per caso ti stai prendendo una cotta per mio fratello?
Era serio, non la stava prendendo in giro. Lei abbassò lo sguardo, poi fissò il Dottore.
- Non lo so, Vale. Non riesco a capirci niente. - ammise. - Siamo come fratelli ... non so se provo qualcosa di più per lui.

- Capisco. - disse Valentino. - Non per fare il pompiballe, però stareste veramente bene insieme, fareste scintille.
Valentina gli lanciò un cuscino e poi cominciò a vestirsi. Dovevano prendere l'aereo.

***

Inutile dire che durante il volo fecero casino come al solito. La ragazza era tra Balda e Luca, intenta a controllare le previsioni meteo.
- Vai a vedere l'hotel in cui alloggeremo. - le consigliò Lorenzo.

Lei, curiosa, lo cercò.
- Ma è fantastico! Guarda che piscina!! - esclamò lei.
- Già ... ci andiamo ogni anno. - confermò Luca.
- Lì, andremo a vedere i canguri, giusto? Li devo salutare da parte di Giulia e Sofia. - rise.

Ma neanche il tempo di farli rispondere che le arrivarono dei messaggi da WhatsApp di Sofia.

Sofia - Vale, non ti rilassare troppo durante il trittico. Qui ci sono i compiti che hanno assegnato durante la settimana

Vale - Rompipalle. Stavo parlando con Balda e Maro dei canguri che vi saluterò.

Sofia - Vaffanculo. Comunque sappi che le telecamere ti hanno inquadrata mentre abbracciavi Valentino a gara finita ed i nostri compagni di classe sono impazziti.

Vale - Cosaaa?!?! Ti prego, dimmi che scherzi.

Sofia - No, non sto affatto scherzando.

Vale - Io non ci ritorno più a Cattolica, penso che rimarrò in Malesia.

Sofia - Ti converrebbe in effetti. Ma ti avrebbero scoperto comunque grazie al profilo, solo che l'intervista ha velocizzato la cosa. In tutta la scuola non si fa altro che parlare di te.

Vale - Mi voglio sotterrare.

Sofia - Senti, vado a dormire e nei prossimi giorni io e Giulia cercheremo di placare le acque. Abbiamo altre due settimane per farlo, no?

Vale - Si, grazie mille Sofia. Buonanotte.

- Vi prego, uccidetemi! - disse la ragazza ai due piloti. - Vale, mi passi il computer? - chiese poi al suo tutore.

Dal sedile posteriore le venne dato un portatile e lei cercò "Video post caduta di Rossi". Si vedeva Valentino entrare nel box Yamaha, sconsolato e lei andargli incontro ed abbracciarlo per un'eternità.
- Non ci posso credere!! - urlò.
Ma i commenti erano ancora peggio.

La nuova fiamma del Dottore?

Non è un po' troppo giovane?

Rossi adesso si prende le ragazzine?

- Adesso sì che voglio morire sul serio. - urlò.
Si fece sentire da tutti i piloti, che assalirono il suo sedile per vedere.
- Oh mio Dio. - commentò Bez.
- Ma no, daiii!! - urlò Mig.
- Dio, Vale, non sai quanto mi dispiace ... - si scusò il Dottore.
- Mica è colpa tua! - lo difese lei. - Sono i giornalisti che si inventano un cumulo di minchiate. Dobbiamo risolvere questa cosa.

- Serve un'intervista. - dichiarò Luca. - In cui spieghi tutto.
- Sì, mi farò intervistare al più presto. - disse Rossi.
- Non tu. - specificò il pilota di Moto2. - Ma Valentina. - continuò fissandola.
La ragazza sospirò. Non se la sentiva per niente, ma sapeva che era l'unico modo per mettere le cose in chiaro.

- D'accordo. - sospirò. - Ma non voglio giornalisti che freintendano.
- Quando atterriamo faccio una chiamata a Guido. - affermò il Dottore.

Intanto, Valentina, pensava a quello che avrebbe dovuto dire.

Alla VR|46 Riders AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora