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Quando ritornarono all'Academy era già buio pesto e c'era anche un freddo cane, per cui Valentina si preparò una tazza di cioccolata calda, e salì in camera sua, sotto le proteste degli altri che volevano rimanesse a giocare alla play, per cercare di finire i compiti.

Le rimaneva soltanto fisica, per fortuna, quindi, mentre immergeva dei biscotti nel cioccolato, aprì il libro e si concentró per fare gli esercizi.
Dopo una buona mezz'ora in cui aveva ridotto il suo cervello in pappa, si addormentò con la faccia sul libro.

Qualcuno bussò alla porta, ma dato che nessuno rispondeva, Pecco aprì la aprì.
- Vale ... Rossi chiede se vuoi cenare ...
Il ragazzo sorrise nel vedere l'amica addormentata sul letto.
- Non ti devi ammazzare di studio. - la rimproverò bonariamente anche se non poteva sentirla.
Il ragazzo le tolse il libro di fisica da sotto la guancia, la prese in braccio per metterla meglio sul letto e mentre faceva ciò, Valentina stava quasi per svegliarsi, al che mugugnò:
- Luca ...

Pecco sorrise, scosse la testa, le fece appoggiare il capo sul cuscino e le mise una coperta sopra per non farle sentire freddo.

Poi scese in cucina e disse:
- È distrutta, stava già dormendo.
Quando finirono di cenare e ognuno si diresse nelle proprie stanze, Pecco si infilò il quella di Luca.

- Ehi. - rise lui mentre si cambiava.
- Non so come faccia quella ragazza a stare dietro a tutti noi, alle gare e pure ad essere brava a scuola. - scosse la testa Pecco.
- È un uragano. - rise Luca.
- Già ... ma ... -  il pilota si fermò.
Luca alzò un sopracciglio.
- Che è successo patacca, spara.
- Sei sicuro che tu non debba dirci niente?
- No. - rise Maro. - Perché?
Intanto stava bevendo dell'acqua da una bottiglia sotto alla scrivania.
- Secondo me tu e Vale state insieme.

A quel punto l'acqua andò di traverso a Luca che cominciò a tossire e sputare ovunque.
- No! Macché! Come ti salta in mente?!
- Ha detto il tuo nome mentre dormiva. - affermò l'altro pilota.
Luca alzò le spalle.
- Sarà stato perché di solito entro io nella sua stanza.
- Ma lei non ti è indifferente.
- Non è indifferente a nessuno di noi, Pecco.
- Sai cosa intendo. - lo rimbeccò.
-  No, Pecco, no. Non è come pensi, non stiamo insieme, solo ci tengo molto a lei, tutto qua.
Il moro strinse le labbra.
- Sai quanto ci ho messo per accettare i miei sentimenti per Sofia? Tanto ... non volevo innamorarmi della sorella di un amico, ma lei è stata un fiume in piena, mi ha travolto e non ho potuto fare nient'altro. Quando, finalmente ho ammesso i miei sentimenti a me stesso, però, sono stato peggio. Ero sicuro di quel che provavo io, ma non di quello che provava lei, ed è stato così finché non è arrivata quella pazza che dorme qualche stanza più in là.

- Pecco, vuoi la verità? Non lo so, ok? Non so dare un nome a quello che provo per quella ragazza, non sto rinnegando me stesso, solo che è strano, ok? Io ... non voglio fare assolutamente niente, l'unica cosa che voglio è proteggerla, perché anche se è forte, anche più di tutti noi messi insieme, non può farcela da sola. Ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino, per troppo tempo non c'è l'ha avuto ed è quello che stiamo facendo tutti.

- Tu in particolar modo ...
- Questo non lo so. - ammise il pilota.
- Prima o poi lo capirai cos'è... - sorrise Pecco. - Adesso meglio andare a dormire, domani allenamento tutto il giorno.

Quando Pecco uscì dalla stanza, Luca si gettò sul letto stranamente felice, non riusciva a capirne il motivo. Si rigirò parecchie volte nel letto, poi si mise a fissare il soffitto in cerca di risposte. In aiuto, venne il suo subconscio.

Coglione, ha detto il tuo nome nel sonno.

Aggiungo questo capitolo perché è piccolo ... e anche per farvi sclerare

Alla VR|46 Riders AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora